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ESENZIONE FRINGE BENEFIT, ECCO CHE COSA CAMBIA PER IL 2024

Buoni Acquisto
Gennaio 10, 2024
Negli ultimi due anni, sono state tante le novità ai decreti di fine anno che
riguardavano da vicino il mondo del lavoro. Ma cosa cambia nel 2024? Per
il 2024, grazie alla Legge di Bilancio 2024, la soglia di esenzione aumenta a
1.000€ anno/dip., che si innalza a 2.000€ per i soli lavoratori con
figli fiscalmente a carico. Cosa sono i fringe benefits e perché riconoscerli al
dipendente Soglia dei fringe benefits e incentivi: uno sguardo al passato Quali
sono le novità 2024 sulla tassazione dei fringe benefit Fringe benefit e auto
aziendali Cadhoc il fringe benefit ideale per azienda e dipendenti Cadhoc nel
welfare aziendale   COSA SONO I FRINGE BENEFITS E PERCHÉ RICONOSCERLI AL
DIPENDENTE   I fringe benefits sono beni e servizi erogati dalle aziende ai
dipendenti su base volontaria, nell’ambito di politiche di welfare aziendale
volte a migliorare la qualità della vita e la produttività dei collaboratori.
Essi sono costituiti sia da strumenti e agevolazioni che migliorano e facilitano
la vita lavorativa del dipendente, sia da benefici di cui i collaboratori
possono usufruire nella loro sfera privata, durante il tempo libero, per
perseguire i propri interessi, e a cui possono avere accesso anche le famiglie.
Alcuni esempi sono i buoni spesa e i buoni acquisto per beni e servizi di vario
genere, come viaggi e vacanze con il welfare aziendale. I fringe benefits sono
benefici accessori che, in passato, molte aziende vedevano solo come costi
aggiuntivi da evitare il più possibile, oppure come vantaggi a cui avevano
diritto solo i dipendenti delle grandi aziende. Il massimo che veniva concesso
ai lavoratori era una gratifica in busta paga, più o meno generosa, se il
bilancio di quell’anno mostrava un segno positivo. Oggi, invece, sempre più
imprese, anche di medie e piccole dimensioni, sono attente alle esigenze dei
propri collaboratori e si sono rese conto del valore aggiunto che comporta la
concessione di questo tipo di agevolazioni, a partire dallo smart working,
sempre più diffuso. Questo perché ci si è accorti che i dipendenti appagati e
soddisfatti sono più produttivi e rappresentano quindi un vantaggio per
l’azienda, che vedrà così aumentare il proprio potenziale. Inoltre, i fringe
benefit non concorrono a formare il reddito del lavoro dipendente (art. 51 comma
3 del TIUR), cosa che costituisce un altro grande vantaggio per il lavoratore.
Riconoscere i fringe benefits al dipendente significa investire nel capitale
umano della propria impresa, e questo è importante perché: I dipendenti che si
sentono più gratificati e meno stressati sono più produttivi; si crea un
rapporto di fiducia più stretto tra l’impresa e i suoi collaboratori; si riduce
il turnover; la reputazione aziendale subisce un miglioramento visibile; le
persone talentuose in cerca di lavoro vengono invogliate ad entrare a lavorare
in azienda;   Inserire i fringe benefits nel proprio piano di welfare aziendale
è conveniente per le aziende anche da un punto di vista fiscale, perché ad essi
il fisco riserva una tassazione agevolata. In questo caso, l'importo esente dei
fringe benefit può essere riconosciuto anche per i rimborsi delle utenze
domestiche di acqua, luce e gas naturale (no GPL), delle spese sostenute per
l’affitto e degli interessi sul mutuo della prima casa.   SOGLIA DEI FRINGE
BENEFIT E INCENTIVI: UNO SGUARDO AL PASSATO   Negli ultimi anni sono stati
diversi gli interventi legislativi atti a incentivare i datori di lavoro a
erogare beni e servizi per sostenere il reddito dei loro dipendenti e
contrastare le numerose difficoltà di un periodo di crisi. Già nel 2020, anno
della pandemia da Covid-19, il legislatore aveva previsto di raddoppiare la
soglia di esenzione fiscale da 258,23 a 516,46 euro per l’intero periodo
d’imposta 2020, confermando il raddoppio anche per l’anno 2021.   Per quanto
riguarda l’anno appena passato, il 2023, è stato necessario fornire ulteriori
incentivi e sostegni ai lavoratori a causa dell’aumento dei prezzi dei generi
alimentari e dell’energia. Il governo ha quindi deciso di portare a 3000 euro il
limite sotto al quale non sarebbero stati tassati i fringe benefit erogati dalle
aziende, ma solo per dipendenti con figli fiscalmente a carico. Per tutti gli
altri il limite è rimasto fermo a 258.23 €   QUALI SONO LE NOVITÀ 2024 SULLA
TASSAZIONE DEI FRINGE BENEFIT   È bene ricordare che la norma a cui fare
riferimento è l’articolo 51, comma 3, del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui
Redditi), che disciplina la tassazione del reddito da lavoro dipendente. Ecco le
novità introdotte nel 2024 dalla normativa: La soglia di esenzione dei fringe
benefit sale a 1000 euro per tutti i dipendenti ed a 2000 euro per dipendenti
con figli fiscalmente a carico. Al superamento del limite stabilito, il valore è
soggetto a tassazione per l’intero importo; nell’ambito di questi importi,
possono essere riconosciuti, anche i rimborsi delle utenze domestiche di acqua,
luce e gas naturale (no GPL), delle spese sostenute per l’affitto e degli
interessi sul mutuo della prima casa. Per i premi e le somme erogati nell’anno
2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività, di cui
all’articolo 1, comma 182, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è ridotta al
5%.     FRINGE BENEFIT E AUTO AZIENDALI Tra i benefit più apprezzati dai
dipendenti c’è senza ombra di dubbio la concessione di un’auto aziendale ad uso
promiscuo. Il dipendente che la riceve come premio, quindi, potrà utilizzarla
sia per scopi personali sia per recarsi sul luogo di lavoro e per partecipare a
eventi aziendali, convegni e appuntamenti con clienti. Nell’articolo 51, comma
4, lettera A il TUIR disciplina i criteri per calcolare la misura in cui
l’utilizzo promiscuo dell’auto concorre a formare il reddito da dipendente. Ecco
alcune informazioni che possono tornare utili quando il fringe benefit
è corrisposto sotto forma di auto aziendale. In questo caso, il benefit ha
natura forfettaria e non è quindi collegato né agli eventuali costi a carico del
dipendente (carburante, manutenzione, pneumatici, bollo, assicurazione RCA) né
ai chilometri percorsi (per fare un esempio pratico, la tassazione non cambia
tra chi percorre 20000 km in un anno e chi ne percorre 40000). Inoltre,
nonostante il fringe benefit auto aziendale sia stabilito su base annuale, deve
essere assoggettato mese per mese a tassazione ed esposto nel cedolino Ma come
si fa il calcolo del fringe benefit sulle auto aziendali? È necessario
considerare due aspetti principali: il chilometraggio standard definito dalla
normativa, che equivale a 15000 km il costo chilometrico di esercizio della
vettura, che viene indicato nelle tabelle che l’ACI pubblica annualmente sulla
Gazzetta Ufficiale Il rimborso chilometrico fa parte dei costi di impresa ed è
quindi deducibile. Ti invitiamo a consultare il portale ACI per conoscere limiti
ed eccezioni.   CADHOC IL FRINGE BENEFIT IDEALE PER AZIENDA E DIPENDENTI Cos’è
Cadhoc? È il voucher shopping di Up Day, soluzione perfetta per gratificare il
personale, fidelizzare i clienti, premiare la forza vendita. Un dono sempre
indovinato, sia per chi lo fa che per chi lo riceve. Chi riceve questa tipologia
di voucher ha il vantaggio di decidere in che modo spenderlo. Può essere un
voucher per fare shopping nelle migliori catene di negozi, oppure può essere
convertito in buoni da spendere negli shop e-commerce più cliccati della rete.  
CADHOC NEL WELFARE AZIENDALE Cadhoc inoltre è la soluzione per i rinnovi
contrattuali nazionali di categoria che prevedono flexible benefit obbligatori
al loro interno. Il buono spesa per acquistare benzina, libri scolastici,
alimentari ecc. che si adatta alle diverse esigenze dei lavoratori. Un esempio?
Il contratto Metalmeccanico, Orafi e Argentieri, Telecomunicazioni e Confapi
Comunicazione e Servizi Innovativi. Il buono shopping universale per incentivare
e motivare il personale, fidelizzare i clienti e premiare la forza vendita è
l’ideale in ogni occasione dell’anno ed è la soluzione per gratificare in modo
personale qualunque collaboratore, dal più tradizionalista al nativo digitale
grazie alla sua spendibilità on e offline. Tanti vantaggi fiscali alle aziende,
perché Cadhoc è l’incentivo che soddisfa davvero i desideri di tutti. Per avere
maggiori info su Cadhoc: Per acquistare i voucher shopping è a disposizione il
Numero Verde 800834009 e la mail info@day.it. Per acquistare direttamente Cadhoc
l’e-commerce CadhocShop è la soluzione più immediata ed efficace.
Buoni Acquisto Gennaio 10, 2024
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Febbraio 01, 2024
Buoni Pasto

IL VIAGGIO VERSO IL CONSUMO CONSAPEVOLE: UN APPROCCIO SANO ALLA PAUSA PRANZO

Nel mondo frenetico di oggi, dove il tempo è spesso un bene prezioso, è facile
cadere nella trappola di scelte alimentari veloci e poco salutari. Tuttavia, c'è
un movimento in crescita che promuove il consumo consapevole, incoraggiando le
persone a riflettere sulle proprie scelte alimentari e ad abbracciare uno stile
di vita più sano. In questo articolo, esploreremo il concetto di consumo
consapevole e come applicarlo ai nostri pasti quotidiani. Cos'è il consumo
consapevole Una pausa pranzo consapevole Niente cibo sprecato con Last Minute
Sotto casa   Che cos’è il consumo consapevole Il consumo consapevole è un
concetto che guida individui e comunità verso scelte più responsabili e
sostenibili. In un'epoca in cui la società è sempre più consapevole dell'impatto
ambientale e sociale delle proprie azioni, il consumo consapevole emerge come un
modo efficace per promuovere un cambiamento positivo. Il consumo consapevole non
è semplicemente limitato all'atto di acquistare beni e servizi, ma implica una
riflessione più profonda su come le nostre decisioni influenzano il mondo che ci
circonda. Significa essere consapevoli delle risorse impiegate nella produzione
di un oggetto, delle condizioni di lavoro dei produttori e del ciclo di vita del
prodotto stesso. Si tratta di un approccio che incoraggia a fare scelte
informate, considerando gli impatti ambientali, sociali ed economici.   Una
pausa pranzo consapevole La pausa pranzo è l'occasione perfetta per fare scelte
alimentari consapevoli. Optare per cibi locali e di stagione non solo supporta
l'economia locale, ma riduce anche l'impatto ambientale legato al trasporto di
alimenti da luoghi lontani. Inoltre, scegliere opzioni biologiche e sostenibili
promuove pratiche agricole rispettose dell'ambiente. Un elemento chiave di
questa tipologia di scelta, è la consapevolezza dei nutrienti che il nostro
corpo richiede per funzionare al meglio. Pasti sani e nutrienti oltre a
concedere soddisfazione al palato, dovrebbero fornire nutrimento equilibrato. Ma
le nostre scelte alimentari non influenzano solo la nostra salute individuale,
hanno anche un impatto significativo sul pianeta. Esiste un legame profondo tra
ciò che mettiamo nel nostro piatto e l'ambiente che ci circonda. L'industria
alimentare è una delle principali fonti di emissioni di gas serra a livello
globale. Dalla produzione agricola al trasporto e alla distribuzione, ogni fase
del ciclo alimentare contribuisce al cambiamento climatico. L'adozione di
pratiche agricole sostenibili e la riduzione delle emissioni di gas serra
nell'industria alimentare sono cruciali per mitigare gli effetti negativi
sull'ambiente. Preferire cibi locali e di stagione può ridurre l'impatto
ambientale legato al trasporto di merci su lunghe distanze. Inoltre, sostenere
l'agricoltura locale promuove la diversità agricola e contribuisce a mantenere
le comunità rurali. Con i buoni pasto Up Day e soprattutto Con l’app Buoni Up
Day è possibile fare una pausa pranzo salutare e consapevole. Basta cercare la
tipologia di locali di interesse e grazie al filtro PAUSA SANA scegliere il più
adatto ad uno stile di vita sano e ad un’equilibrata alimentazione   Niente cibo
sprecato con Last Minute Sotto casa Il cibo sprecato è un problema cruciale
nell'intera catena alimentare. Oltre a rappresentare una perdita di risorse e di
denaro, contribuisce alle emissioni di gas serra derivanti dalla decomposizione
dei rifiuti organici. Ridurre lo spreco alimentare attraverso pratiche di
consumo consapevole è fondamentale per promuovere la sostenibilità. Last Minute
Sotto Casa fa parte delle offerte proposte da Up Day e consente ai negozi con
prodotti alimentari in prossimità di scadenza, di informare con immediatezza i
cittadini nelle vicinanze, dell’opportunità di acquisto a prezzi scontati anche
oltre il 50% Un’idea Win-Win-Win che permette ad oggi di non buttare ogni mese
nella spazzatura quasi una tonnellata di prodotto alimentare, consentendo
inoltre ai cittadini un risparmio quotidiano che va dai 150 ai 250 euro. Il
negoziante evita di gettare prodotti ancora vendibili, il cliente ha l’occasione
di risparmiare ma soprattutto vince il Pianeta! La connessione tra alimentazione
e ambiente è un aspetto cruciale della nostra vita quotidiana. Le nostre scelte
alimentari influenzano direttamente la salute del pianeta, e optare per
un'alimentazione più sostenibile può contribuire in modo significativo alla
conservazione dell'ambiente per le generazioni future. L'adozione di pratiche
alimentari consapevoli è il primo passo verso un futuro in cui il nostro
benessere è strettamente intrecciato con quello del pianeta che è la nostra
casa.
0
Leggi tutto
Gennaio 24, 2024
Buoni Pasto

VUOI CONOSCERE I LOCALI DOVE SPENDERE I TUOI BUONI PASTO DAY?

Molti tra il milione di lavoratori che utilizzano i buoni pasto Day nella loro
pausa pranzo, sono clienti affezionati di alcuni esercizi affiliati. Pranzano
sempre negli stessi posti, perché hanno trovato locali accoglienti e personale
famigliare. La pausa diventa così un momento per ricaricarsi e tornare poi al
lavoro con più energia. Ma cosa succede quando ci spostiamo o desideriamo
cambiare menu? Come trovare un locale adatto alle nostre esigenze? Un unico
strumento per scoprire i tuoi locali La sezione online per la pausa pranzo a
domicilio Ogni domanda ha la sua risposta   Un unico strumento per scoprire i
tuoi locali All’interno della app ‘Buoni Up Day’ o del portale dedicato a tutti
gli utilizzatori delle soluzioni Day, nella sezione MAPPA puoi cercare i locali
che accettano i tuoi buoni, quelli più vicini a te o scegliere una località di
tuo interesse. Se sei già registrato alla piattaforma, non occorre una nuova
registrazione. Puoi accedere con le stesse credenziali. Se non sei ancora
registrato, bastano pochi passaggi per attivare il tuo Account Up Day. Scarica
qui App Buoni Up Day per iOS Scarica qui App Buoni Up Day per Android Se si
hanno esigenze specifiche, nella sezione mappa, i FILTRI aiutano a scoprire le
specialità gastronomiche, le modalità di pagamento e i servizi che i nostri
partner offrono: intolleranze al lattosio, cucina macrobiotica, consegna take
away, cucina healty food, tutto facilmente reperibile per vivere la propria
pausa al meglio.     Per ogni locale è possibile visualizzare recensioni, foto e
info utili fornite da Google. Inoltre è possibile pagare comodamente dal proprio
smartphone in pochi click il proprio pranzo. Puoi scegliere di pagare con Codice
o con QR Code. Per pagare con Codice è sufficiente digitare il Codice generato
dalla app dopo aver selezionato il numero buoni da utilizzare. Per pagare con QR
Code invece, basta inquadrare il codice QR identificativo del locale.   La
sezione online per la pausa pranzo a domicilio La sezione ONLINE permette di
poter acquistare nei siti Partner, con il buono pasto elettronico, tante
soluzioni per la propria pausa pranzo. Diverse piattaforme di e-commerce che
consegnano a domicilio in tutta Italia piatti pronti, spesa o prodotti
gastronomici di alta qualità. Recentemente Carrefour e Easy Coop sono entrate a
far parte della rete online, basterà quindi possibile spostare i buoni in cloud
nella propria app e procedere con gli acquisti sui siti partner e ricevere la
spesa a domicilio. A disposizione migliaia di prodotti per la spesa online e
promozioni sui propri prodotti preferiti.   Ogni domanda ha la sua risposta Per
assistenza 24 ore su 24 è possibile attivare il Chatbot Up Day oppure chiamare
l’Assistenza Dedicata 051 210 6509 dal lunedì al venerdì 8:30 - 18:30 orario
continuato. Il chatbot è perfettamente integrato con i sistemi di Up Day: questo
gli consente di conoscere in anticipo le informazioni e i problemi dell’utente,
offrendo risposte diverse a seconda di chi gli sta scrivendo per un’esperienza
completamente personalizzata. Il chatbot automatizza tutte le operazioni più
comuni, come ricercare i locali in cui trascorrere la pausa pranzo, ma anche
quelle più complesse come attivare la propria card contenente i buoni pasto o
ricevere assistenza per gli acquisti online.
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Dicembre 01, 2023
Buoni Acquisto

REGALO LAST MINUTE? SCEGLI CADHOC

Il Natale si avvicina e non hai ancora deciso cosa regalare ai tuoi dipendenti e
collaboratori? Qui trovi l’idea giusta per te. Si sa, in questo periodo
dell’anno si è sempre di corsa, presi da tanti impegni e a volte fare i regali
di Natale diventa uno stress. Si vorrebbe essere sempre originali con i clienti
e allo stesso tempo dare il giusto valore e riconoscimento ai dipendenti e
collaboratori, per il loro impegno svolto durante l’anno. Cosa scegliere allora?
Il buono acquisto Cadhoc è sicuramente la soluzione più originale e premiante,
che lascia la libertà di scelta a chi lo riceve. Il buono shopping universale
che si trasforma in ciò che si desidera: moda, viaggi, sport, carburante e tanto
altro   Cadhoc e i suoi vantaggi fiscali Buono cartaceo e digitale Dove spendere
i buoni Cadhoc Acquista Cadhoc in pochi click   Cadhoc e i suoi vantaggi fiscali
Cadhoc, è il Buono Acquisto per i dipendenti 100% deducibile, esente IVA, senza
oneri fiscali e previdenziali e non influisce sul reddito fino alla soglia di
258,23 euro. Per il 2023, l’art. 40, D.L. n. 48/2023, ha previsto l’innalzamento
dell’esenzione da 258,23 euro a 3.000 euro per i fringe benefit assegnati dal
datore di lavoro in favore dei dipendenti con figli a carico. Inoltre, sempre
per questa fascia di dipendenti, possono essere riconosciuti anche i rimborsi
delle utenze domestiche di acqua, luce e gas (relative al 2023), attivando
la Piattaforma Day Welfare. Cadhoc è sicuramente l’ideale per chi lo riceve,
perché può essere speso presso più di 25.000 punti vendita dai brand più noti.
Per chi lo acquista invece, sarà sufficiente scegliere il valore dei buoni, il
taglio, la modalità di consegna (via app al dipendente o blocchetto cartaceo) e
al resto pensa Up Day.   Buono cartaceo e digitale Il buono shopping Cadhoc è un
blocchetto cartaceo di voucher che può essere consegnato personalmente ai propri
dipendenti se si preferisce il regalo più “tradizionale”, oppure nella sua veste
digitale, può essere ricevuto direttamente sullo smartphone tramite la app
“Buoni Up Day”. Sempre per la versione digitale, può essere scelto in formato
pdf e distribuito attraverso la mail aziendale ad esempio o i propri canali. E
Chi li riceve potrà scaricare dagli store la app “Buoni Up Day” per gestire i
buoni Cadhoc sia cartacei che digitali ricevuti dall’azienda.   Dove spendere i
buoni Cadhoc All’interno della app ‘Buoni Up Day’ Oltre a scoprire i punti
vendita della propria città dove spendere i buoni Cadhoc, è possibile utilizzare
i voucher per acquistare le Gift Card dei brand più conosciuti. Alcuni dei
partner Cadhoc sono: Amazon, Zalando, Decathlon, Q8, MediaWorld, Ibs, Ikea,
Bata, Sephora, Maison Du Monde, Unieuro, La Rinascente e tanti altri ancora.
Cadhoc viene incontro alle esigenze di tutti e soddisfa le prime necessità, come
fare la spesa al supermercato o fare rifornimento carburante alla propria auto,
ma anche chi ha il desiderio di fare un giro di shopping.     Acquista Cadhoc in
pochi click Per acquisti last minute Cadhoc Shop è la soluzione migliore in soli
4 click: basta scegliere la composizione del blocchetto, inserire i propri dati
di fatturazione e dopo aver effettuato il pagamento, in 24/48 ore è possibile
già ricevere i buoni in azienda.   Puoi contattare il numero verde 800 834009
oppure direttamente il tuo referente di zona.  
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Ottobre 25, 2023
Buoni Pasto

BUONI PASTO PER PARTITA IVA, DITTE INDIVIDUALI E LIBERI PROFESSIONISTI

Sai che anche le ditte individuali e i liberi professionisti possono usufruire
dei buoni pasto? Scopri perché acquistarli e quando è possibile dedurli dalle
tasse. I buoni pasto sono tra i benefit aziendali più apprezzati in assoluto dai
lavoratori. Non solo perché permettono di risparmiare sulle spese per l’acquisto
dei pasti, ma anche perché sono esenti da tassazione. In alcuni casi, le aziende
possono estendere l’erogazione dei buoni pasto anche ai collaboratori. Tuttavia,
anche se ciò non accadesse, le aziende senza dipendenti e i liberi
professionisti possono acquistare autonomamente i buoni pasto, sebbene con
benefici fiscali diversi.   C’è però una premessa doverosa da fare: tutte le
norme di riferimento che attualmente disciplinano i buoni pasto si riferiscono
esclusivamente a dipendenti. Non esistono esplicite norme che regolamentano
l’utilizzo dei buoni da parte di altre categorie di soggetti. Detto ciò, vediamo
un po’ più nel dettaglio la situazione dei buoni pasto per ditte individuali e
liberi professionisti.   Buoni pasto e Partita IVA: come funzionano Buoni pasto
per chi ha partita IVA e per ditte individuali: sono possibili? I buoni pasto
possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA individuale? I buoni pasto
possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA forfettaria? I buoni pasto
possono essere utilizzati da partite IVA senza dipendenti? Normativa e
detrazioni fiscali Deducibilità dei buoni pasto per le partite IVA: cosa sapere
Vantaggi dei buoni pasto con Partita IVA Buoni pasto per ditte individuali e
liberi professionisti: come acquistarli con Day Shop   Buoni pasto e Partita
IVA: come funzionano I voucher per il pranzo destinati ai professionisti
autonomi, proprio come quelli destinati ai lavoratori dipendenti che ricevono un
welfare aziendale, possono essere erogati sia in forma cartacea che in modo
pratico ed economico attraverso un formato elettronico. Si tratta di una carta
simile a una carta di debito o un bancomat, su cui vengono caricati mensilmente
i buoni richiesti. Questo metodo rappresenta un modo intelligente per gestire il
benefit, oltre ad essere ecologico e ridurre le spese di spedizione ed
emissione. I voucher pasto mantengono le stesse caratteristiche, sia che siano
destinati ai dipendenti che ai professionisti autonomi: Possono essere
utilizzati solo per acquistare cibo e bevande (alcolici esclusi); Possono essere
spesi per un massimo di 8 voucher per ogni transazione; Non possono essere
convertiti in denaro (e non si può ricevere un resto); Non possono essere
venduti; Non possono essere trasferiti ad altre persone. L'emissione dei ticket
è semplice, flessibile e adattabile alle esigenze individuali. È sufficiente
comunicare il numero di buoni necessari mese per mese, di solito corrispondente
a un voucher pasto per ogni giorno lavorativo (quindi circa 20 al mese).
Inoltre, il suo valore facciale non prevede un importo predefinito e può quindi
variare in base alle esigenze delle singole aziende o dei titolari di Partita
Iva. Buoni pasto per chi ha partita IVA e per ditte individuali: sono possibili?
La risposta è sì. Spesso si pensa che i buoni pasto siano solo per i lavoratori
dipendenti, ma in realtà, possono essere utilizzati anche da altre categorie. I
liberi professionisti, i lavoratori freelance, gli agenti di commercio, i soci e
gli amministratori di una società, i lavoratori autonomi, le ditte
individuali possono acquistare e utilizzare i buoni pasto.   I buoni pasto
possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA individuale? Certo! Inoltre,
per i titolari di partita IVA che seguono il regime ordinario, l'utilizzo dei
buoni pasto può rivelarsi estremamente vantaggioso. Questi voucher offrono
molteplici benefici economici e fiscali, consentendo di ridurre notevolmente i
costi aziendali e semplificando le procedure in modo efficiente e leggero. I
buoni pasto saranno destinati esclusivamente all'acquisto di pasti pronti e
generi alimentari e saranno considerati fringe benefits. Ciò permetterà quindi
di accedere a un trattamento fiscale agevolato tipico di tali benefit. Pertanto,
gli imprenditori autonomi possono risparmiare considerevolmente e, in base alle
disponibilità del fornitore scelto, personalizzare sia il numero che il valore
dei buoni erogati. I buoni pasto possono essere utilizzati da chi ha una partita
IVA forfettaria? Il regime forfettario offre diverse agevolazioni in termini di
praticità e tassazione. Tuttavia, ci sono anche delle limitazioni, specialmente
per quanto riguarda la deduzione dei costi e l'IVA. È importante sapere che il
regime forfettario è esente dall'IVA, il che significa che non è possibile
usufruire della detrazione fiscale sull'imposta indiretta. Inoltre, il reddito
tassabile non viene calcolato in base ai costi e ai ricavi secondo il principio
di competenza o di cassa, ma è stabilito in maniera forfettaria. Di conseguenza,
viene applicata un'imposta sostitutiva che sarà del 5% per i primi 5 anni e del
15% per gli anni successivi. Questo comporta l'impossibilità di dedurre i costi.
Quindi, se sei un professionista con il regime forfettario, puoi utilizzare i
buoni pasto, ma non sarai in grado di dedurli dalle tasse. I buoni pasto possono
essere utilizzati da partite IVA senza dipendenti?   Anche in questo caso la
risposta è affermativa e i vantaggi sono diversi. Richiedere la ricevuta fiscale
rappresenta un processo che richiede tempo e non è facilmente conciliabile con
le esigenze di un pranzo di lavoro. Pertanto, il voucher pasto si presenta come
lo strumento ideale per ottenere vantaggi fiscali in modo pratico. Utilizzando
il buono, si risparmiano preziosi minuti alla cassa e si può procedere
rapidamente verso l'ufficio o altri impegni. Grazie alla pratica della
fatturazione mensile, comune tra le aziende che offrono questo servizio, sarà
possibile richiedere le opportune deduzioni e detrazioni con tranquillità.
L'aspetto positivo di tutto ciò è che non sarà più necessario conservare
scontrini e fatture. Normativa e detrazioni fiscali Quando un’azienda decide
di riconoscere il buono pasto quale contributo alla pausa pranzo dei suoi
lavoratori dipendenti si avvale della normativa che disciplina questo strumento,
che prende il nome tecnico di servizio sostitutivo di mensa. Tale normativa è
rappresentata principalmente dall’articolo 51 del TUIR (che può subire
variazioni attraverso la Legge di Bilancio), dalla risoluzione numero 26 E del
2010 e dal Decreto Legislativo 314/1997. Con il decreto n°122/2017 del MISE, la
possibilità di acquistare e utilizzare i buoni pasto è stata estesa anche ai
soggetti che abbiano instaurato con il datore di lavoro un rapporto di
collaborazione “in senso ampio” anche non subordinato. Per queste categorie,
però, le regole per le detrazioni fiscali non sono uguali a quelle per le
aziende che erogano i buoni pasto ai dipendenti e possono accedervi solo a
condizione che i buoni pasto vengano effettivamente utilizzati durante l’orario
di lavoro o come spese di rappresentanza.     Deducibilità dei buoni pasto per
le partite IVA: cosa sapere Il principale beneficio dei voucher pasto riguarda
l'aspetto fiscale: infatti, l'acquisto dei buoni pasto è detraibile come spesa
aziendale al 75% per liberi professionisti, artigiani, commercianti e ogni ditta
individuale senza dipendenti. Per i titolari di partita IVA che hanno
dipendenti, l'acquisto dei buoni pasto può essere dedotto al 100% per IRES,
IRPEF e IRAP, con limiti giornalieri di 4 € per i buoni pasto cartacei
(precedentemente 5,29 €) e 8 € per quelli elettronici, come stabilito dalla
Legge di stabilità del 2020. Questo perché i buoni pasto non sono considerati
reddito da lavoro dipendente, ma un servizio complesso che va oltre la semplice
somministrazione di cibo e bevande, come indicato nella circolare IRDCEC n.9/IR
del 27/4/2009. Vi è anche un limite massimo deducibile, pari al 2% del fatturato
complessivo.   Per quanto riguarda la detrazione dell'IVA, i liberi
professionisti e le ditte individuali possono detrarre completamente l'IVA sui
ticket al 10%. È per questo motivo che coloro che sono titolari di partita IVA e
si trovano nel regime forfettario non traggono vantaggio dall'avere i buoni
pasto, poiché in quel regime fiscale non è necessario versare o scaricare l'IVA.
Inoltre, è importante sapere che se i ticket vengono concessi anche per i giorni
non lavorativi, superando quindi i 20 voucher al mese, tali buoni pasto sono
soggetti a tassazione integrale, nonostante il loro valore non sia assimilabile
a un reddito. Recentemente, è stato chiarito dall'Agenzia delle Entrate, tramite
l'interpello n. 956-2631/2020, che anche i lavoratori che operano in modalità
smart-working hanno diritto ai buoni pasto e che, anche in questo caso, si
applica la tassazione agevolata, con una detrazione di 8 € per i ticket
elettronici e di 4 € per i ticket cartacei. Vantaggi dei buoni pasto con Partita
IVA Oltre alla deducibilità, ci sono altri tre vantaggi importanti da
considerare quando si parla di buoni pasto e partita IVA:   L'uso dei buoni
pasto elettronici, che possono essere utilizzati tramite carta elettronica o
app, è facile e versatile. Non è più necessario conservare fatture e scontrini
per la contabilità e la prima nota: si può semplicemente ricevere un'unica
fattura mensile relativa all'acquisto dei buoni pasto. Ciò porta a un risparmio
di tempo e costi, poiché si riduce il numero di documenti da gestire
amministrativamente. Per coloro che hanno una partita IVA, l'utilizzo dei buoni
pasto rappresenta davvero un cambiamento significativo. Inoltre, è importante
sottolineare che i buoni pasto possono essere utilizzati non solo per consumare
pasti presso caffetterie, ristoranti e bar convenzionati, ma anche per fare la
spesa al supermercato, nei negozi di quartiere, nei food truck e altro ancora,
con tutti i vantaggi descritti in precedenza. I buoni pasto, quindi, sono un
valido supporto per coloro che hanno una partita IVA, consentendo di ridurre i
costi legati all'attività e abbattere la base imponibile ai fini
dell'imposizione diretta.   Buoni pasto per ditte individuali e liberi
professionisti: come acquistarli con Day Shop I buoni pasto DAY, sia in forma
cartacea, sia in forma elettronica, sono facili da ordinare, da gestire e
soprattutto da spendere: il servizio DAY è convenzionato con oltre 110.000
locali di ogni tipo, tra cui anche molte gastronomie di supermercati della
grande distribuzione organizzata. Day gruppo Up ha sviluppato un sito responsive
che è l’ideale per gli acquisti online di buoni pasto da parte di ditte
individuali e liberi professionisti: DayShop. Un e-commerce che permette di
acquistare i Buoni Pasto direttamente online in soli 4 click. L’utente sceglie
subito il valore e il numero dei ticket, desiderati inserisce i dati di
fatturazione, seleziona un metodo di pagamento tra bonifico, carta di credito e
Paypal e conferma l’ordine. In 24/48 ore dal momento dell’acquisto, riceverà i
buoni pasto.
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Ottobre 09, 2023
Welfare Aziendale

BENEFIT AZIENDALI: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

I benefit aziendali permettono di migliorare la qualità della vita dei propri
dipendenti. Ecco tutto quello che devi sapere su questo tipo di agevolazioni,
dalle tasse alle loro caratteristiche fino alla possibile revoca.   I benefit
aziendali sono beni e servizi compresi nei piani di welfare aziendale che le
aziende offrono ai dipendenti per favorire la conciliazione vita-lavoro. I
benefit aziendali sono una forma di retribuzione aggiuntiva fornita dalle
aziende ai loro dipendenti, al di là dello stipendio base. Questi benefici
mirano a migliorare l'equilibrio tra vita professionale e vita privata e
includono vantaggi come assicurazione sanitaria, assistenza per l'infanzia,
programmi di formazione e sviluppo, agevolazioni per la conciliazione tra lavoro
e famiglia e molte altre opzioni. L'obiettivo di tali benefici è attirare e
trattenere i migliori talenti e promuovere la motivazione e la soddisfazione dei
dipendenti. Si tratta di uno strumento importante nelle strategie delle risorse
umane per promuovere il benessere dei dipendenti e creare un ambiente lavorativo
favorevole. Ecco tutto quello che c’è da sapere:   Cosa sono i benefit
aziendali? Differenza tra fringe benefits e flexible benefits Quali sono i
benefit aziendali? Quali sono i benefit aziendali obbligatori Quali sono i
benefit aziendali per gli amministratori Come sono tassati i benefit aziendali?
I benefit aziendali possono essere tolti?   Cosa sono i benefit aziendali? I
dipendenti sono la risorsa principale di un’azienda. Sono sempre di più le
aziende che lo riconoscono e che si impegnano per rendere più facile e serena la
vita dei propri collaboratori. Un lavoratore che si sente considerato e
valorizzato, infatti, è più felice, produttivo e fedele all’azienda. L’azienda,
in conseguenza di ciò, otterrà diversi vantaggi, come l’aumento della propria
produttività, della competitività e dell’efficienza. Secondo numerosi sondaggi
effettuati tra i lavoratori del settore privato, molti di loro preferiscono
ricevere benefit aziendali piuttosto che aumenti di denaro in busta paga. I
benefit aziendali sono quell’insieme di beni, servizi e agevolazioni di vario
tipo che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri dipendenti per
migliorare la qualità della vita dei lavoratori e favorire la conciliazione
vita-lavoro. Tali benefit rappresentano a tutti gli effetti un compenso di
natura non monetaria che viene erogato dall’azienda al dipendente e rientrano a
pieno titolo nelle misure di welfare aziendale. Questo perché è proprio
attraverso l’erogazione di questi bonus che si esplicita una parte consistente
di molti piani di welfare.   Differenza tra fringe benefits e flexible benefits
I benefit aziendali si dividono in due categorie: i fringe benefits; i flexible
benefits. È importante conoscere la distinzione tra fringe benefits e flexible
benefits perché la loro natura rende differente il tipo di trattamento economico
a cui sono sottoposti. I fringe benefits sono compensi in natura erogati dalle
aziende ai propri dipendenti e vengono considerati come una parte di
retribuzione aggiuntiva rispetto a quella ordinaria, pertanto sono soggetti a
tassazione agevolata solo in parte. I flexible benefits, invece,
sono considerati complementari alla retribuzione ordinaria e, per questo, sono
esonerati totalmente dal pagamento di contributi e imposte sul reddito da parte
del lavoratore. Quali sono i benefit aziendali? I benefit aziendali sono
moltissimi e possono riguardare sia la sfera lavorativa, sia la sfera privata
del lavoratore. I più comuni benefit aziendali che vengono erogati per
facilitare al dipendente la vita lavorativa sono: lo smart working; i permessi
retribuiti; i congedi parentali per i neogenitori; il cellulare aziendale;
l’auto aziendale; il servizio di mensa o i buoni pasto da utilizzare in pausa
pranzo e non solo; l’organizzazione di servizi di trasporto o di offerta di
abbonamenti ai mezzi pubblici; gli alloggi o appartamenti aziendali. Tra di essi
rientrano anche i servizi salva-tempo, come la lavanderia, la possibilità di
farsi portare la spesa in azienda e il servizio di ritiro della posta. Poi ci
sono i benefit che offrono al lavoratore la possibilità di risparmiare, come: la
possibilità di crearsi una pensione integrativa attraverso il versamento del
premio di risultato in fondi pensione; l’accesso ad un’assicurazione sanitaria
integrativa; la possibilità di ottenere prestiti a tasso agevolato; i buoni
benzina; i buoni spesa. Tra le agevolazioni più apprezzate dai lavoratori ci
sono anche quelle che permettono di prendersi cura del proprio benessere, quali:
le visite mediche e checkup offerti dall’azienda; il medico aziendale; la
palestra aziendale o convenzioni con palestre esterne all’impresa; l’erogazione
di corsi di formazione e specializzazione; il rimborso delle spese sostenute per
prendere parte a corsi di formazione esterni all’azienda. Per garantire il
benessere dei dipendenti i datori di lavoro tengono in conto non solo le loro
esigenze personali, ma anche quelle che derivano dalla vita familiare. Per
questo, molte aziende predispongono dei benefit destinati ai familiari dei
lavoratori. Tra i più apprezzati ci sono: il nido aziendale; il rimborso delle
spese sostenute per il pagamento delle rette scolastiche, anche delle scuole
dell’infanzia, dei servizi di doposcuola, dei centri estivi; il rimborso delle
spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici; l’erogazione di borse di
studio; il servizio di baby-sitting; l’erogazione di servizi di assistenza
destinati ai familiari malati o non autosufficienti.   Quali sono i benefit
aziendali obbligatori Con il rinnovo di determinati contratti collettivi è stato
introdotto l’obbligo di un piano welfare obbligatorio che segua alcune
indicazioni ben precise. Tali indicazioni variano in base al CCNL di
riferimento, ma in linea generale è obbligatorio un versamento ai lavoratori
dipendenti che va dai 100 euro ai 200 euro all’anno in servizi di welfare. Ma
quali sono i CCNL che prevedono benefit aziendali obbligatori? Eccone alcuni:
Settore Metalmeccanico Terziario Avanzato Impianti Sportivi e Attività Sportive
Servizi Assistenziali e Socio Sanitari Orafi, Gioiellieri e Argentieri CCNL
Metalmeccanici Il contratto collettivo nazionale (CCNL) per il settore delle
piccole e medie imprese del settore metalmeccanico, sottoscritto da FIOM-CGIL,
Confapi, UILM-UIL e FIM-CISL, e rinnovato il 26 maggio 2021, ha introdotto
nell'articolo 51, intitolato "Benefit Aziendali", l'obbligo per i datori di
lavoro di mettere a disposizione di tutti i dipendenti strumenti di welfare fino
al 2024. Questi strumenti possono rientrare sia nella categoria del benefit
flessibile (come servizi di utilità sociale, assistenza ai figli e agli altri
familiari, ecc.) sia tra i benefit aggiuntivi (ovvero i vantaggi in natura) e
possono essere usufruiti anche tramite buoni acquisto, del valore di 200 euro,
da utilizzare entro il 31 dicembre di ogni anno di riferimento. Inoltre, le
parti hanno stabilito che il datore di lavoro deve effettivamente mettere a
disposizione degli strumenti di welfare entro la fine di febbraio di ogni anno.
  CCNL Impianti Sportivi Il 10 settembre 2022 è stato sottoscritto il CCNL per
il settore degli impianti sportivi e delle attività sportive, con l'obiettivo di
istituire specifici strumenti di protezione per i lavoratori. Le organizzazioni
datoriali e sindacali firmatarie hanno stabilito che, a partire dal 1° gennaio
2023, i datori di lavoro sono tenuti, all'inizio di ogni anno, a mettere a
disposizione dei dipendenti strumenti di welfare del valore annuo di 100 euro,
da utilizzare entro il 30 novembre dell'anno successivo.   Terziario Avanzato A
partire da quest'anno, sono previste anche nuove misure di welfare contrattuale
nel CCNL Terziario Avanzato, firmato il 26 settembre 2022 e valido fino al 31
agosto 2025. Viene istituito esplicitamente il "Welfare Contrattuale", che il
datore di lavoro è obbligato a fornire attraverso accordi aziendali di secondo
livello o tramite regolamento aziendale a tutti i lavoratori. Ciò può avvenire
anche tramite l'utilizzo di una piattaforma welfare. Il CCNL Terziario Avanzato
stabilisce anche gli importi del welfare contrattuale da riconoscere ai
lavoratori, differenziandoli per livello di inquadramento. A partire dal 2023,
devono essere concessi benefit welfare del valore di 2.600 euro all'anno per i
dirigenti, 1.300 euro all'anno per i quadri e 660 euro all'anno per gli
impiegati e gli operatori di vendita. Questi importi vengono assegnati dal
datore di lavoro entro il 31 dicembre di ogni anno e devono essere utilizzati
entro 12 mesi dalla loro disponibilità per il lavoratore.   CCNL Servizi
assistenziali e Orafi Nel contratto per il personale delle Case di Cura e i
Servizi Assistenziali e Socio Sanitari, il welfare aziendale è stato introdotto
nel marzo 2018. Nel 2020, è stata stanziata una somma di 200 euro da erogare
alle aziende sotto forma di beni e servizi di welfare, che i dipendenti potevano
utilizzare per previdenza complementare, assistenza sanitaria, istruzione, buoni
acquisto o voucher per servizi e tempo libero. Anche il CCNL per i dipendenti
delle aziende orafe (orafi, argentieri e gioiellieri), che coinvolge circa
45.000 lavoratori in Italia, continua ad essere valido. Le parti firmatarie del
contratto, rinnovato il 3 dicembre 2021 e valido fino al 31 dicembre 2024, hanno
prorogato le misure di welfare contrattuale introdotte nella versione originale.
Secondo l'accordo, i datori di lavoro devono mettere a disposizione dei
lavoratori strumenti di welfare del valore di 200 euro entro il mese di giugno
di ogni anno, che i lavoratori possono utilizzare entro il 31 maggio dell'anno
successivo. Quali sono i benefit aziendali per gli amministratori Secondo
l'articolo 50 del TUIR, le somme e i valori ricevuti in qualunque forma dagli
amministratori di società, associazioni o altri enti con o senza personalità
giuridica sono equiparati ai redditi da lavoro dipendente. Tutti i compensi
erogati agli amministratori, tranne quelli esclusi dalla legge, sono considerati
reddito tassabile. Il termine "somma" si riferisce al denaro, mentre il termine
"valori" si riferisce a beni, servizi o altre utilità ricevute gratuitamente o
in parte. I fringe benefit possono essere concessi agli amministratori e ad
altre persone con reddito assimilato al lavoro dipendente, come confermato
dall'Agenzia delle Entrate nella Circolare del 4 novembre 2022, n. 35. I fringe
benefit possono essere personalizzati e includere beni o servizi destinati anche
all'amministratore unico. Alcuni benefit aziendali per gli amministratori
possono includere buoni spesa, buoni carburante e l'uso di un'auto per scopi
personali. Come sono tassati i benefit aziendali? Per capire come sono tassati i
benefit aziendali bisogna fare riferimento alla normativa in materia di redditi
da lavoro dipendente, che comprende sia un articolo del Codice civile, sia il
TUIR, il testo unico sulle imposte sui redditi, che ogni anno viene aggiornato
con le eventuali modifiche apportate dalla Legge di Bilancio. Per comprendere
come funziona la tassazione di alcuni benefit aziendali, bisogna anche fare una
distinzione tra il valore normale del bene o servizio erogato, cioè il valore
che ha al momento del suo acquisto, e il valore convenzionale, cioè un valore
fittizio che viene determinato in base a criteri diversi, a seconda del benefit
erogato, per determinare quale sia la parte dello stesso da inserire in busta
paga. La normativa sulla tassazione dei benefit Iniziamo ad analizzare la
normativa partendo dal Codice civile. L’articolo 2099 è interamente dedicato
alla materia della retribuzione dei lavoratori. Nell’ultima parte dello stesso,
viene esplicitato che il lavoratore può chiedere di essere retribuito in tutto o
in parte con la partecipazione agli utili o ai prodotti, con una provvigione o
con prestazioni in natura. Ciò significa che i benefit erogati dal datore di
lavoro ai dipendenti sono parte integrante del loro reddito e, quindi,
potenzialmente soggetti a tassazione. Per capire se, e in che misura, i benefit
aziendali siano effettivamente soggetti all’imposizione fiscale e contributiva,
bisogna rifarsi al TUIR che, all’articolo 51, stabilisce quali siano i redditi
da lavoro dipendente, i casi e le modalità di esclusione. Il comma 1 di tale
articolo stabilisce che il reddito da lavoro dipendente è costituito da tutte le
somme e i valori corrisposti dal datore di lavoro durante il periodo d’imposta,
anche sotto forma di erogazioni liberali. Al comma 2, invece, vengono indicati i
casi in cui i beni e i servizi erogati dal datore di lavoro non concorrono alla
formazione del reddito da lavoro dipendente. La normativa, inoltre, stabilisce
che i benefit erogati in sostituzione del premio di risultato per volontà del
dipendente, risultino esenti dalla tassazione fino alla soglia di 3.000 euro
annui, che è anche quella fissata dalla legge per la tassazione agevolata del
premio di risultato in denaro. Nel TUIR è anche specificato che, perché le
aziende e i lavoratori dipendenti abbiano diritto a godere della tassazione
agevolata sui benefit, essi devono essere erogati alla totalità dei dipendenti o
a categorie omogenee di lavoratori ed essere compresi nella contrattazione
nazionale di primo o secondo livello o negli accordi stipulati dall’azienda con
i sindacati. Esempi di tassazione dei benefit aziendali Vediamo qualche esempio
di tassazione parziale dei benefit aziendali, in base a quanto stabilito
dall’articolo 2 del TUIR: i contributi previdenziali e assistenziali, compresi i
contributi di assistenza sanitaria, erogati dal datore di lavoro in ottemperanza
alle disposizioni di legge non concorrono alla formazione del reddito da lavoro
dipendente fino alla somma di 615,20 euro; i buoni pasto non concorrono alla
formazione del reddito da lavoro dipendente fino alla soglia di 4 euro
giornalieri per i cartacei e di 8 euro per i buoni elettronici; i buoni spesa e
i voucher welfare per un valore complessivo di 258,23 euro; l’auto aziendale ad
uso promiscuo viene tassata calcolando il 30% del suo valore convenzionale, che
si ricava moltiplicando il costo chilometrico indicato dalle tabelle ACI per
15.000 km annui; i prestiti aziendali concorrono a formare il reddito da lavoro
dipendente solo sulla differenza esistente tra il tasso d’interesse applicato
dalle società finanziarie al momento della sua erogazione e il tasso agevolato
praticato dall’azienda. I casi più frequenti di esclusione totale dei benefit
aziendali dalla formazione del reddito imponibile sono, invece: i servizi di
trasporto collettivo e il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto degli
abbonamenti ai mezzi pubblici; il rimborso delle spese sostenute per il
pagamento delle rette di scuole dell’infanzia, servizi di doposcuola e centri
estivi; l’erogazione di borse di studio ai familiari; i corsi di formazione
erogati ai dipendenti; l’erogazione di servizi di assistenza ai
familiari anziani o non autosufficienti.     I benefit aziendali possono essere
tolti? I benefit aziendali, come tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, sono
soggetti alle regole e alle condizioni stabilite dal contratto di lavoro o dagli
accordi aziendali. In generale, i benefit aziendali possono essere revocati o
modificati se ciò è previsto da tali accordi o se esistono circostanze che
giustificano la loro revoca. Ad esempio, se un'azienda attraversa una crisi
finanziaria o una riduzione delle risorse, potrebbe essere necessario rivedere o
ridurre i benefit offerti ai dipendenti. Tuttavia, è importante che le eventuali
modifiche ai benefit vengano gestite in modo trasparente e in conformità con le
leggi del lavoro e le disposizioni contrattuali. Inoltre, in alcuni casi, la
revoca o la modifica dei benefit aziendali potrebbe richiedere il consenso o la
consultazione dei rappresentanti dei lavoratori o dei sindacati, a seconda delle
leggi e dei regolamenti locali. Pertanto, questa dipenderà dalle specifiche
circostanze, dalle disposizioni contrattuali e dalle norme che regolano il
rapporto di lavoro.
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Aprile 12, 2024
Buoni Pasto

RISTORAZIONE GREEN: BUON CIBO E SOSTENIBILITÀ, UNA COMBINAZIONE POSSIBILE

Cosa significa davvero essere un ristorante sostenibile? E cosa fa un ristorante
per guadagnarsi questa etichetta? Ve lo spieghiamo meglio nell’articolo che
trovate di seguito. Negli ultimi anni, l'interesse per la sostenibilità è
cresciuto in modo esponenziale in vari settori, compreso quello del mondo della
ristorazione. I consumatori sono sempre più consapevoli dell'impatto ambientale
delle loro scelte alimentari e desiderano sostenere attivamente le aziende che
adottano pratiche sostenibili. Un ristorante sostenibile fa del suo meglio per
utilizzare ingredienti locali e di stagione. Questo non solo riduce l'impatto
ambientale legato al trasporto, ma supporta anche i produttori locali e promuove
la diversità biologica. I menù stagionali consentono ai cuochi di sfruttare al
massimo la freschezza e il sapore degli ingredienti, garantendo un'esperienza
culinaria superba. Riduzione dello Spreco Alimentare Risparmio Energetico e
Utilizzo di Energia Rinnovabile Educazione e Coinvolgimento della Comunità
Ristorazione sostenibile 360: il progetto dell’Emilia Romagna   Riduzione dello
Spreco Alimentare La riduzione dello spreco alimentare è una priorità
fondamentale per un ristorante sostenibile. Questo può essere realizzato
attraverso pratiche come il monitoraggio attento delle scorte, la porzionatura
accurata dei piatti e l'offerta di opzioni di ridistribuzione degli avanzi.
Alcuni ristoranti sperimentano anche tecniche di conservazione avanzate, come la
fermentazione e la liofilizzazione, per prolungare la durata di conservazione
degli alimenti. Un'altra caratteristica chiave di un ristorante sostenibile è la
promozione di opzioni alimentari a base vegetale. Ridurre il consumo di carne
può contribuire significativamente a ridurre l'impatto ambientale complessivo
dell'industria alimentare. I ristoranti sostenibili non necessariamente
rinunciano alla carne del tutto, ma offrono una gamma diversificata di piatti
che mettono in risalto verdure, legumi e cereali integrali.   Risparmio
Energetico e Utilizzo di Energia Rinnovabile L'efficienza energetica è un'altra
area in cui i ristoranti sostenibili si distinguono. Ciò può includere
l'adozione di apparecchiature a basso consumo energetico, l'ottimizzazione dei
sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria e
l'investimento in energia rinnovabile, come pannelli solari o turbine eoliche.
Ridurre il consumo energetico non solo aiuta l'ambiente, ma può anche ridurre i
costi operativi a lungo termine. Un ristorante sostenibile si impegna anche
nella gestione responsabile delle risorse idriche. Questo può significare
l'installazione di dispositivi a basso flusso per rubinetti e docce, nonché
l'implementazione di pratiche per la raccolta e il riutilizzo delle acque
piovane. La riduzione dello spreco idrico è cruciale per proteggere le risorse
idriche locali.   Educazione e coinvolgimento della comunità Infine, un
ristorante sostenibile cerca di educare e coinvolgere la comunità sulle
questioni legate alla sostenibilità alimentare. Questo può essere fatto
attraverso eventi educativi, workshop culinari e collaborazioni con
organizzazioni ambientali locali. Inoltre, alcuni ristoranti possono coinvolgere
attivamente i propri clienti, incoraggiandoli ad adottare comportamenti più
sostenibili anche al di fuori del ristorante. I buoni pasto Up Day e l’app Buoni
Up Day offrono la possibilità di fare una pausa pranzo salutare e consapevole e
di individuare i locali sostenibili di interesse, grazie al filtro PAUSA SANA
disponibile sulla app e di scegliere quello più adatto ad uno stile di vita sano
e ad un’equilibrata alimentazione.   In conclusione, un ristorante sostenibile
non è solo un luogo dove si gusta del buon cibo, ma è anche un punto di
riferimento per pratiche alimentari che rispettano l'ambiente e promuovono un
futuro più sostenibile per tutti. Attraverso un impegno concreto e continuo,
questi ristoranti dimostrano che è possibile coniugare gusto, qualità e
responsabilità ambientale in un'unica esperienza culinaria straordinaria.  
Ristorazione sostenibile 360: il progetto dell’Emilia Romagna RS360 è un
programma volontario di certificazione per la ristorazione regionale, adatto ad
ogni tipo di ristorante dell’Emilia Romagna. È un’opportunità per il ristoratore
di condividere con trasparenza i propri impegni responsabili ai clienti ed avrà
la possibilità di valutare e misurare le proprie prestazioni di sostenibilità,
anticipando così le sfide del futuro. RS360 è un programma inclusivo, composto
da membri della comunità tecnico-scientifica del settore, che ne garantisce la
solidità ed il continuo adeguamento alle più avanzate conoscenze. Un video
esplicativo di questo progetto : https://youtu.be/HpdEgOLOr6w  
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Aprile 03, 2024
Buoni Acquisto

SCOPRI DOVE SPENDERE I BUONI CADHOC

Sono oltre 30.000 i negozi presso cui spendere i buoni acquisto Cadhoc. In
questa breve guida troverai le istruzioni per identificare gli esercizi on e off
line e poter spendere i tuoi buoni. Cadhoc è la soluzione per i dipendenti 100%
deducibile, esente IVA, senza oneri fiscali e previdenziali, spendibile dove,
come e quando si vuole, per acquistare ciò di cui si ha più bisogno. Spesa |
Carburante | Elettronica | Casa | Bellezza | Animali e tanto altro. Cosa sono i
buoni shopping Cadhoc Trova i negozi dove spendere i buoni Cadhoc Cadhoc i
vantaggi per chi li acquista Come diventare partner Cadhoc   Cosa sono i buoni
shopping Cadhoc I buoni Cadhoc, sono dei buoni acquisto chiamati anche buoni
spesa, buoni shopping o buoni regalo, che puoi trovare sia in formato cartaceo
che digitale. Diversamente dai buoni pasto hanno un importo variabile e
permettono a chi li riceve di utilizzarli per beni e servizi di diversa natura.
Gli acquisti non devono necessariamente limitarsi ai generi alimentari, ma
possono comprendere anche prodotti per la cura della persona o della casa,
giochi per bambini, vestiti e molto altro ancora. Cadhoc è il buono acquisto
universale per incentivare e motivare il personale, fidelizzare i clienti e
premiare la forza vendita. Ideale in ogni occasione dell'anno è la soluzione per
gratificare in modo personale qualunque collaboratore, dal più tradizionalista
al nativo digitale grazie alla possibilità di essere speso nei punti vendita dei
brand più noti in tutta Italia e nei siti più cool del web. Il buono shopping
universale che si trasforma in ciò che si desidera: moda, viaggi, sport,
carburante e tanto altro.     Trova i negozi dove spendere i buoni Cadhoc Per
visualizzare i locali dove spendere i tuoi buoni Cadhoc, è necessario scaricare
dagli store la app 'Buoni Up Day', oppure accedere sul portale degli
utilizzatori. Nella home della app o del portale è necessario scegliere la
soluzione che vuoi gestire tra buono pasto, Cadhoc e welfare.   Una volta nella
home della soluzione Cadhoc , in basso a destra puoi cliccare nella sezione
MAPPA e inserire la città e l’indirizzo in cui verificare l’elenco dei locali.
Esiste l’opzione di visualizzazione sia di Cadhoc cartaceo che digitale.   Una
volta visualizzato l’elenco, è possibile cliccare su FILTRA e “filtrare” tra le
tipologie di negozi e categorie merceologiche. Oltre a scoprire i punti vendita
della tua città dove spendere i buoni Cadhoc, tornando nella sezione ONLINE puoi
utilizzare Cadhoc per acquistare le Gift Card dei tuoi brand preferiti. Alcuni
dei partner Cadhoc: Amazon, Zalando, Decathlon, Q8, MediaWorld, Ibs, Ikea, Bata,
Sephora, Maison Du Monde, Unieuro, La Rinascente etc. Scarica qui App Buoni Up
Day per iOS Scarica qui App Buoni Up Day per Android   Cadhoc i vantaggi per chi
li acquista Per i datori di lavoro, ditte individuali o liberi professionisti,
enti o società, il buono regalo Cadhoc oltre ad essere una soluzione che
contribuisce al benessere dei dipendenti e aumenta la loro motivazione, è
soggetto ad una normativa fiscale, che consente di abbattere i costi aziendali.
100% deducibile, esente IVA, senza oneri fiscali e per il 2024 la soglia di
esenzione dei fringe benefit sale a 1000 euro per tutti i dipendenti ed a 2000
euro per dipendenti con figli fiscalmente a carico. Al superamento del limite
stabilito, il valore è soggetto a tassazione per l’intero importo; nell’ambito
di questi importi, possono essere riconosciuti, anche i rimborsi delle utenze
domestiche di acqua, luce e gas naturale (no GPL), delle spese sostenute per
l’affitto e degli interessi sul mutuo della prima casa. Per i premi e le somme
erogati nell’anno 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di
produttività, di cui all’articolo 1, comma 182, della legge 28 dicembre 2015, n.
208, è ridotta al 5%. Tra i beneficiari dell’agevolazione rientrano i titolari
di redditi di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli di lavoro
dipendente (co.co.co, lavoro a progetto, amministratori, stagisti, etc.). Basta
scegliere il valore dei buoni, il taglio, la modalità di consegna (via app al
dipendente o blocchetto cartaceo) e al resto pensa Up Day.   Come diventare
partner Cadhoc Come si fa ad entrare nella rete Cadhoc? E’ molto semplice: basta
contattarci al numero 051 210 6789 dove il nostro call center dedicato si
occuperà di fornire tutte le informazioni necessarie per iniziare la
collaborazione e darti il benvenuto nella rete Up Day. Diventando partner
Cadhoc, otterrai maggiore visibilità, avrai la possibilità di acquisire nuovi
clienti nel tuo negozio ed aumentare così il fatturato. Inoltre il buono regalo
Cadhoc è uno strumento facile da gestire a livello amministrativo. Entra nella
rete dell’unico buono che realizza i desideri dei clienti e fa aumentare il tuo
business!
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Marzo 27, 2024
Welfare Aziendale

WELFARE AZIENDALE: BENEFICI ED EQUILIBRIO VITA-LAVORO

Nel panorama aziendale moderno, il concetto di welfare non è più soltanto un
optional, ma una componente essenziale per la crescita sostenibile delle imprese
e il benessere dei dipendenti. Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale
Equilibrio vita-lavoro-benessere Vantaggi fiscali del welfare aziendale La
piattaforma Day Welfare Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale Il
welfare aziendale, inteso come insieme di politiche e iniziative volte a
migliorare la qualità della vita dei lavoratori, si traduce in un investimento
strategico che produce vantaggi tangibili per tutte le parti coinvolte. Per le
aziende, l'implementazione di programmi di welfare rappresenta un importante
strumento per aumentare la produttività, migliorare la retention dei talenti e
attrarre risorse umane di qualità. Offrire benefici come assicurazioni
sanitarie, piani pensionistici integrativi, servizi di assistenza all'infanzia o
incentivi per lo sviluppo professionale, non solo accresce l'attrattività
dell'azienda sul mercato del lavoro, ma contribuisce anche a creare un clima
organizzativo positivo e stimolante. D'altro canto, per i lavoratori, il welfare
aziendale rappresenta un valore aggiunto che va oltre il mero salario. La
possibilità di accedere a servizi e supporti che migliorano la qualità della
vita, come il rimborso delle spese mediche, l'accesso a centri fitness o
programmi di counselling, non solo aumenta il loro livello di soddisfazione e
fiducia nell'azienda, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e favorire un
equilibrio tra vita professionale e personale. Inoltre, un efficace programma di
welfare aziendale può avere impatti positivi anche a livello sociale ed
economico più ampio. Riducendo l'assenteismo e aumentando il benessere
psicofisico dei dipendenti, le imprese contribuiscono a migliorare la salute
pubblica e a ridurre i costi legati alla sanità. Inoltre, promuovendo politiche
di conciliazione lavoro-famiglia e garantendo opportunità di sviluppo
professionale, si favorisce la coesione sociale e si stimola la crescita
economica a lungo termine.   Equilibrio Vita - lavoro benessere Nella società
moderna, l'equilibrio tra vita e lavoro è diventato un tema cruciale. Trovare un
punto d'incontro tra le richieste professionali e i bisogni personali è
essenziale per garantire benessere e soddisfazione, sia in ambito lavorativo che
personale. In questo contesto, il concetto di time saving e i piani di welfare
aziendale assumono un ruolo fondamentale. Il tempo è una risorsa preziosa, e
gestirlo efficacemente è fondamentale per mantenere un equilibrio sano tra i
vari aspetti della vita. Strategie di time saving, come la pianificazione
efficiente delle attività, la delega delle responsabilità e l'utilizzo di
strumenti tecnologici appropriati, consentono di ottimizzare le giornate
lavorative, riducendo lo stress e lasciando spazio per il tempo libero e le
attività personali. Up Day e Genius4U mettono a disposizione un’ampia gamma di
Servizi e un Genio a completa disposizione del personale dell’azienda. Una
persona di fiducia presente in azienda in alcuni momenti della settimana, pronta
a supportare i dipendenti nella gestione della loro quotidianità. Genius4U nasce
proprio dalla consapevolezza che la vita quotidiana è stressante e che il tempo
ha un grande valore. Per questo si occupa di organizzare e gestire in azienda
tutti i servizi salva-tempo di cui c’è bisogno nella quotidianità, per una vita
più facile e serena. Parallelamente, i piani di welfare aziendale rappresentano
un importante supporto per i dipendenti nel perseguire un equilibrio tra vita e
lavoro. Questi piani possono includere benefit come flessibilità degli orari,
possibilità di lavoro da remoto, programmi di benessere fisico e mentale,
servizi di assistenza familiare e molto altro ancora. Creare un ambiente
lavorativo che promuova il benessere dei dipendenti non solo aumenta la loro
produttività, ma contribuisce anche a costruire un legame di fiducia reciproca
tra datore di lavoro e dipendente. È importante sottolineare che l'equilibrio
tra vita e lavoro non riguarda solo il singolo individuo, ma ha ripercussioni
positive sull'intera organizzazione. Dipendenti soddisfatti e motivati tendono
ad essere più produttivi, creativi e impegnati nel raggiungimento degli
obiettivi aziendali.   Vantaggi fiscali del welfare aziendale Il Welfare
Aziendale oltre a migliorare significativamente la qualità della vita dei
lavoratori, offre numerosi vantaggi fiscali che possono essere sfruttati in modo
intelligente dalle imprese di ogni dimensione. Una delle principali agevolazioni
fiscali è rappresentata dalla possibilità di dedurre le spese sostenute per
l'implementazione dei programmi di Welfare Aziendale, quali servizi di
assistenza sanitaria, previdenziale, o assistenziale, fino a determinati limiti
stabiliti dalla normativa vigente. Questo non solo consente alle imprese di
migliorare il clima aziendale e aumentare il senso di appartenenza dei
dipendenti, ma offre anche un vantaggio economico tangibile attraverso la
riduzione del carico fiscale. Inoltre, i contributi erogati dall'azienda per il
Welfare Aziendale possono essere considerati come costo aziendale deducibile ai
fini dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRES) e dell'imposta sul
reddito delle persone fisiche (IRPEF). Ciò significa che le aziende possono
ridurre il proprio reddito imponibile, con conseguente diminuzione dell'onere
fiscale complessivo. Investire nel Welfare Aziendale può anche generare un
vantaggio competitivo per le aziende sul mercato del lavoro. Offrire una gamma
completa di benefici e servizi ai dipendenti non solo attira talenti di alto
livello, ma favorisce anche il mantenimento di una forza lavoro motivata e
produttiva nel lungo termine. Un altro importante beneficio fiscale è
rappresentato dall'esenzione fiscale per i dipendenti che usufruiscono dei
servizi di Welfare Aziendale. In base alla normativa vigente, molte delle
prestazioni erogate tramite i programmi aziendali di Welfare sono esenti da
imposte sul reddito per il dipendente, aumentando così il potere d'acquisto
netto del salario.   La piattaforma Day Welfare Day Welfare è il portale di Up
Day e consente di gestire in modo semplice i piani di welfare aziendale rendendo
facile e sicura l’esperienza di coloro che si occupano della gestione e
dell’amministrazione del personale. La piattaforma welfare può essere utilizzata
da qualsiasi dispositivo ed è facile ed intuitivo capire quali sono i benefit a
propria disposizione. Un servizio di assistenza completo a disposizione dei
dipendenti e referenti aziendali. In questo modo, il welfare aziendale può
essere fruito in maniera pratica dai dipendenti, migliorando la soddisfazione
dei collaboratori e l’efficienza dell’azienda. Grazie alle convenzioni stipulate
con imprese che si occupano di servizi alla persona e con importanti partner
commerciali, attraverso la piattaforma Day Welfare è possibile offrire ai propri
dipendenti un ampio ventaglio di beni e servizi. Per ricevere una consulenza e
le soluzioni più adatte alle tue esigenze contattaci al numero 800 834
009 oppure scrivi a info@day.it    
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Febbraio 06, 2024
News

COMBATTERE LO SPRECO ALIMENTARE: L’IMPEGNO PER UN FUTURO SOSTENIBILE

Il 5 febbraio 2024, si è svolta l’11^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello
Spreco Alimentare. In questo post, esploreremo le cause dello spreco alimentare,
i suoi effetti negativi e come possiamo tutti contribuire a ridurlo. Il report
dell'Osservatorio Waste Watcher International Cause dello spreco alimentare Come
possiamo ridurre lo spreco alimentare Last Minute Sotto Casa, il cibo non si
butta Sprecometro, per misurare lo spreco di cibo al ristorante Il report
dell’Osservatorio Waste Watcher International Lo spreco alimentare è una
problematica globale che richiede l'impegno da parte di ciascuno di noi, per
poter essere affrontato in modo efficace. Ogni anno, tonnellate di cibo vengono
gettate, contribuendo non solo ad una perdita economica, ma anche a gravi
impatti sull'ambiente e sulla sicurezza alimentare. In Italia si continua a
buttare via notevoli quantità di cibo. Lo spreco alimentare lungo la filiera, da
quanto emerge dal report dell'Osservatorio Waste Watcher International con i
dati del "Caso Italia" 2024, ammonta a 13,155 miliardi di euro ed è pari a 4,207
milioni di tonnellate di cibo gettato via. “È una somma che si attesta un po’
sotto un punto percentuale di Pil di valore economico e la maggior parte si
concentra nello spreco domestico”, spiega il professor Andrea Segrè, presidente
di Waste Watchers International Osservatorio Zero Spreco. Dal rapporto, infatti,
emerge come oltre 800milioni di euro di cibo siano stati gettati via
direttamente dai produttori, e una somma analoga. Nel dettaglio, negli ultimi 7
giorni ognuno italiano ha sprecato ben 566,3 grammi di cibo, circa 40 grammi in
più rispetto allo scorso anno.   Cause dello spreco alimentare Una delle prime
cause dello spreco alimentare è sicuramente la sovrapproduzione: La produzione
eccessiva di cibo sono spesso causate da previsioni errate della domanda o da
standard estetici elevati che portano alla scelta di prodotti perfetti
esteticamente ma con una breve durata di conservazione. Un altro importante
fattore da tenere monitorato riguarda le scorte eccessive nelle case e nei
ristoranti: molte persone tendono ad acquistare più cibo di quanto
effettivamente consumano, portando a eccessi nelle dispense e nei frigoriferi.
Dall’Osservatorio in realtà, emerge che ristorati, pizzerie, locali e
botteghe sprecano meno rispetto a quanto non si faccia a casa. L’attenzione è
alta sia nei negozi di alimentari, sia nei ristoranti e nei locali.   Come
possiamo ridurre lo spreco alimentare Il maggior spreco di cibo avviene nelle
nostre case e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Seguire dei piccoli
accorgimenti e poche regole, può aiutarci a ridurlo sensibilmente. Pianificare
gli acquisti: Prima di recarsi al supermercato, possiamo fare una lista degli
alimenti necessari e acquistare solo ciò che si prevede di consumare. Scegliere
cibi "anti-spreco": Optare per frutta e verdura imperfette o confezioni a
ridotto costo in quanto prossime alla scadenza può aiutare a ridurre lo spreco.
Conservare e riciclare: Imparare a conservare correttamente gli alimenti e
riciclare gli avanzi può estendere la loro durata e ridurre gli sprechi. Last
Minute Sotto Casa, il cibo non si butta   Uno strumento concreto con cui ci
impegniamo a combattere lo spreco alimentare è la soluzione digitale LMSC (Last
Minute Sotto Casa), parte dell’ecosistema Up Day, che consente ai supermercati
di monitorare con rapidità e precisione i prodotti alimentari che si avvicinano
alla data di scadenza. Il nostro sistema, ogni mattino, segnala agli addetti
presso i punti vendita quali prodotti stanno per raggiungere la data di
scadenza. In pochi minuti il personale sarà in grado di identificarli, toglierli
dagli scaffali, metterli in sconto e – in modo totalmente automatico –
trasformare questi prodotti in un ‘volantino digitale’ pronto ad essere
recapitato sugli smartphone dei cittadini prossimi al supermercato, con i
prodotti offerti a prezzo dimezzato! Più di 2milioni di notifiche sono già state
inviate, negli anni, consentendo ai cittadini di acquistare prodotti ancora
freschi, a metà prezzo, ed ai supermercati di non sprecare prodotti alimentari
ancora freschi e perfettamente edibili!   Sprecometro, per misurare lo spreco di
cibo al ristorante Lo sprecometro è un'app ideata e sviluppata nell'ambito
dell'Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità, nata dal
lavoro congiunto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari
dell'Università di Bologna e Last Minute Market, impresa sociale spin
off accreditata dall'Alma Mater per la Campagna Spreco Zero. In linea con
gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, si propone di
generare consapevolezza e conoscenze utili per indirizzare persone e gruppi alla
riduzione dello spreco alimentare, all'adozione di diete sane e all'uso
sostenibile delle risorse naturali. L'app misura in grammi lo spreco
alimentare di singoli e gruppi, valutando la perdita economica (Euro),
l'impronta carbonica (C02 e km percorsi da un auto) e l'impronta idrica (H20 e
bottiglie di acqua da 0.5l). Da quest'anno Sprecometro  entra nelle mense
scolastiche attraverso un progetto educativo promosso da Camst group  
Combattere lo spreco alimentare è una responsabilità condivisa da tutti noi.
Adottare piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini quotidiane può fare la
differenza. Ogni volta che evitiamo di gettare cibo, stiamo contribuendo a
preservare le risorse del nostro pianeta e ad alleviare il problema della fame
nel mondo. Insieme, possiamo rendere il nostro modo di consumare cibo più
sostenibile e responsabile.
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Febbraio 01, 2024
Buoni Pasto

IL VIAGGIO VERSO IL CONSUMO CONSAPEVOLE: UN APPROCCIO SANO ALLA PAUSA PRANZO

Nel mondo frenetico di oggi, dove il tempo è spesso un bene prezioso, è facile
cadere nella trappola di scelte alimentari veloci e poco salutari. Tuttavia, c'è
un movimento in crescita che promuove il consumo consapevole, incoraggiando le
persone a riflettere sulle proprie scelte alimentari e ad abbracciare uno stile
di vita più sano. In questo articolo, esploreremo il concetto di consumo
consapevole e come applicarlo ai nostri pasti quotidiani. Cos'è il consumo
consapevole Una pausa pranzo consapevole Niente cibo sprecato con Last Minute
Sotto casa   Che cos’è il consumo consapevole Il consumo consapevole è un
concetto che guida individui e comunità verso scelte più responsabili e
sostenibili. In un'epoca in cui la società è sempre più consapevole dell'impatto
ambientale e sociale delle proprie azioni, il consumo consapevole emerge come un
modo efficace per promuovere un cambiamento positivo. Il consumo consapevole non
è semplicemente limitato all'atto di acquistare beni e servizi, ma implica una
riflessione più profonda su come le nostre decisioni influenzano il mondo che ci
circonda. Significa essere consapevoli delle risorse impiegate nella produzione
di un oggetto, delle condizioni di lavoro dei produttori e del ciclo di vita del
prodotto stesso. Si tratta di un approccio che incoraggia a fare scelte
informate, considerando gli impatti ambientali, sociali ed economici.   Una
pausa pranzo consapevole La pausa pranzo è l'occasione perfetta per fare scelte
alimentari consapevoli. Optare per cibi locali e di stagione non solo supporta
l'economia locale, ma riduce anche l'impatto ambientale legato al trasporto di
alimenti da luoghi lontani. Inoltre, scegliere opzioni biologiche e sostenibili
promuove pratiche agricole rispettose dell'ambiente. Un elemento chiave di
questa tipologia di scelta, è la consapevolezza dei nutrienti che il nostro
corpo richiede per funzionare al meglio. Pasti sani e nutrienti oltre a
concedere soddisfazione al palato, dovrebbero fornire nutrimento equilibrato. Ma
le nostre scelte alimentari non influenzano solo la nostra salute individuale,
hanno anche un impatto significativo sul pianeta. Esiste un legame profondo tra
ciò che mettiamo nel nostro piatto e l'ambiente che ci circonda. L'industria
alimentare è una delle principali fonti di emissioni di gas serra a livello
globale. Dalla produzione agricola al trasporto e alla distribuzione, ogni fase
del ciclo alimentare contribuisce al cambiamento climatico. L'adozione di
pratiche agricole sostenibili e la riduzione delle emissioni di gas serra
nell'industria alimentare sono cruciali per mitigare gli effetti negativi
sull'ambiente. Preferire cibi locali e di stagione può ridurre l'impatto
ambientale legato al trasporto di merci su lunghe distanze. Inoltre, sostenere
l'agricoltura locale promuove la diversità agricola e contribuisce a mantenere
le comunità rurali. Con i buoni pasto Up Day e soprattutto Con l’app Buoni Up
Day è possibile fare una pausa pranzo salutare e consapevole. Basta cercare la
tipologia di locali di interesse e grazie al filtro PAUSA SANA scegliere il più
adatto ad uno stile di vita sano e ad un’equilibrata alimentazione   Niente cibo
sprecato con Last Minute Sotto casa Il cibo sprecato è un problema cruciale
nell'intera catena alimentare. Oltre a rappresentare una perdita di risorse e di
denaro, contribuisce alle emissioni di gas serra derivanti dalla decomposizione
dei rifiuti organici. Ridurre lo spreco alimentare attraverso pratiche di
consumo consapevole è fondamentale per promuovere la sostenibilità. Last Minute
Sotto Casa fa parte delle offerte proposte da Up Day e consente ai negozi con
prodotti alimentari in prossimità di scadenza, di informare con immediatezza i
cittadini nelle vicinanze, dell’opportunità di acquisto a prezzi scontati anche
oltre il 50% Un’idea Win-Win-Win che permette ad oggi di non buttare ogni mese
nella spazzatura quasi una tonnellata di prodotto alimentare, consentendo
inoltre ai cittadini un risparmio quotidiano che va dai 150 ai 250 euro. Il
negoziante evita di gettare prodotti ancora vendibili, il cliente ha l’occasione
di risparmiare ma soprattutto vince il Pianeta! La connessione tra alimentazione
e ambiente è un aspetto cruciale della nostra vita quotidiana. Le nostre scelte
alimentari influenzano direttamente la salute del pianeta, e optare per
un'alimentazione più sostenibile può contribuire in modo significativo alla
conservazione dell'ambiente per le generazioni future. L'adozione di pratiche
alimentari consapevoli è il primo passo verso un futuro in cui il nostro
benessere è strettamente intrecciato con quello del pianeta che è la nostra
casa.
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Gennaio 24, 2024
Buoni Pasto

VUOI CONOSCERE I LOCALI DOVE SPENDERE I TUOI BUONI PASTO DAY?

Molti tra il milione di lavoratori che utilizzano i buoni pasto Day nella loro
pausa pranzo, sono clienti affezionati di alcuni esercizi affiliati. Pranzano
sempre negli stessi posti, perché hanno trovato locali accoglienti e personale
famigliare. La pausa diventa così un momento per ricaricarsi e tornare poi al
lavoro con più energia. Ma cosa succede quando ci spostiamo o desideriamo
cambiare menu? Come trovare un locale adatto alle nostre esigenze? Un unico
strumento per scoprire i tuoi locali La sezione online per la pausa pranzo a
domicilio Ogni domanda ha la sua risposta   Un unico strumento per scoprire i
tuoi locali All’interno della app ‘Buoni Up Day’ o del portale dedicato a tutti
gli utilizzatori delle soluzioni Day, nella sezione MAPPA puoi cercare i locali
che accettano i tuoi buoni, quelli più vicini a te o scegliere una località di
tuo interesse. Se sei già registrato alla piattaforma, non occorre una nuova
registrazione. Puoi accedere con le stesse credenziali. Se non sei ancora
registrato, bastano pochi passaggi per attivare il tuo Account Up Day. Scarica
qui App Buoni Up Day per iOS Scarica qui App Buoni Up Day per Android Se si
hanno esigenze specifiche, nella sezione mappa, i FILTRI aiutano a scoprire le
specialità gastronomiche, le modalità di pagamento e i servizi che i nostri
partner offrono: intolleranze al lattosio, cucina macrobiotica, consegna take
away, cucina healty food, tutto facilmente reperibile per vivere la propria
pausa al meglio.     Per ogni locale è possibile visualizzare recensioni, foto e
info utili fornite da Google. Inoltre è possibile pagare comodamente dal proprio
smartphone in pochi click il proprio pranzo. Puoi scegliere di pagare con Codice
o con QR Code. Per pagare con Codice è sufficiente digitare il Codice generato
dalla app dopo aver selezionato il numero buoni da utilizzare. Per pagare con QR
Code invece, basta inquadrare il codice QR identificativo del locale.   La
sezione online per la pausa pranzo a domicilio La sezione ONLINE permette di
poter acquistare nei siti Partner, con il buono pasto elettronico, tante
soluzioni per la propria pausa pranzo. Diverse piattaforme di e-commerce che
consegnano a domicilio in tutta Italia piatti pronti, spesa o prodotti
gastronomici di alta qualità. Recentemente Carrefour e Easy Coop sono entrate a
far parte della rete online, basterà quindi possibile spostare i buoni in cloud
nella propria app e procedere con gli acquisti sui siti partner e ricevere la
spesa a domicilio. A disposizione migliaia di prodotti per la spesa online e
promozioni sui propri prodotti preferiti.   Ogni domanda ha la sua risposta Per
assistenza 24 ore su 24 è possibile attivare il Chatbot Up Day oppure chiamare
l’Assistenza Dedicata 051 210 6509 dal lunedì al venerdì 8:30 - 18:30 orario
continuato. Il chatbot è perfettamente integrato con i sistemi di Up Day: questo
gli consente di conoscere in anticipo le informazioni e i problemi dell’utente,
offrendo risposte diverse a seconda di chi gli sta scrivendo per un’esperienza
completamente personalizzata. Il chatbot automatizza tutte le operazioni più
comuni, come ricercare i locali in cui trascorrere la pausa pranzo, ma anche
quelle più complesse come attivare la propria card contenente i buoni pasto o
ricevere assistenza per gli acquisti online.
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Dicembre 01, 2023
Buoni Acquisto

REGALO LAST MINUTE? SCEGLI CADHOC

Il Natale si avvicina e non hai ancora deciso cosa regalare ai tuoi dipendenti e
collaboratori? Qui trovi l’idea giusta per te. Si sa, in questo periodo
dell’anno si è sempre di corsa, presi da tanti impegni e a volte fare i regali
di Natale diventa uno stress. Si vorrebbe essere sempre originali con i clienti
e allo stesso tempo dare il giusto valore e riconoscimento ai dipendenti e
collaboratori, per il loro impegno svolto durante l’anno. Cosa scegliere allora?
Il buono acquisto Cadhoc è sicuramente la soluzione più originale e premiante,
che lascia la libertà di scelta a chi lo riceve. Il buono shopping universale
che si trasforma in ciò che si desidera: moda, viaggi, sport, carburante e tanto
altro   Cadhoc e i suoi vantaggi fiscali Buono cartaceo e digitale Dove spendere
i buoni Cadhoc Acquista Cadhoc in pochi click   Cadhoc e i suoi vantaggi fiscali
Cadhoc, è il Buono Acquisto per i dipendenti 100% deducibile, esente IVA, senza
oneri fiscali e previdenziali e non influisce sul reddito fino alla soglia di
258,23 euro. Per il 2023, l’art. 40, D.L. n. 48/2023, ha previsto l’innalzamento
dell’esenzione da 258,23 euro a 3.000 euro per i fringe benefit assegnati dal
datore di lavoro in favore dei dipendenti con figli a carico. Inoltre, sempre
per questa fascia di dipendenti, possono essere riconosciuti anche i rimborsi
delle utenze domestiche di acqua, luce e gas (relative al 2023), attivando
la Piattaforma Day Welfare. Cadhoc è sicuramente l’ideale per chi lo riceve,
perché può essere speso presso più di 25.000 punti vendita dai brand più noti.
Per chi lo acquista invece, sarà sufficiente scegliere il valore dei buoni, il
taglio, la modalità di consegna (via app al dipendente o blocchetto cartaceo) e
al resto pensa Up Day.   Buono cartaceo e digitale Il buono shopping Cadhoc è un
blocchetto cartaceo di voucher che può essere consegnato personalmente ai propri
dipendenti se si preferisce il regalo più “tradizionale”, oppure nella sua veste
digitale, può essere ricevuto direttamente sullo smartphone tramite la app
“Buoni Up Day”. Sempre per la versione digitale, può essere scelto in formato
pdf e distribuito attraverso la mail aziendale ad esempio o i propri canali. E
Chi li riceve potrà scaricare dagli store la app “Buoni Up Day” per gestire i
buoni Cadhoc sia cartacei che digitali ricevuti dall’azienda.   Dove spendere i
buoni Cadhoc All’interno della app ‘Buoni Up Day’ Oltre a scoprire i punti
vendita della propria città dove spendere i buoni Cadhoc, è possibile utilizzare
i voucher per acquistare le Gift Card dei brand più conosciuti. Alcuni dei
partner Cadhoc sono: Amazon, Zalando, Decathlon, Q8, MediaWorld, Ibs, Ikea,
Bata, Sephora, Maison Du Monde, Unieuro, La Rinascente e tanti altri ancora.
Cadhoc viene incontro alle esigenze di tutti e soddisfa le prime necessità, come
fare la spesa al supermercato o fare rifornimento carburante alla propria auto,
ma anche chi ha il desiderio di fare un giro di shopping.     Acquista Cadhoc in
pochi click Per acquisti last minute Cadhoc Shop è la soluzione migliore in soli
4 click: basta scegliere la composizione del blocchetto, inserire i propri dati
di fatturazione e dopo aver effettuato il pagamento, in 24/48 ore è possibile
già ricevere i buoni in azienda.   Puoi contattare il numero verde 800 834009
oppure direttamente il tuo referente di zona.  
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Ottobre 25, 2023
Buoni Pasto

BUONI PASTO PER PARTITA IVA, DITTE INDIVIDUALI E LIBERI PROFESSIONISTI

Sai che anche le ditte individuali e i liberi professionisti possono usufruire
dei buoni pasto? Scopri perché acquistarli e quando è possibile dedurli dalle
tasse. I buoni pasto sono tra i benefit aziendali più apprezzati in assoluto dai
lavoratori. Non solo perché permettono di risparmiare sulle spese per l’acquisto
dei pasti, ma anche perché sono esenti da tassazione. In alcuni casi, le aziende
possono estendere l’erogazione dei buoni pasto anche ai collaboratori. Tuttavia,
anche se ciò non accadesse, le aziende senza dipendenti e i liberi
professionisti possono acquistare autonomamente i buoni pasto, sebbene con
benefici fiscali diversi.   C’è però una premessa doverosa da fare: tutte le
norme di riferimento che attualmente disciplinano i buoni pasto si riferiscono
esclusivamente a dipendenti. Non esistono esplicite norme che regolamentano
l’utilizzo dei buoni da parte di altre categorie di soggetti. Detto ciò, vediamo
un po’ più nel dettaglio la situazione dei buoni pasto per ditte individuali e
liberi professionisti.   Buoni pasto e Partita IVA: come funzionano Buoni pasto
per chi ha partita IVA e per ditte individuali: sono possibili? I buoni pasto
possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA individuale? I buoni pasto
possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA forfettaria? I buoni pasto
possono essere utilizzati da partite IVA senza dipendenti? Normativa e
detrazioni fiscali Deducibilità dei buoni pasto per le partite IVA: cosa sapere
Vantaggi dei buoni pasto con Partita IVA Buoni pasto per ditte individuali e
liberi professionisti: come acquistarli con Day Shop   Buoni pasto e Partita
IVA: come funzionano I voucher per il pranzo destinati ai professionisti
autonomi, proprio come quelli destinati ai lavoratori dipendenti che ricevono un
welfare aziendale, possono essere erogati sia in forma cartacea che in modo
pratico ed economico attraverso un formato elettronico. Si tratta di una carta
simile a una carta di debito o un bancomat, su cui vengono caricati mensilmente
i buoni richiesti. Questo metodo rappresenta un modo intelligente per gestire il
benefit, oltre ad essere ecologico e ridurre le spese di spedizione ed
emissione. I voucher pasto mantengono le stesse caratteristiche, sia che siano
destinati ai dipendenti che ai professionisti autonomi: Possono essere
utilizzati solo per acquistare cibo e bevande (alcolici esclusi); Possono essere
spesi per un massimo di 8 voucher per ogni transazione; Non possono essere
convertiti in denaro (e non si può ricevere un resto); Non possono essere
venduti; Non possono essere trasferiti ad altre persone. L'emissione dei ticket
è semplice, flessibile e adattabile alle esigenze individuali. È sufficiente
comunicare il numero di buoni necessari mese per mese, di solito corrispondente
a un voucher pasto per ogni giorno lavorativo (quindi circa 20 al mese).
Inoltre, il suo valore facciale non prevede un importo predefinito e può quindi
variare in base alle esigenze delle singole aziende o dei titolari di Partita
Iva. Buoni pasto per chi ha partita IVA e per ditte individuali: sono possibili?
La risposta è sì. Spesso si pensa che i buoni pasto siano solo per i lavoratori
dipendenti, ma in realtà, possono essere utilizzati anche da altre categorie. I
liberi professionisti, i lavoratori freelance, gli agenti di commercio, i soci e
gli amministratori di una società, i lavoratori autonomi, le ditte
individuali possono acquistare e utilizzare i buoni pasto.   I buoni pasto
possono essere utilizzati da chi ha una partita IVA individuale? Certo! Inoltre,
per i titolari di partita IVA che seguono il regime ordinario, l'utilizzo dei
buoni pasto può rivelarsi estremamente vantaggioso. Questi voucher offrono
molteplici benefici economici e fiscali, consentendo di ridurre notevolmente i
costi aziendali e semplificando le procedure in modo efficiente e leggero. I
buoni pasto saranno destinati esclusivamente all'acquisto di pasti pronti e
generi alimentari e saranno considerati fringe benefits. Ciò permetterà quindi
di accedere a un trattamento fiscale agevolato tipico di tali benefit. Pertanto,
gli imprenditori autonomi possono risparmiare considerevolmente e, in base alle
disponibilità del fornitore scelto, personalizzare sia il numero che il valore
dei buoni erogati. I buoni pasto possono essere utilizzati da chi ha una partita
IVA forfettaria? Il regime forfettario offre diverse agevolazioni in termini di
praticità e tassazione. Tuttavia, ci sono anche delle limitazioni, specialmente
per quanto riguarda la deduzione dei costi e l'IVA. È importante sapere che il
regime forfettario è esente dall'IVA, il che significa che non è possibile
usufruire della detrazione fiscale sull'imposta indiretta. Inoltre, il reddito
tassabile non viene calcolato in base ai costi e ai ricavi secondo il principio
di competenza o di cassa, ma è stabilito in maniera forfettaria. Di conseguenza,
viene applicata un'imposta sostitutiva che sarà del 5% per i primi 5 anni e del
15% per gli anni successivi. Questo comporta l'impossibilità di dedurre i costi.
Quindi, se sei un professionista con il regime forfettario, puoi utilizzare i
buoni pasto, ma non sarai in grado di dedurli dalle tasse. I buoni pasto possono
essere utilizzati da partite IVA senza dipendenti?   Anche in questo caso la
risposta è affermativa e i vantaggi sono diversi. Richiedere la ricevuta fiscale
rappresenta un processo che richiede tempo e non è facilmente conciliabile con
le esigenze di un pranzo di lavoro. Pertanto, il voucher pasto si presenta come
lo strumento ideale per ottenere vantaggi fiscali in modo pratico. Utilizzando
il buono, si risparmiano preziosi minuti alla cassa e si può procedere
rapidamente verso l'ufficio o altri impegni. Grazie alla pratica della
fatturazione mensile, comune tra le aziende che offrono questo servizio, sarà
possibile richiedere le opportune deduzioni e detrazioni con tranquillità.
L'aspetto positivo di tutto ciò è che non sarà più necessario conservare
scontrini e fatture. Normativa e detrazioni fiscali Quando un’azienda decide
di riconoscere il buono pasto quale contributo alla pausa pranzo dei suoi
lavoratori dipendenti si avvale della normativa che disciplina questo strumento,
che prende il nome tecnico di servizio sostitutivo di mensa. Tale normativa è
rappresentata principalmente dall’articolo 51 del TUIR (che può subire
variazioni attraverso la Legge di Bilancio), dalla risoluzione numero 26 E del
2010 e dal Decreto Legislativo 314/1997. Con il decreto n°122/2017 del MISE, la
possibilità di acquistare e utilizzare i buoni pasto è stata estesa anche ai
soggetti che abbiano instaurato con il datore di lavoro un rapporto di
collaborazione “in senso ampio” anche non subordinato. Per queste categorie,
però, le regole per le detrazioni fiscali non sono uguali a quelle per le
aziende che erogano i buoni pasto ai dipendenti e possono accedervi solo a
condizione che i buoni pasto vengano effettivamente utilizzati durante l’orario
di lavoro o come spese di rappresentanza.     Deducibilità dei buoni pasto per
le partite IVA: cosa sapere Il principale beneficio dei voucher pasto riguarda
l'aspetto fiscale: infatti, l'acquisto dei buoni pasto è detraibile come spesa
aziendale al 75% per liberi professionisti, artigiani, commercianti e ogni ditta
individuale senza dipendenti. Per i titolari di partita IVA che hanno
dipendenti, l'acquisto dei buoni pasto può essere dedotto al 100% per IRES,
IRPEF e IRAP, con limiti giornalieri di 4 € per i buoni pasto cartacei
(precedentemente 5,29 €) e 8 € per quelli elettronici, come stabilito dalla
Legge di stabilità del 2020. Questo perché i buoni pasto non sono considerati
reddito da lavoro dipendente, ma un servizio complesso che va oltre la semplice
somministrazione di cibo e bevande, come indicato nella circolare IRDCEC n.9/IR
del 27/4/2009. Vi è anche un limite massimo deducibile, pari al 2% del fatturato
complessivo.   Per quanto riguarda la detrazione dell'IVA, i liberi
professionisti e le ditte individuali possono detrarre completamente l'IVA sui
ticket al 10%. È per questo motivo che coloro che sono titolari di partita IVA e
si trovano nel regime forfettario non traggono vantaggio dall'avere i buoni
pasto, poiché in quel regime fiscale non è necessario versare o scaricare l'IVA.
Inoltre, è importante sapere che se i ticket vengono concessi anche per i giorni
non lavorativi, superando quindi i 20 voucher al mese, tali buoni pasto sono
soggetti a tassazione integrale, nonostante il loro valore non sia assimilabile
a un reddito. Recentemente, è stato chiarito dall'Agenzia delle Entrate, tramite
l'interpello n. 956-2631/2020, che anche i lavoratori che operano in modalità
smart-working hanno diritto ai buoni pasto e che, anche in questo caso, si
applica la tassazione agevolata, con una detrazione di 8 € per i ticket
elettronici e di 4 € per i ticket cartacei. Vantaggi dei buoni pasto con Partita
IVA Oltre alla deducibilità, ci sono altri tre vantaggi importanti da
considerare quando si parla di buoni pasto e partita IVA:   L'uso dei buoni
pasto elettronici, che possono essere utilizzati tramite carta elettronica o
app, è facile e versatile. Non è più necessario conservare fatture e scontrini
per la contabilità e la prima nota: si può semplicemente ricevere un'unica
fattura mensile relativa all'acquisto dei buoni pasto. Ciò porta a un risparmio
di tempo e costi, poiché si riduce il numero di documenti da gestire
amministrativamente. Per coloro che hanno una partita IVA, l'utilizzo dei buoni
pasto rappresenta davvero un cambiamento significativo. Inoltre, è importante
sottolineare che i buoni pasto possono essere utilizzati non solo per consumare
pasti presso caffetterie, ristoranti e bar convenzionati, ma anche per fare la
spesa al supermercato, nei negozi di quartiere, nei food truck e altro ancora,
con tutti i vantaggi descritti in precedenza. I buoni pasto, quindi, sono un
valido supporto per coloro che hanno una partita IVA, consentendo di ridurre i
costi legati all'attività e abbattere la base imponibile ai fini
dell'imposizione diretta.   Buoni pasto per ditte individuali e liberi
professionisti: come acquistarli con Day Shop I buoni pasto DAY, sia in forma
cartacea, sia in forma elettronica, sono facili da ordinare, da gestire e
soprattutto da spendere: il servizio DAY è convenzionato con oltre 110.000
locali di ogni tipo, tra cui anche molte gastronomie di supermercati della
grande distribuzione organizzata. Day gruppo Up ha sviluppato un sito responsive
che è l’ideale per gli acquisti online di buoni pasto da parte di ditte
individuali e liberi professionisti: DayShop. Un e-commerce che permette di
acquistare i Buoni Pasto direttamente online in soli 4 click. L’utente sceglie
subito il valore e il numero dei ticket, desiderati inserisce i dati di
fatturazione, seleziona un metodo di pagamento tra bonifico, carta di credito e
Paypal e conferma l’ordine. In 24/48 ore dal momento dell’acquisto, riceverà i
buoni pasto.
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Ottobre 09, 2023
Welfare Aziendale

BENEFIT AZIENDALI: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

I benefit aziendali permettono di migliorare la qualità della vita dei propri
dipendenti. Ecco tutto quello che devi sapere su questo tipo di agevolazioni,
dalle tasse alle loro caratteristiche fino alla possibile revoca.   I benefit
aziendali sono beni e servizi compresi nei piani di welfare aziendale che le
aziende offrono ai dipendenti per favorire la conciliazione vita-lavoro. I
benefit aziendali sono una forma di retribuzione aggiuntiva fornita dalle
aziende ai loro dipendenti, al di là dello stipendio base. Questi benefici
mirano a migliorare l'equilibrio tra vita professionale e vita privata e
includono vantaggi come assicurazione sanitaria, assistenza per l'infanzia,
programmi di formazione e sviluppo, agevolazioni per la conciliazione tra lavoro
e famiglia e molte altre opzioni. L'obiettivo di tali benefici è attirare e
trattenere i migliori talenti e promuovere la motivazione e la soddisfazione dei
dipendenti. Si tratta di uno strumento importante nelle strategie delle risorse
umane per promuovere il benessere dei dipendenti e creare un ambiente lavorativo
favorevole. Ecco tutto quello che c’è da sapere:   Cosa sono i benefit
aziendali? Differenza tra fringe benefits e flexible benefits Quali sono i
benefit aziendali? Quali sono i benefit aziendali obbligatori Quali sono i
benefit aziendali per gli amministratori Come sono tassati i benefit aziendali?
I benefit aziendali possono essere tolti?   Cosa sono i benefit aziendali? I
dipendenti sono la risorsa principale di un’azienda. Sono sempre di più le
aziende che lo riconoscono e che si impegnano per rendere più facile e serena la
vita dei propri collaboratori. Un lavoratore che si sente considerato e
valorizzato, infatti, è più felice, produttivo e fedele all’azienda. L’azienda,
in conseguenza di ciò, otterrà diversi vantaggi, come l’aumento della propria
produttività, della competitività e dell’efficienza. Secondo numerosi sondaggi
effettuati tra i lavoratori del settore privato, molti di loro preferiscono
ricevere benefit aziendali piuttosto che aumenti di denaro in busta paga. I
benefit aziendali sono quell’insieme di beni, servizi e agevolazioni di vario
tipo che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri dipendenti per
migliorare la qualità della vita dei lavoratori e favorire la conciliazione
vita-lavoro. Tali benefit rappresentano a tutti gli effetti un compenso di
natura non monetaria che viene erogato dall’azienda al dipendente e rientrano a
pieno titolo nelle misure di welfare aziendale. Questo perché è proprio
attraverso l’erogazione di questi bonus che si esplicita una parte consistente
di molti piani di welfare.   Differenza tra fringe benefits e flexible benefits
I benefit aziendali si dividono in due categorie: i fringe benefits; i flexible
benefits. È importante conoscere la distinzione tra fringe benefits e flexible
benefits perché la loro natura rende differente il tipo di trattamento economico
a cui sono sottoposti. I fringe benefits sono compensi in natura erogati dalle
aziende ai propri dipendenti e vengono considerati come una parte di
retribuzione aggiuntiva rispetto a quella ordinaria, pertanto sono soggetti a
tassazione agevolata solo in parte. I flexible benefits, invece,
sono considerati complementari alla retribuzione ordinaria e, per questo, sono
esonerati totalmente dal pagamento di contributi e imposte sul reddito da parte
del lavoratore. Quali sono i benefit aziendali? I benefit aziendali sono
moltissimi e possono riguardare sia la sfera lavorativa, sia la sfera privata
del lavoratore. I più comuni benefit aziendali che vengono erogati per
facilitare al dipendente la vita lavorativa sono: lo smart working; i permessi
retribuiti; i congedi parentali per i neogenitori; il cellulare aziendale;
l’auto aziendale; il servizio di mensa o i buoni pasto da utilizzare in pausa
pranzo e non solo; l’organizzazione di servizi di trasporto o di offerta di
abbonamenti ai mezzi pubblici; gli alloggi o appartamenti aziendali. Tra di essi
rientrano anche i servizi salva-tempo, come la lavanderia, la possibilità di
farsi portare la spesa in azienda e il servizio di ritiro della posta. Poi ci
sono i benefit che offrono al lavoratore la possibilità di risparmiare, come: la
possibilità di crearsi una pensione integrativa attraverso il versamento del
premio di risultato in fondi pensione; l’accesso ad un’assicurazione sanitaria
integrativa; la possibilità di ottenere prestiti a tasso agevolato; i buoni
benzina; i buoni spesa. Tra le agevolazioni più apprezzate dai lavoratori ci
sono anche quelle che permettono di prendersi cura del proprio benessere, quali:
le visite mediche e checkup offerti dall’azienda; il medico aziendale; la
palestra aziendale o convenzioni con palestre esterne all’impresa; l’erogazione
di corsi di formazione e specializzazione; il rimborso delle spese sostenute per
prendere parte a corsi di formazione esterni all’azienda. Per garantire il
benessere dei dipendenti i datori di lavoro tengono in conto non solo le loro
esigenze personali, ma anche quelle che derivano dalla vita familiare. Per
questo, molte aziende predispongono dei benefit destinati ai familiari dei
lavoratori. Tra i più apprezzati ci sono: il nido aziendale; il rimborso delle
spese sostenute per il pagamento delle rette scolastiche, anche delle scuole
dell’infanzia, dei servizi di doposcuola, dei centri estivi; il rimborso delle
spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici; l’erogazione di borse di
studio; il servizio di baby-sitting; l’erogazione di servizi di assistenza
destinati ai familiari malati o non autosufficienti.   Quali sono i benefit
aziendali obbligatori Con il rinnovo di determinati contratti collettivi è stato
introdotto l’obbligo di un piano welfare obbligatorio che segua alcune
indicazioni ben precise. Tali indicazioni variano in base al CCNL di
riferimento, ma in linea generale è obbligatorio un versamento ai lavoratori
dipendenti che va dai 100 euro ai 200 euro all’anno in servizi di welfare. Ma
quali sono i CCNL che prevedono benefit aziendali obbligatori? Eccone alcuni:
Settore Metalmeccanico Terziario Avanzato Impianti Sportivi e Attività Sportive
Servizi Assistenziali e Socio Sanitari Orafi, Gioiellieri e Argentieri CCNL
Metalmeccanici Il contratto collettivo nazionale (CCNL) per il settore delle
piccole e medie imprese del settore metalmeccanico, sottoscritto da FIOM-CGIL,
Confapi, UILM-UIL e FIM-CISL, e rinnovato il 26 maggio 2021, ha introdotto
nell'articolo 51, intitolato "Benefit Aziendali", l'obbligo per i datori di
lavoro di mettere a disposizione di tutti i dipendenti strumenti di welfare fino
al 2024. Questi strumenti possono rientrare sia nella categoria del benefit
flessibile (come servizi di utilità sociale, assistenza ai figli e agli altri
familiari, ecc.) sia tra i benefit aggiuntivi (ovvero i vantaggi in natura) e
possono essere usufruiti anche tramite buoni acquisto, del valore di 200 euro,
da utilizzare entro il 31 dicembre di ogni anno di riferimento. Inoltre, le
parti hanno stabilito che il datore di lavoro deve effettivamente mettere a
disposizione degli strumenti di welfare entro la fine di febbraio di ogni anno.
  CCNL Impianti Sportivi Il 10 settembre 2022 è stato sottoscritto il CCNL per
il settore degli impianti sportivi e delle attività sportive, con l'obiettivo di
istituire specifici strumenti di protezione per i lavoratori. Le organizzazioni
datoriali e sindacali firmatarie hanno stabilito che, a partire dal 1° gennaio
2023, i datori di lavoro sono tenuti, all'inizio di ogni anno, a mettere a
disposizione dei dipendenti strumenti di welfare del valore annuo di 100 euro,
da utilizzare entro il 30 novembre dell'anno successivo.   Terziario Avanzato A
partire da quest'anno, sono previste anche nuove misure di welfare contrattuale
nel CCNL Terziario Avanzato, firmato il 26 settembre 2022 e valido fino al 31
agosto 2025. Viene istituito esplicitamente il "Welfare Contrattuale", che il
datore di lavoro è obbligato a fornire attraverso accordi aziendali di secondo
livello o tramite regolamento aziendale a tutti i lavoratori. Ciò può avvenire
anche tramite l'utilizzo di una piattaforma welfare. Il CCNL Terziario Avanzato
stabilisce anche gli importi del welfare contrattuale da riconoscere ai
lavoratori, differenziandoli per livello di inquadramento. A partire dal 2023,
devono essere concessi benefit welfare del valore di 2.600 euro all'anno per i
dirigenti, 1.300 euro all'anno per i quadri e 660 euro all'anno per gli
impiegati e gli operatori di vendita. Questi importi vengono assegnati dal
datore di lavoro entro il 31 dicembre di ogni anno e devono essere utilizzati
entro 12 mesi dalla loro disponibilità per il lavoratore.   CCNL Servizi
assistenziali e Orafi Nel contratto per il personale delle Case di Cura e i
Servizi Assistenziali e Socio Sanitari, il welfare aziendale è stato introdotto
nel marzo 2018. Nel 2020, è stata stanziata una somma di 200 euro da erogare
alle aziende sotto forma di beni e servizi di welfare, che i dipendenti potevano
utilizzare per previdenza complementare, assistenza sanitaria, istruzione, buoni
acquisto o voucher per servizi e tempo libero. Anche il CCNL per i dipendenti
delle aziende orafe (orafi, argentieri e gioiellieri), che coinvolge circa
45.000 lavoratori in Italia, continua ad essere valido. Le parti firmatarie del
contratto, rinnovato il 3 dicembre 2021 e valido fino al 31 dicembre 2024, hanno
prorogato le misure di welfare contrattuale introdotte nella versione originale.
Secondo l'accordo, i datori di lavoro devono mettere a disposizione dei
lavoratori strumenti di welfare del valore di 200 euro entro il mese di giugno
di ogni anno, che i lavoratori possono utilizzare entro il 31 maggio dell'anno
successivo. Quali sono i benefit aziendali per gli amministratori Secondo
l'articolo 50 del TUIR, le somme e i valori ricevuti in qualunque forma dagli
amministratori di società, associazioni o altri enti con o senza personalità
giuridica sono equiparati ai redditi da lavoro dipendente. Tutti i compensi
erogati agli amministratori, tranne quelli esclusi dalla legge, sono considerati
reddito tassabile. Il termine "somma" si riferisce al denaro, mentre il termine
"valori" si riferisce a beni, servizi o altre utilità ricevute gratuitamente o
in parte. I fringe benefit possono essere concessi agli amministratori e ad
altre persone con reddito assimilato al lavoro dipendente, come confermato
dall'Agenzia delle Entrate nella Circolare del 4 novembre 2022, n. 35. I fringe
benefit possono essere personalizzati e includere beni o servizi destinati anche
all'amministratore unico. Alcuni benefit aziendali per gli amministratori
possono includere buoni spesa, buoni carburante e l'uso di un'auto per scopi
personali. Come sono tassati i benefit aziendali? Per capire come sono tassati i
benefit aziendali bisogna fare riferimento alla normativa in materia di redditi
da lavoro dipendente, che comprende sia un articolo del Codice civile, sia il
TUIR, il testo unico sulle imposte sui redditi, che ogni anno viene aggiornato
con le eventuali modifiche apportate dalla Legge di Bilancio. Per comprendere
come funziona la tassazione di alcuni benefit aziendali, bisogna anche fare una
distinzione tra il valore normale del bene o servizio erogato, cioè il valore
che ha al momento del suo acquisto, e il valore convenzionale, cioè un valore
fittizio che viene determinato in base a criteri diversi, a seconda del benefit
erogato, per determinare quale sia la parte dello stesso da inserire in busta
paga. La normativa sulla tassazione dei benefit Iniziamo ad analizzare la
normativa partendo dal Codice civile. L’articolo 2099 è interamente dedicato
alla materia della retribuzione dei lavoratori. Nell’ultima parte dello stesso,
viene esplicitato che il lavoratore può chiedere di essere retribuito in tutto o
in parte con la partecipazione agli utili o ai prodotti, con una provvigione o
con prestazioni in natura. Ciò significa che i benefit erogati dal datore di
lavoro ai dipendenti sono parte integrante del loro reddito e, quindi,
potenzialmente soggetti a tassazione. Per capire se, e in che misura, i benefit
aziendali siano effettivamente soggetti all’imposizione fiscale e contributiva,
bisogna rifarsi al TUIR che, all’articolo 51, stabilisce quali siano i redditi
da lavoro dipendente, i casi e le modalità di esclusione. Il comma 1 di tale
articolo stabilisce che il reddito da lavoro dipendente è costituito da tutte le
somme e i valori corrisposti dal datore di lavoro durante il periodo d’imposta,
anche sotto forma di erogazioni liberali. Al comma 2, invece, vengono indicati i
casi in cui i beni e i servizi erogati dal datore di lavoro non concorrono alla
formazione del reddito da lavoro dipendente. La normativa, inoltre, stabilisce
che i benefit erogati in sostituzione del premio di risultato per volontà del
dipendente, risultino esenti dalla tassazione fino alla soglia di 3.000 euro
annui, che è anche quella fissata dalla legge per la tassazione agevolata del
premio di risultato in denaro. Nel TUIR è anche specificato che, perché le
aziende e i lavoratori dipendenti abbiano diritto a godere della tassazione
agevolata sui benefit, essi devono essere erogati alla totalità dei dipendenti o
a categorie omogenee di lavoratori ed essere compresi nella contrattazione
nazionale di primo o secondo livello o negli accordi stipulati dall’azienda con
i sindacati. Esempi di tassazione dei benefit aziendali Vediamo qualche esempio
di tassazione parziale dei benefit aziendali, in base a quanto stabilito
dall’articolo 2 del TUIR: i contributi previdenziali e assistenziali, compresi i
contributi di assistenza sanitaria, erogati dal datore di lavoro in ottemperanza
alle disposizioni di legge non concorrono alla formazione del reddito da lavoro
dipendente fino alla somma di 615,20 euro; i buoni pasto non concorrono alla
formazione del reddito da lavoro dipendente fino alla soglia di 4 euro
giornalieri per i cartacei e di 8 euro per i buoni elettronici; i buoni spesa e
i voucher welfare per un valore complessivo di 258,23 euro; l’auto aziendale ad
uso promiscuo viene tassata calcolando il 30% del suo valore convenzionale, che
si ricava moltiplicando il costo chilometrico indicato dalle tabelle ACI per
15.000 km annui; i prestiti aziendali concorrono a formare il reddito da lavoro
dipendente solo sulla differenza esistente tra il tasso d’interesse applicato
dalle società finanziarie al momento della sua erogazione e il tasso agevolato
praticato dall’azienda. I casi più frequenti di esclusione totale dei benefit
aziendali dalla formazione del reddito imponibile sono, invece: i servizi di
trasporto collettivo e il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto degli
abbonamenti ai mezzi pubblici; il rimborso delle spese sostenute per il
pagamento delle rette di scuole dell’infanzia, servizi di doposcuola e centri
estivi; l’erogazione di borse di studio ai familiari; i corsi di formazione
erogati ai dipendenti; l’erogazione di servizi di assistenza ai
familiari anziani o non autosufficienti.     I benefit aziendali possono essere
tolti? I benefit aziendali, come tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, sono
soggetti alle regole e alle condizioni stabilite dal contratto di lavoro o dagli
accordi aziendali. In generale, i benefit aziendali possono essere revocati o
modificati se ciò è previsto da tali accordi o se esistono circostanze che
giustificano la loro revoca. Ad esempio, se un'azienda attraversa una crisi
finanziaria o una riduzione delle risorse, potrebbe essere necessario rivedere o
ridurre i benefit offerti ai dipendenti. Tuttavia, è importante che le eventuali
modifiche ai benefit vengano gestite in modo trasparente e in conformità con le
leggi del lavoro e le disposizioni contrattuali. Inoltre, in alcuni casi, la
revoca o la modifica dei benefit aziendali potrebbe richiedere il consenso o la
consultazione dei rappresentanti dei lavoratori o dei sindacati, a seconda delle
leggi e dei regolamenti locali. Pertanto, questa dipenderà dalle specifiche
circostanze, dalle disposizioni contrattuali e dalle norme che regolano il
rapporto di lavoro.
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Aprile 12, 2024
Buoni Pasto

RISTORAZIONE GREEN: BUON CIBO E SOSTENIBILITÀ, UNA COMBINAZIONE POSSIBILE

Cosa significa davvero essere un ristorante sostenibile? E cosa fa un ristorante
per guadagnarsi questa etichetta? Ve lo spieghiamo meglio nell’articolo che
trovate di seguito. Negli ultimi anni, l'interesse per la sostenibilità è
cresciuto in modo esponenziale in vari settori, compreso quello del mondo della
ristorazione. I consumatori sono sempre più consapevoli dell'impatto ambientale
delle loro scelte alimentari e desiderano sostenere attivamente le aziende che
adottano pratiche sostenibili. Un ristorante sostenibile fa del suo meglio per
utilizzare ingredienti locali e di stagione. Questo non solo riduce l'impatto
ambientale legato al trasporto, ma supporta anche i produttori locali e promuove
la diversità biologica. I menù stagionali consentono ai cuochi di sfruttare al
massimo la freschezza e il sapore degli ingredienti, garantendo un'esperienza
culinaria superba. Riduzione dello Spreco Alimentare Risparmio Energetico e
Utilizzo di Energia Rinnovabile Educazione e Coinvolgimento della Comunità
Ristorazione sostenibile 360: il progetto dell’Emilia Romagna   Riduzione dello
Spreco Alimentare La riduzione dello spreco alimentare è una priorità
fondamentale per un ristorante sostenibile. Questo può essere realizzato
attraverso pratiche come il monitoraggio attento delle scorte, la porzionatura
accurata dei piatti e l'offerta di opzioni di ridistribuzione degli avanzi.
Alcuni ristoranti sperimentano anche tecniche di conservazione avanzate, come la
fermentazione e la liofilizzazione, per prolungare la durata di conservazione
degli alimenti. Un'altra caratteristica chiave di un ristorante sostenibile è la
promozione di opzioni alimentari a base vegetale. Ridurre il consumo di carne
può contribuire significativamente a ridurre l'impatto ambientale complessivo
dell'industria alimentare. I ristoranti sostenibili non necessariamente
rinunciano alla carne del tutto, ma offrono una gamma diversificata di piatti
che mettono in risalto verdure, legumi e cereali integrali.   Risparmio
Energetico e Utilizzo di Energia Rinnovabile L'efficienza energetica è un'altra
area in cui i ristoranti sostenibili si distinguono. Ciò può includere
l'adozione di apparecchiature a basso consumo energetico, l'ottimizzazione dei
sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria e
l'investimento in energia rinnovabile, come pannelli solari o turbine eoliche.
Ridurre il consumo energetico non solo aiuta l'ambiente, ma può anche ridurre i
costi operativi a lungo termine. Un ristorante sostenibile si impegna anche
nella gestione responsabile delle risorse idriche. Questo può significare
l'installazione di dispositivi a basso flusso per rubinetti e docce, nonché
l'implementazione di pratiche per la raccolta e il riutilizzo delle acque
piovane. La riduzione dello spreco idrico è cruciale per proteggere le risorse
idriche locali.   Educazione e coinvolgimento della comunità Infine, un
ristorante sostenibile cerca di educare e coinvolgere la comunità sulle
questioni legate alla sostenibilità alimentare. Questo può essere fatto
attraverso eventi educativi, workshop culinari e collaborazioni con
organizzazioni ambientali locali. Inoltre, alcuni ristoranti possono coinvolgere
attivamente i propri clienti, incoraggiandoli ad adottare comportamenti più
sostenibili anche al di fuori del ristorante. I buoni pasto Up Day e l’app Buoni
Up Day offrono la possibilità di fare una pausa pranzo salutare e consapevole e
di individuare i locali sostenibili di interesse, grazie al filtro PAUSA SANA
disponibile sulla app e di scegliere quello più adatto ad uno stile di vita sano
e ad un’equilibrata alimentazione.   In conclusione, un ristorante sostenibile
non è solo un luogo dove si gusta del buon cibo, ma è anche un punto di
riferimento per pratiche alimentari che rispettano l'ambiente e promuovono un
futuro più sostenibile per tutti. Attraverso un impegno concreto e continuo,
questi ristoranti dimostrano che è possibile coniugare gusto, qualità e
responsabilità ambientale in un'unica esperienza culinaria straordinaria.  
Ristorazione sostenibile 360: il progetto dell’Emilia Romagna RS360 è un
programma volontario di certificazione per la ristorazione regionale, adatto ad
ogni tipo di ristorante dell’Emilia Romagna. È un’opportunità per il ristoratore
di condividere con trasparenza i propri impegni responsabili ai clienti ed avrà
la possibilità di valutare e misurare le proprie prestazioni di sostenibilità,
anticipando così le sfide del futuro. RS360 è un programma inclusivo, composto
da membri della comunità tecnico-scientifica del settore, che ne garantisce la
solidità ed il continuo adeguamento alle più avanzate conoscenze. Un video
esplicativo di questo progetto : https://youtu.be/HpdEgOLOr6w  
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Aprile 03, 2024
Buoni Acquisto

SCOPRI DOVE SPENDERE I BUONI CADHOC

Sono oltre 30.000 i negozi presso cui spendere i buoni acquisto Cadhoc. In
questa breve guida troverai le istruzioni per identificare gli esercizi on e off
line e poter spendere i tuoi buoni. Cadhoc è la soluzione per i dipendenti 100%
deducibile, esente IVA, senza oneri fiscali e previdenziali, spendibile dove,
come e quando si vuole, per acquistare ciò di cui si ha più bisogno. Spesa |
Carburante | Elettronica | Casa | Bellezza | Animali e tanto altro. Cosa sono i
buoni shopping Cadhoc Trova i negozi dove spendere i buoni Cadhoc Cadhoc i
vantaggi per chi li acquista Come diventare partner Cadhoc   Cosa sono i buoni
shopping Cadhoc I buoni Cadhoc, sono dei buoni acquisto chiamati anche buoni
spesa, buoni shopping o buoni regalo, che puoi trovare sia in formato cartaceo
che digitale. Diversamente dai buoni pasto hanno un importo variabile e
permettono a chi li riceve di utilizzarli per beni e servizi di diversa natura.
Gli acquisti non devono necessariamente limitarsi ai generi alimentari, ma
possono comprendere anche prodotti per la cura della persona o della casa,
giochi per bambini, vestiti e molto altro ancora. Cadhoc è il buono acquisto
universale per incentivare e motivare il personale, fidelizzare i clienti e
premiare la forza vendita. Ideale in ogni occasione dell'anno è la soluzione per
gratificare in modo personale qualunque collaboratore, dal più tradizionalista
al nativo digitale grazie alla possibilità di essere speso nei punti vendita dei
brand più noti in tutta Italia e nei siti più cool del web. Il buono shopping
universale che si trasforma in ciò che si desidera: moda, viaggi, sport,
carburante e tanto altro.     Trova i negozi dove spendere i buoni Cadhoc Per
visualizzare i locali dove spendere i tuoi buoni Cadhoc, è necessario scaricare
dagli store la app 'Buoni Up Day', oppure accedere sul portale degli
utilizzatori. Nella home della app o del portale è necessario scegliere la
soluzione che vuoi gestire tra buono pasto, Cadhoc e welfare.   Una volta nella
home della soluzione Cadhoc , in basso a destra puoi cliccare nella sezione
MAPPA e inserire la città e l’indirizzo in cui verificare l’elenco dei locali.
Esiste l’opzione di visualizzazione sia di Cadhoc cartaceo che digitale.   Una
volta visualizzato l’elenco, è possibile cliccare su FILTRA e “filtrare” tra le
tipologie di negozi e categorie merceologiche. Oltre a scoprire i punti vendita
della tua città dove spendere i buoni Cadhoc, tornando nella sezione ONLINE puoi
utilizzare Cadhoc per acquistare le Gift Card dei tuoi brand preferiti. Alcuni
dei partner Cadhoc: Amazon, Zalando, Decathlon, Q8, MediaWorld, Ibs, Ikea, Bata,
Sephora, Maison Du Monde, Unieuro, La Rinascente etc. Scarica qui App Buoni Up
Day per iOS Scarica qui App Buoni Up Day per Android   Cadhoc i vantaggi per chi
li acquista Per i datori di lavoro, ditte individuali o liberi professionisti,
enti o società, il buono regalo Cadhoc oltre ad essere una soluzione che
contribuisce al benessere dei dipendenti e aumenta la loro motivazione, è
soggetto ad una normativa fiscale, che consente di abbattere i costi aziendali.
100% deducibile, esente IVA, senza oneri fiscali e per il 2024 la soglia di
esenzione dei fringe benefit sale a 1000 euro per tutti i dipendenti ed a 2000
euro per dipendenti con figli fiscalmente a carico. Al superamento del limite
stabilito, il valore è soggetto a tassazione per l’intero importo; nell’ambito
di questi importi, possono essere riconosciuti, anche i rimborsi delle utenze
domestiche di acqua, luce e gas naturale (no GPL), delle spese sostenute per
l’affitto e degli interessi sul mutuo della prima casa. Per i premi e le somme
erogati nell’anno 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di
produttività, di cui all’articolo 1, comma 182, della legge 28 dicembre 2015, n.
208, è ridotta al 5%. Tra i beneficiari dell’agevolazione rientrano i titolari
di redditi di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli di lavoro
dipendente (co.co.co, lavoro a progetto, amministratori, stagisti, etc.). Basta
scegliere il valore dei buoni, il taglio, la modalità di consegna (via app al
dipendente o blocchetto cartaceo) e al resto pensa Up Day.   Come diventare
partner Cadhoc Come si fa ad entrare nella rete Cadhoc? E’ molto semplice: basta
contattarci al numero 051 210 6789 dove il nostro call center dedicato si
occuperà di fornire tutte le informazioni necessarie per iniziare la
collaborazione e darti il benvenuto nella rete Up Day. Diventando partner
Cadhoc, otterrai maggiore visibilità, avrai la possibilità di acquisire nuovi
clienti nel tuo negozio ed aumentare così il fatturato. Inoltre il buono regalo
Cadhoc è uno strumento facile da gestire a livello amministrativo. Entra nella
rete dell’unico buono che realizza i desideri dei clienti e fa aumentare il tuo
business!
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Marzo 27, 2024
Welfare Aziendale

WELFARE AZIENDALE: BENEFICI ED EQUILIBRIO VITA-LAVORO

Nel panorama aziendale moderno, il concetto di welfare non è più soltanto un
optional, ma una componente essenziale per la crescita sostenibile delle imprese
e il benessere dei dipendenti. Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale
Equilibrio vita-lavoro-benessere Vantaggi fiscali del welfare aziendale La
piattaforma Day Welfare Approfondiamo la conoscenza del welfare aziendale Il
welfare aziendale, inteso come insieme di politiche e iniziative volte a
migliorare la qualità della vita dei lavoratori, si traduce in un investimento
strategico che produce vantaggi tangibili per tutte le parti coinvolte. Per le
aziende, l'implementazione di programmi di welfare rappresenta un importante
strumento per aumentare la produttività, migliorare la retention dei talenti e
attrarre risorse umane di qualità. Offrire benefici come assicurazioni
sanitarie, piani pensionistici integrativi, servizi di assistenza all'infanzia o
incentivi per lo sviluppo professionale, non solo accresce l'attrattività
dell'azienda sul mercato del lavoro, ma contribuisce anche a creare un clima
organizzativo positivo e stimolante. D'altro canto, per i lavoratori, il welfare
aziendale rappresenta un valore aggiunto che va oltre il mero salario. La
possibilità di accedere a servizi e supporti che migliorano la qualità della
vita, come il rimborso delle spese mediche, l'accesso a centri fitness o
programmi di counselling, non solo aumenta il loro livello di soddisfazione e
fiducia nell'azienda, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e favorire un
equilibrio tra vita professionale e personale. Inoltre, un efficace programma di
welfare aziendale può avere impatti positivi anche a livello sociale ed
economico più ampio. Riducendo l'assenteismo e aumentando il benessere
psicofisico dei dipendenti, le imprese contribuiscono a migliorare la salute
pubblica e a ridurre i costi legati alla sanità. Inoltre, promuovendo politiche
di conciliazione lavoro-famiglia e garantendo opportunità di sviluppo
professionale, si favorisce la coesione sociale e si stimola la crescita
economica a lungo termine.   Equilibrio Vita - lavoro benessere Nella società
moderna, l'equilibrio tra vita e lavoro è diventato un tema cruciale. Trovare un
punto d'incontro tra le richieste professionali e i bisogni personali è
essenziale per garantire benessere e soddisfazione, sia in ambito lavorativo che
personale. In questo contesto, il concetto di time saving e i piani di welfare
aziendale assumono un ruolo fondamentale. Il tempo è una risorsa preziosa, e
gestirlo efficacemente è fondamentale per mantenere un equilibrio sano tra i
vari aspetti della vita. Strategie di time saving, come la pianificazione
efficiente delle attività, la delega delle responsabilità e l'utilizzo di
strumenti tecnologici appropriati, consentono di ottimizzare le giornate
lavorative, riducendo lo stress e lasciando spazio per il tempo libero e le
attività personali. Up Day e Genius4U mettono a disposizione un’ampia gamma di
Servizi e un Genio a completa disposizione del personale dell’azienda. Una
persona di fiducia presente in azienda in alcuni momenti della settimana, pronta
a supportare i dipendenti nella gestione della loro quotidianità. Genius4U nasce
proprio dalla consapevolezza che la vita quotidiana è stressante e che il tempo
ha un grande valore. Per questo si occupa di organizzare e gestire in azienda
tutti i servizi salva-tempo di cui c’è bisogno nella quotidianità, per una vita
più facile e serena. Parallelamente, i piani di welfare aziendale rappresentano
un importante supporto per i dipendenti nel perseguire un equilibrio tra vita e
lavoro. Questi piani possono includere benefit come flessibilità degli orari,
possibilità di lavoro da remoto, programmi di benessere fisico e mentale,
servizi di assistenza familiare e molto altro ancora. Creare un ambiente
lavorativo che promuova il benessere dei dipendenti non solo aumenta la loro
produttività, ma contribuisce anche a costruire un legame di fiducia reciproca
tra datore di lavoro e dipendente. È importante sottolineare che l'equilibrio
tra vita e lavoro non riguarda solo il singolo individuo, ma ha ripercussioni
positive sull'intera organizzazione. Dipendenti soddisfatti e motivati tendono
ad essere più produttivi, creativi e impegnati nel raggiungimento degli
obiettivi aziendali.   Vantaggi fiscali del welfare aziendale Il Welfare
Aziendale oltre a migliorare significativamente la qualità della vita dei
lavoratori, offre numerosi vantaggi fiscali che possono essere sfruttati in modo
intelligente dalle imprese di ogni dimensione. Una delle principali agevolazioni
fiscali è rappresentata dalla possibilità di dedurre le spese sostenute per
l'implementazione dei programmi di Welfare Aziendale, quali servizi di
assistenza sanitaria, previdenziale, o assistenziale, fino a determinati limiti
stabiliti dalla normativa vigente. Questo non solo consente alle imprese di
migliorare il clima aziendale e aumentare il senso di appartenenza dei
dipendenti, ma offre anche un vantaggio economico tangibile attraverso la
riduzione del carico fiscale. Inoltre, i contributi erogati dall'azienda per il
Welfare Aziendale possono essere considerati come costo aziendale deducibile ai
fini dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRES) e dell'imposta sul
reddito delle persone fisiche (IRPEF). Ciò significa che le aziende possono
ridurre il proprio reddito imponibile, con conseguente diminuzione dell'onere
fiscale complessivo. Investire nel Welfare Aziendale può anche generare un
vantaggio competitivo per le aziende sul mercato del lavoro. Offrire una gamma
completa di benefici e servizi ai dipendenti non solo attira talenti di alto
livello, ma favorisce anche il mantenimento di una forza lavoro motivata e
produttiva nel lungo termine. Un altro importante beneficio fiscale è
rappresentato dall'esenzione fiscale per i dipendenti che usufruiscono dei
servizi di Welfare Aziendale. In base alla normativa vigente, molte delle
prestazioni erogate tramite i programmi aziendali di Welfare sono esenti da
imposte sul reddito per il dipendente, aumentando così il potere d'acquisto
netto del salario.   La piattaforma Day Welfare Day Welfare è il portale di Up
Day e consente di gestire in modo semplice i piani di welfare aziendale rendendo
facile e sicura l’esperienza di coloro che si occupano della gestione e
dell’amministrazione del personale. La piattaforma welfare può essere utilizzata
da qualsiasi dispositivo ed è facile ed intuitivo capire quali sono i benefit a
propria disposizione. Un servizio di assistenza completo a disposizione dei
dipendenti e referenti aziendali. In questo modo, il welfare aziendale può
essere fruito in maniera pratica dai dipendenti, migliorando la soddisfazione
dei collaboratori e l’efficienza dell’azienda. Grazie alle convenzioni stipulate
con imprese che si occupano di servizi alla persona e con importanti partner
commerciali, attraverso la piattaforma Day Welfare è possibile offrire ai propri
dipendenti un ampio ventaglio di beni e servizi. Per ricevere una consulenza e
le soluzioni più adatte alle tue esigenze contattaci al numero 800 834
009 oppure scrivi a info@day.it    
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Febbraio 06, 2024
News

COMBATTERE LO SPRECO ALIMENTARE: L’IMPEGNO PER UN FUTURO SOSTENIBILE

Il 5 febbraio 2024, si è svolta l’11^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello
Spreco Alimentare. In questo post, esploreremo le cause dello spreco alimentare,
i suoi effetti negativi e come possiamo tutti contribuire a ridurlo. Il report
dell'Osservatorio Waste Watcher International Cause dello spreco alimentare Come
possiamo ridurre lo spreco alimentare Last Minute Sotto Casa, il cibo non si
butta Sprecometro, per misurare lo spreco di cibo al ristorante Il report
dell’Osservatorio Waste Watcher International Lo spreco alimentare è una
problematica globale che richiede l'impegno da parte di ciascuno di noi, per
poter essere affrontato in modo efficace. Ogni anno, tonnellate di cibo vengono
gettate, contribuendo non solo ad una perdita economica, ma anche a gravi
impatti sull'ambiente e sulla sicurezza alimentare. In Italia si continua a
buttare via notevoli quantità di cibo. Lo spreco alimentare lungo la filiera, da
quanto emerge dal report dell'Osservatorio Waste Watcher International con i
dati del "Caso Italia" 2024, ammonta a 13,155 miliardi di euro ed è pari a 4,207
milioni di tonnellate di cibo gettato via. “È una somma che si attesta un po’
sotto un punto percentuale di Pil di valore economico e la maggior parte si
concentra nello spreco domestico”, spiega il professor Andrea Segrè, presidente
di Waste Watchers International Osservatorio Zero Spreco. Dal rapporto, infatti,
emerge come oltre 800milioni di euro di cibo siano stati gettati via
direttamente dai produttori, e una somma analoga. Nel dettaglio, negli ultimi 7
giorni ognuno italiano ha sprecato ben 566,3 grammi di cibo, circa 40 grammi in
più rispetto allo scorso anno.   Cause dello spreco alimentare Una delle prime
cause dello spreco alimentare è sicuramente la sovrapproduzione: La produzione
eccessiva di cibo sono spesso causate da previsioni errate della domanda o da
standard estetici elevati che portano alla scelta di prodotti perfetti
esteticamente ma con una breve durata di conservazione. Un altro importante
fattore da tenere monitorato riguarda le scorte eccessive nelle case e nei
ristoranti: molte persone tendono ad acquistare più cibo di quanto
effettivamente consumano, portando a eccessi nelle dispense e nei frigoriferi.
Dall’Osservatorio in realtà, emerge che ristorati, pizzerie, locali e
botteghe sprecano meno rispetto a quanto non si faccia a casa. L’attenzione è
alta sia nei negozi di alimentari, sia nei ristoranti e nei locali.   Come
possiamo ridurre lo spreco alimentare Il maggior spreco di cibo avviene nelle
nostre case e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Seguire dei piccoli
accorgimenti e poche regole, può aiutarci a ridurlo sensibilmente. Pianificare
gli acquisti: Prima di recarsi al supermercato, possiamo fare una lista degli
alimenti necessari e acquistare solo ciò che si prevede di consumare. Scegliere
cibi "anti-spreco": Optare per frutta e verdura imperfette o confezioni a
ridotto costo in quanto prossime alla scadenza può aiutare a ridurre lo spreco.
Conservare e riciclare: Imparare a conservare correttamente gli alimenti e
riciclare gli avanzi può estendere la loro durata e ridurre gli sprechi. Last
Minute Sotto Casa, il cibo non si butta   Uno strumento concreto con cui ci
impegniamo a combattere lo spreco alimentare è la soluzione digitale LMSC (Last
Minute Sotto Casa), parte dell’ecosistema Up Day, che consente ai supermercati
di monitorare con rapidità e precisione i prodotti alimentari che si avvicinano
alla data di scadenza. Il nostro sistema, ogni mattino, segnala agli addetti
presso i punti vendita quali prodotti stanno per raggiungere la data di
scadenza. In pochi minuti il personale sarà in grado di identificarli, toglierli
dagli scaffali, metterli in sconto e – in modo totalmente automatico –
trasformare questi prodotti in un ‘volantino digitale’ pronto ad essere
recapitato sugli smartphone dei cittadini prossimi al supermercato, con i
prodotti offerti a prezzo dimezzato! Più di 2milioni di notifiche sono già state
inviate, negli anni, consentendo ai cittadini di acquistare prodotti ancora
freschi, a metà prezzo, ed ai supermercati di non sprecare prodotti alimentari
ancora freschi e perfettamente edibili!   Sprecometro, per misurare lo spreco di
cibo al ristorante Lo sprecometro è un'app ideata e sviluppata nell'ambito
dell'Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità, nata dal
lavoro congiunto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari
dell'Università di Bologna e Last Minute Market, impresa sociale spin
off accreditata dall'Alma Mater per la Campagna Spreco Zero. In linea con
gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, si propone di
generare consapevolezza e conoscenze utili per indirizzare persone e gruppi alla
riduzione dello spreco alimentare, all'adozione di diete sane e all'uso
sostenibile delle risorse naturali. L'app misura in grammi lo spreco
alimentare di singoli e gruppi, valutando la perdita economica (Euro),
l'impronta carbonica (C02 e km percorsi da un auto) e l'impronta idrica (H20 e
bottiglie di acqua da 0.5l). Da quest'anno Sprecometro  entra nelle mense
scolastiche attraverso un progetto educativo promosso da Camst group  
Combattere lo spreco alimentare è una responsabilità condivisa da tutti noi.
Adottare piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini quotidiane può fare la
differenza. Ogni volta che evitiamo di gettare cibo, stiamo contribuendo a
preservare le risorse del nostro pianeta e ad alleviare il problema della fame
nel mondo. Insieme, possiamo rendere il nostro modo di consumare cibo più
sostenibile e responsabile.
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Febbraio 01, 2024
Buoni Pasto

IL VIAGGIO VERSO IL CONSUMO CONSAPEVOLE: UN APPROCCIO SANO ALLA PAUSA PRANZO

Nel mondo frenetico di oggi, dove il tempo è spesso un bene prezioso, è facile
cadere nella trappola di scelte alimentari veloci e poco salutari. Tuttavia, c'è
un movimento in crescita che promuove il consumo consapevole, incoraggiando le
persone a riflettere sulle proprie scelte alimentari e ad abbracciare uno stile
di vita più sano. In questo articolo, esploreremo il concetto di consumo
consapevole e come applicarlo ai nostri pasti quotidiani. Cos'è il consumo
consapevole Una pausa pranzo consapevole Niente cibo sprecato con Last Minute
Sotto casa   Che cos’è il consumo consapevole Il consumo consapevole è un
concetto che guida individui e comunità verso scelte più responsabili e
sostenibili. In un'epoca in cui la società è sempre più consapevole dell'impatto
ambientale e sociale delle proprie azioni, il consumo consapevole emerge come un
modo efficace per promuovere un cambiamento positivo. Il consumo consapevole non
è semplicemente limitato all'atto di acquistare beni e servizi, ma implica una
riflessione più profonda su come le nostre decisioni influenzano il mondo che ci
circonda. Significa essere consapevoli delle risorse impiegate nella produzione
di un oggetto, delle condizioni di lavoro dei produttori e del ciclo di vita del
prodotto stesso. Si tratta di un approccio che incoraggia a fare scelte
informate, considerando gli impatti ambientali, sociali ed economici.   Una
pausa pranzo consapevole La pausa pranzo è l'occasione perfetta per fare scelte
alimentari consapevoli. Optare per cibi locali e di stagione non solo supporta
l'economia locale, ma riduce anche l'impatto ambientale legato al trasporto di
alimenti da luoghi lontani. Inoltre, scegliere opzioni biologiche e sostenibili
promuove pratiche agricole rispettose dell'ambiente. Un elemento chiave di
questa tipologia di scelta, è la consapevolezza dei nutrienti che il nostro
corpo richiede per funzionare al meglio. Pasti sani e nutrienti oltre a
concedere soddisfazione al palato, dovrebbero fornire nutrimento equilibrato. Ma
le nostre scelte alimentari non influenzano solo la nostra salute individuale,
hanno anche un impatto significativo sul pianeta. Esiste un legame profondo tra
ciò che mettiamo nel nostro piatto e l'ambiente che ci circonda. L'industria
alimentare è una delle principali fonti di emissioni di gas serra a livello
globale. Dalla produzione agricola al trasporto e alla distribuzione, ogni fase
del ciclo alimentare contribuisce al cambiamento climatico. L'adozione di
pratiche agricole sostenibili e la riduzione delle emissioni di gas serra
nell'industria alimentare sono cruciali per mitigare gli effetti negativi
sull'ambiente. Preferire cibi locali e di stagione può ridurre l'impatto
ambientale legato al trasporto di merci su lunghe distanze. Inoltre, sostenere
l'agricoltura locale promuove la diversità agricola e contribuisce a mantenere
le comunità rurali. Con i buoni pasto Up Day e soprattutto Con l’app Buoni Up
Day è possibile fare una pausa pranzo salutare e consapevole. Basta cercare la
tipologia di locali di interesse e grazie al filtro PAUSA SANA scegliere il più
adatto ad uno stile di vita sano e ad un’equilibrata alimentazione   Niente cibo
sprecato con Last Minute Sotto casa Il cibo sprecato è un problema cruciale
nell'intera catena alimentare. Oltre a rappresentare una perdita di risorse e di
denaro, contribuisce alle emissioni di gas serra derivanti dalla decomposizione
dei rifiuti organici. Ridurre lo spreco alimentare attraverso pratiche di
consumo consapevole è fondamentale per promuovere la sostenibilità. Last Minute
Sotto Casa fa parte delle offerte proposte da Up Day e consente ai negozi con
prodotti alimentari in prossimità di scadenza, di informare con immediatezza i
cittadini nelle vicinanze, dell’opportunità di acquisto a prezzi scontati anche
oltre il 50% Un’idea Win-Win-Win che permette ad oggi di non buttare ogni mese
nella spazzatura quasi una tonnellata di prodotto alimentare, consentendo
inoltre ai cittadini un risparmio quotidiano che va dai 150 ai 250 euro. Il
negoziante evita di gettare prodotti ancora vendibili, il cliente ha l’occasione
di risparmiare ma soprattutto vince il Pianeta! La connessione tra alimentazione
e ambiente è un aspetto cruciale della nostra vita quotidiana. Le nostre scelte
alimentari influenzano direttamente la salute del pianeta, e optare per
un'alimentazione più sostenibile può contribuire in modo significativo alla
conservazione dell'ambiente per le generazioni future. L'adozione di pratiche
alimentari consapevoli è il primo passo verso un futuro in cui il nostro
benessere è strettamente intrecciato con quello del pianeta che è la nostra
casa.
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