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Coloro cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono
imparare nulla, tranne la tecnica. (Gregory Bateson)
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Aggiornamento al


07/03/2023


Ausilio alla navigazione in questo sito
Dalla domanda alla ricerca
Questo sito contiene molte pagine che non appaiono nel menu di navigazione. E'
vivamente consigliato l'uso del motore di ricerca interno (in alto a destra).
Inoltre questo sito è suddiviso in due parti teoriche (accessibili dall'ultima
voce a destra del menù): la prima comprende i "concetti", la seconda "metodi e
strumenti".


Il nostro cervello
E' ormai scientificamente dimostrato che la rete delle nostre connessioni
cerebrali è un labirinto prevalentemente inconscio (vedere la pagina "nascita
dell'inconscio") nel quale è facile perdersi. Inoltre sappiamo che il nostro
scopo è quello di esaminare i vari modi in cui il mondo sembra tenersi insieme,
e questo esame passa anche e soprattutto per i modi in cui esso si sgretola. E
qui conviene ricordare le parole del filosofo della scienza Karl Popper che nel
suo libro "Le fonti della conoscenza e dell'ignoranza" (p.9) scrisse: "Invece di
posare a profeti, è nostro compito fare le cose nel miglior modo possibile - e
andare alla ricerca dei nostri errori."


L'interpretazione del mondo
Un'ipotesi sulla nascita psicologica della mente umana, è stata fatta dallo
psicologo evoluzionista Michael Tomasello, il quale nel libro "Dalle lucertole
all'Uomo" ha argomentato a favore dell'agentività che, nel Paleolitico ha
permesso all'essere umano arcaico di fronteggiare l'incertezza prendendo
decisioni informate e dirigendo le sue azioni conseguentemente. Poi, secondo i
sociologi l'essere umano ha affrontato la sfida dell'interpretazione del mondo,
incorniciando mentalmente il mondo (framing) e rinnovando continuamente questa
attività (re-framing). Questa è la sfida alle credenze universali e radicate
sulla natura del mondo e della nostra esperienza. Una sfida che si chiama
progresso.
Le persone che consultano questo sito formano virtualmente una comunità (resa
tangibile dall'iscrizione alla newsletter, che oggi conta circa 1200 iscritti).
Una comunità che raduna persone con una visione del mondo diversa da quella
segnalata dal Censis nel suo rapporto del 3 dicembre 2021 che ritrae un paese
che esce dalla cupezza del 2020 e nel 2021 invia segnali di fiducia, e tuttavia
descrive una società infiltrata di irrazionalità da una minoranza sragionante
(consulta il 55° rapporto: IL CENSIS RITRAE UN’ITALIA IN FUGA NELL’IRRAZIONALE
CON UNA DIETA MEDIATICA DOMINATA DA TV E SOCIAL), e che invece riesce a
mantenersi critica riguardo ai valori e ai diritti che la società dovrebbe
esprimere.


Percorsi tematici che aiutano nella navigazione
Questo sito, può sembrare complesso e navigare in esso può dare la sensazione di
non trovare la pagina, per noi, essenziale. Per agevolare la navigazione vengono
proposti alcuni "percorsi tematici". Tali percorsi riguardano i temi più
importanti per ogni persona critica, ma ognuno può costruire i percorsi che
preferisce, assemblando le singole pagine. (Cliccare sui titoli per andare
direttamente alle pagine)
Transizione in corso dal pensiero primitivo al pensiero moderno attraverso la
divinazione

E' in corso la transizione dal pensiero primitivo, dominato da magia,
esoterismo, astrologia, e mitologia al pensiero moderno che tende al 'pensiero
scientifico'. Tutto ciò passa attraverso varie fasi transitive, e spesso
utilizza attività divinatorie, che sono tuttora in corso e che probabilmente
dureranno ancora a lungo.
A chi si rivolge questo sito web
Do you believe in the Afterlife?
No, but I don't believe in the Presentlife either.


Questo sito web è destinato a coloro i quali sono scettici nei confronti di
mass/social media e rifiutano l'informazione che tenta di usare le emozioni.

In particolare si rivolge a studiosi, insegnanti, studenti, e lettori in genere
che vogliono migliorare l'analisi e l'interpretazione di testi (giornalistici,
scientifici, economici, ecc.), impiegando i metodi del pensiero critico
(critical thinking): cioè persone disposte a mettere in discussione le proprie
opinioni.

Se questi lettori decidono di verificare autonomamente la credibilità delle
notizie, dei documenti, delle fonti e dei messaggi che ricevono, troveranno in
questo sito metodi e strumenti utili a farlo.


Compiti di un pensatore critico secondo il pedagogista Robert Ennis




 1.  Giudicare la credibilità delle fonti
 2.  Identificare conclusioni, motivazioni e presupposti
 3.  Giudicare la qualità di un argomento, incluso l'accettabilità delle sue
     motivazioni, presupposti e prove
 4.  Sviluppare e difendere una posizione su un tema
 5.  Fare domande appropriate per chiarire temi controversi
 6.  Pianificare esperimenti e giudicare l'assetto degli esperimenti stessi
 7.  Definire la terminologia in modo appropriato al contesto
 8.  Avere una mente aperta
 9.  Cercare di essere ben informati
 10. Tirare delle conclusioni se giustificate, ma con cautela


Per approfondire andare alla pagina Cos'è il pensiero critico.



Questo sito si rivolge a coloro i quali vogliono migliorare l'analisi e
l'interpretazione di testi (o discorsi), impiegando i metodi del pensiero
critico: cioè persone disposte a mettere in discussione le proprie opinioni

Scopo di questo sito
Questo sito propone concetti, metodi e strumenti per il miglioramento del
pensiero critico ( Critical Thinking ) sia nelle attività quotidiane personali
sia in quelle professionali (sia offline che online). In questo sito vengono
riportati gli esiti delle ricerche più autorevoli e aggiornate in campo
psicologico, neuroscientifico e sociologico riguardanti l'apprendimento e
l'insegnamento. I riferimenti ad articoli scientifici, ricerche e studi
credibili (di cui spesso viene mostrato il "citation index") possono essere
utili per ricerche personali.


Il Web può creare l'illusione di essere un "mondo a parte" rispetto alla "vita
reale" ma, quando andiamo a verificare (nella vita reale) le rappresentazioni
che esso ci offre, rischiamo di avere delle brutte sorprese.
L'essere umano ha sempre avuto l'esigenza psicologica di adottare delle maschere
di fronte agli altri, e la stessa cosa accade sul web. A causa di ciò e per
contrastare la manipolazione del Web questo sito propone Applicazioni che
consentono di effettuare valutazioni di credibilità, oltre a fornire le basi
teoriche che supportano tali valutazioni. In particolare questo sito offre
alcune risposte a domande che ogni "pensatore critico" dovrebbe farsi.


Cos'è la credibilità

Con quali criteri attribuiamo credibilità alle persone che incontriamo o alle
nostre fonti informative (giornali, TV, libri, siti web, ecc.) ?
La credibilità dipende sia dalla fonte emittente sia dal soggetto che deve
valutarla; in altre parole "la credibilità non è una caratteristica intrinseca
della fonte, ma è una relazione". Ciò significa che essa dipende dalle
caratteristiche (culturali, analitiche, emotive) della persona che deve
attribuirla (il ricevente). Questo è il motivo per cui ognuno può migliorare le
proprie valutazioni di credibilità: basta lavorare su se stessi invece di
lamentarci di ciò che il mondo ci scarica addosso.


Le maschere sociali che indossiamo ogni giorno

L'essere umano, quotidianamente, indossa delle maschere, anche sul web
(Saul Steinberg- Foto: Inge Morath Fonte: Magnumphotos.com)


For carnival I disguise myself as a clown.
You want to be recognized?
Credenze e illusioni nella mente umana
La nostra mente ha una forte tendenza a formare credenze per dare un senso
all'esistenza. L'essere umano non può fare a meno di avere credenze che
orientano il suo pensiero e la sua azione, ma vive oggi in un mondo sempre più
artefatto e manipolato nel quale spesso, le credenze si rivelano illusioni.


Nonostante la rivoluzione conoscitiva avviata dal metodo scientifico, vi è una
persistenza di credenze false e contraddittorie nella mente di tutti noi. Sembra
proprio che le credenze appartengano costitutivamente al nostro stile di
pensiero.




Inoltre, la mente umana è soggetta, per motivi evoluzionistici, a illusioni
cognitive, come gli studi degli psicologi cognitivisti degli ultimi 20-30 anni
hanno dimostrato (ad esempio Daniel Kahneman). Le illusioni cognitive distorcono
la nostra percezione del mondo inducendo molti pregiudizi o errori (bias
cognitivi), tra i quali l'illusione del controllo, l'eccesso di sicurezza di sè
(overconfidence) e il pregiudizio di conferma (confirmation bias). Uno studio
degli psicologi Lauren Alloy, Lyn Abramson e Gerald Metalsky ha evidenziato come
le persone depresse siano meno soggette a illusioni cognitive perchè esse non
pensano di controllare il mondo con le loro azioni, mentre le persone "sane"
hanno una supersicurezza delle loro credenze che le spinge all'azione.


Rapporti tra i concetti di manipolazione, credibilità e pensiero critico


L'essere umano non può fare a meno di avere credenze che orientano il suo
pensiero e la sua azione, ma vive oggi in un mondo sempre più artefatto e
manipolato nel quale, spesso, le credenze si rivelano illusioni
Come è cambiato l'ambiente dell'informazione in cui siamo immersi
La digitalizzazione delle informazioni ha portato l'ecosistema mediatico ad
affrontare una profonda trasformazione. Secondo il 15° rapporto Censis sulla
comunicazione in dieci anni (dal 2007 al 2018):


 * l'utenza della TV tradizionale è diminuita dal 93,1 all'89,9%
 * l'utenza della Mobile TV è aumentata dall'1 al 26%
 * la Radio da telefono cellulare è aumentata da 3,6 al 21%
 * i quotidiani cartacei sono diminuiti da 67 al 37,4%
 * i quotidiani online sono circa stabili dal 21,1 al 26,3%
 * le vendite di libri sono diminute dal 59,4 al 42%


La digitalizzazione in corso e il progresso tecnologico sono pilotati
prevalentemente da "dati".

Un popolo di navigatori ma non di lettori

Cliccare per approfondire
Big Data: il lubrificante della società moderna
I Big Data sono diventati la fonte principale dei più importanti processi
informativi e comunicativi. Essi governano già la nostra comunicazione e la
nostra economia.


I Big Data sono stati definiti "Dati che sono troppo grandi, troppo rapidi, o
troppo complessi per gli attuali strumenti di calcolo". Secondo l'esperto di
organizzazione Tobias M. Scholz i Big Data stanno trasformando l'intero processo
comunicativo agendo come lubrificante nella società moderna e fluttuando
liberamente sia nel mondo digitale (ad esempio nei social media) che in quello
analogico (ad esempio Radio, TV e giornali cartacei).
Scrive Scholz: "Le barriere tra questi due mondi sono sfocate e si ritiene che
scompariranno a breve" (Mayer-Schönberger & Cukier 2013, Kucklick 2014, Pasquale
2015). I Big Data sono intrecciati in modo complesso con molte tecnologie quali:
Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Data Mining, Algoritmi, e prendono
nuove forme durante questi processi.
Essi contribuiscono a creare un ciclo tecnologico che rende l'informazione che
perviene a ogni cittadino sempre più "personalizzata" (creando la sua "bolla"
personale),  e sempre più soggetta al rischio di "manipolazione" di tipo
commerciale o politico. Per ridurre questi rischi ogni cittadino sarà costretto
a fare uno sforzo intellettivo superiore al passato, dotandosi di metodi e
prospettive cognitive sempre più razionali.


Metamorfosi dell'ambiente informativo

Cliccare per ingrandire
I Big Data stanno trasformando l'intero processo comunicativo agendo come
lubrificante nella società moderna e fluttuando liberamente sia nel mondo
digitale (ad esempio nei social media) che in quello analogico (ad esempio
Radio, TV e giornali cartacei)





Pensiero razionale e pensiero intuitivo (euristico)

L'essere umano ha una razionalità limitata. Negli ultimi decenni, infatti, la
psicologia cognitiva ha dimostrato che è impossibile adottare un pensiero
esclusivamente razionale. La mente umana ha incorporato, durante l'evoluzione,
una serie di comportamenti intuitivi che hanno consentito all'homo sapiens di
sopravvivere in ambienti ostili prendendo decisioni euristiche. Oggi l'essere
umano è immerso in un ambiente meno ostile dal punto di vista fisico, ma più
ostile dal punto di vista psichico (sovraccarico informativo e manipolazione
mediatica sono infatti ormai alla base della vita quotidiana).




Il pensiero intuitivo è prevalentemente inconscio e questa caratteristica
costituisce la sua forza, infatti le sue decisioni sono rapide e, in certe
condizioni, efficaci. Possiamo attribuire questa efficacia alle euristiche che
lo psicologo Gerd Gigerenzer ha definito "veloci e frugali", dato che consentono
di prendere decisioni immediate senza sforzi cognitivi. Ad esempio, è stato
sperimentalmente dimostrato dalla psicologa Gitte Landgaard che, quando si
guarda per la prima volta un sito web, la mente umana ne dà un giudizio
inconscio (positivo o negativo) in 50 millesimi di secondo. Soltanto dopo
qualche secondo questo giudizio viene validato dalla coscienza del pensiero
razionale che, come un notaio mentale, "mette a verbale" la decisione presa dal
pensiero intuitivo.




Ma oltre alle euristiche sono inconsci anche i bias cognitivi, cioè le
distorsioni del giudizio che compromettono la correttezza di molte decisioni
umane. La natura inconscia di euristiche e bias rende difficile intervenire su
di essi:


il compito del pensiero critico (critical thinking) è quello di decidere in
quali situazioni o compiti si possono lasciare "agire" le euristiche, e in quali
altre bisogna sforzarsi di "mitigare" l'azione dei bias impegnando razionalmente
il cervello solo in quelle circostanze che richiedono uno sforzo cognitivo.




Nel box a fianco viene mostrata la composizione dei due modelli di pensiero
intuitivo e razionale (two system view), nella rappresentazione fatta dallo
psicologo Daniel Kahneman. Questo sito propone alcune modalità per applicare il
pensiero critico alle situazioni della vita quotidiana, riducendo l'effetto dei
bias e orientando le euristiche verso decisioni migliori.

Relazione tra euristiche, bias e pensiero critico

Lo psicologo Daniel Kahneman ha scritto che il pensiero razionale è quello che
pensiamo di essere. Il pensiero intuitivo, composto da euristiche, articola i
giudizi e compie le scelte, e spesso appoggia o razionalizza idee e sentimenti
che sono stati generati dal pensiero intuitivo stesso. Ma il pensiero razionale
non è lì solo per giustificare quello intuitivo: ci impedisce di esprimere
apertamente molti pensieri stupidi e di dare sfogo a impulsi inappropriati,
cercando di mitigare l'effetto dei bias cognitivi (ma non sempre ci riesce).
(Cliccare per ingrandire)


Cos'è il cervello umano

Nel libro "Pensieri lenti e veloci", l'economista premio Nobel Daniel Kahneman,
descrive il cervello umano come "una macchina per saltare alle conclusioni"




Il compito del pensiero critico è quello di decidere in quali situazioni si
possono lasciare "agire" le euristiche, e in quali altre bisogna  "mitigare"
 l'azione dei bias, impegnando razionalmente il cervello
Quale tipo di pensiero usiamo quando leggiamo, riflettiamo, calcoliamo?

Secondo lo psicologo Daniel Kahneman la memoria di lavoro ha un ruolo
determinante per l'attivazione di quello che egli ha denominato il Sistema2,
cioè quello sforzo mentale che viene richiesto quando entra in gioco il pensiero
razionale (lettura, riflessione, calcolo, ecc.).


Nella figura riportata sono evidenziate le caratteristiche dei due sistemi di
pensiero descritti da Daniel Kahneman nel libro "Pensieri lenti e veloci". Il
libro descrive, con ampiezza di dettagli ed esempi, i conflitti tra i due tipi
di pensiero che albergano in ogni essere umano:

Il funzionamento del Sistema 1 (pensiero intuitivo o euristico) è: veloce,
automatico, senza sforzo, associativo e difficile da controllare o modificare


Il funzionamento del Sistema 2 (pensiero razionale) è: lento, sequenziale,
faticoso e deliberatamente controllato; questo pensiero mette sotto sforzo la
memoria di lavoro dalla quale ricava gli algoritmi (precedentemente appresi) per
la risoluzione del problema










Pensiero razionale, pensiero intuitivo e azione dei bias cognitivi

Composizione dei modelli di pensiero intuitivo (sistema 1) e razionale (sistema
2), nella rappresentazione fatta da Daniel Kahneman e tratta dal libro 'Pensieri
lenti e pensieri veloci' (cliccare per ingrandire).
Test sull'atteggiamento critico

L'influsso esercitato dal sistema mediatico sulla singola persona dipende sia
dall'efficacia comunicativa dei media sia dalla vulnerabilità del singolo. La
mancanza di fiducia o l'eccesso di fiducia rientrano tra le patologie della
credibilità, e si collocano ai due estremi dell'asse della fiducia. In tali
patologie le persone possono avere un atteggiamento di sospetto generalizzato o,
all'opposto, un atteggiamento di credulità senza limiti.
Il pensiero critico è faticoso ma adagiarsi su un atteggiamento critico carente
porta la persona verso uno dei due estremi dell'asse della fiducia.
Per valutare il vostro atteggiamento critico andate alla pagina "atteggiamento
critico personale" mediante il seguente pulsante:




I vari gradi della fiducia si trovano tra due estremi: il sospetto generalizzato
e la credulità senza limiti
Approccio interdisciplinare al pensiero critico

Cliccare sull'immagine per andare alla pagina "Libri per un pensiero critico".
Pensiero critico e Democrazia

Secondo la filosofa statunitense Martha Nussbaum la democrazia non sopravvive
quando le persone delegano le loro decisioni alle autorità oppure si lasciano
influenzare dalla pressione del gruppo sociale al quale appartengono.

In altre parole: le nazioni che hanno a cuore la democrazia educano i cittadini
al pensiero critico e ne salvaguardano la capacità di decidere autonomamente.

La maggior parte delle persone, quando affronta un tema specifico, si limita a
studiarlo da una sola prospettiva (di solito quella che gli è più congeniale),
ad esempio storica, sociologica, psicologica, ecc. La costruzione di una mente
critica richiede un approccio interdisciplinare: un pensatore critico deve
superare i limiti delle singole discipline che trattano dell'essere umano e del
suo ambiente socioculturale, per integrare e amalgamare i concetti di diverse
discipline scientifiche ed umanistiche.




La democrazia non sopravvive quando le persone delegano le loro decisioni alle
autorità oppure si lasciano influenzare dalla pressione del gruppo sociale al
quale appartengono. Le nazioni che hanno a cuore la democrazia educano i
cittadini al pensiero critico e ne salvaguardano la capacità di decidere
autonomamente


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Cosa si può fare per diventare "pensatori critici"
E' stato ampiamente dimostrato negli ultimi 30-40 anni da parecchi psicologi tra
i quali Amos Tversky, Daniel Kahneman, Gerd Gigerenzer e altri, che l'essere
umano crede di essere razionale ma non lo è. Quando un individuo si trova a
prendere decisioni in condizioni di incertezza il più delle volte usa un
"pensiero intuitivo" facendo ricorso alle euristiche, cioè a scorciatoie mentali
maturate nel corso dell'evoluzione. Nella maggior parte delle situazioni della
vita quotidiana le decisioni euristiche si rivelano giuste ma in situazioni più
complesse, apparse solo con la modernità, le euristiche portano a distorsioni
del giudizio (bias) che danno luogo a decisioni errate.

Secondo Daniel Kahneman (pp.464-465 di Pensieri lenti e veloci - Mondadori) il
nostro pensiero intuitivo non è facilmente educabile e ostacola il
riconoscimento dei segnali ambientali che in certi casi renderebbero necessario
il passaggio a un pensiero razionale e critico. Un osservatore esterno è sempre
meno coinvolto emotivamente di colui che prende decisioni e compie azioni.
Occorre quindi impegnarsi a costruire una "società critica", nella quale ci
siano "osservatori critici" che sappiano avvertirci dei pericoli insiti in certe
situazioni decisionali. Questo è un compito primario delle Istituzioni che
devono investire in programmi di formazione al "pensiero critico" degli
educatori scolastici. A livello individuale, ecco alcune attività perseguibili:


 1. Atteggiamento critico: sforzarsi di assumere un atteggiamento critico
    contrastando la tendenza umana innata di saltare subito alle conclusioni ed
    evitare di prendere decisioni impulsive. Per approfondire andare alla
    pagina: Atteggiamento critico
    
    
 2. Lettura: diversi studi confermano che l'attività di lettura migliora
    l'attività del cervello contrastando i deficit cognitivi e l'invecchiamento
    cerebrale. Per approfondire andare alla pagina: Lettura e Cervello. Inoltre,
    il  miglioramento cerebrale viene potenziato dalla lettura critica dei testi
    (non narrativi).
    
    
 3. Apprendimento linguistico: recenti studi hanno confermato che imparare
    lingue diverse dalla propria (anche in età avanzata) migliora il rendimento
    cerebrale. Per approfondire andare alla pagina: Bilinguismo e incremento
    cognitivo





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