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 * COVID E POTERE


GARANTE EUROPEO DELLA PRIVACY: GREEN PASS INGIUSTIFICABILE

 * Politica
 * 18-03-2022

L’obbligo di Green Pass non può più giustificarsi con la protezione della salute
individuale e collettiva. Le autorità garanti europee per la privacy hanno
richiamato gli Stati ad adottare misure a tutela della salute conformi alle
normative vigenti in materia di riservatezza. Finito lo stato d'emergenza non
sono più ammissibili deroghe. 







Anche questa volta l’Italia arriva per ultima. Il nuovo decreto approvato ieri
dal consiglio dei ministri smantella gradualmente, anzi ancora al rallentatore,
tutti i divieti e le restrizioni che hanno limitato la vita degli italiani e che
in altri Stati sono già stati eliminati da settimane o non erano mai stati
introdotti.

Ieri, in conferenza stampa, il premier Mario Draghi ha tessuto gli elogi del
Ministro della Salute, Roberto Speranza, sostenendo che tutti gli italiani
dovrebbero ringraziarlo per quello che ha fatto. Ha rivolto i complimenti ai
cittadini italiani per essersi vaccinati nella stragrande maggioranza e per aver
rispettato i divieti con grande senso civico. Una narrazione a senso unico che
ignora dati inconfutabili, come il numero di morti di Covid e con Covid, che in
Italia è stato tra i più alti al mondo, oppure come il numero di attività
produttive e commerciali chiuse a causa di misure eccessive e contraddittorie,
che hanno finito per generare grande confusione nell’opinione pubblica.

Da una parte il Presidente del Consiglio ha annunciato il graduale ritorno alla
normalità, la conclusione dello stato d’emergenza il 31 marzo, senza la
possibilità che venga rinnovato, e quindi lo smantellamento del Comitato
tecnico-scientifico, della struttura commissariale e del sistema delle ordinanze
del venerdì in base ai colori. Non ci saranno più le regioni in giallo, in
arancione e in rosso, ma andrà avanti il monitoraggio dei casi, dei decessi e
dei ricoveri, che continuerà ad essere comunicato in maniera ossessiva dopo le
17 di ogni giorno agli italiani attraverso i mezzi d’informazione, non sia mai
che un giorno si dimenticassero del Covid.

Dall’altra, però, Draghi ha auspicato la creazione di una struttura permanente
che possa prevenire e gestire eventuali nuove emergenze come la pandemia. Che
cosa può voler dire questo? Un commissariamento senza fine che possa consentire
al governo di bypassare in qualunque momento il Parlamento nell’assunzione di
decisioni che andrebbero a impattare ancora una volta sulla vita dei cittadini?

Peraltro il tema privacy sembra ormai essere stato accantonato, nel senso che la
gente si è un po' assuefatta a rinunciare a sfere importanti della propria
riservatezza. Tuttavia, è di qualche giorno fa l’ennesimo monito delle autorità
garanti europee per la privacy, che hanno richiamato gli Stati ad adottare
misure a tutela della salute dei cittadini conformi alle normative vigenti in
materia di riservatezza. Anche questo merita una precisazione. Se lo stato
d’emergenza ha legittimato, secondo alcuni, il varo di decisioni limitative
delle libertà delle persone e quindi anche del diritto a veder tutelata una
propria sfera di privacy, il superamento dello stato d’emergenza fa
automaticamente cadere queste deroghe.

Quindi, tanto per andare al sodo, l’obbligo di Green Pass non può più
giustificarsi in alcun modo con le esigenze di protezione della salute
individuale e collettiva. Appare sproporzionato e non fondato su parametri di
necessità ed equilibrio. Nonostante questo, è stato prorogato almeno fino al
primo maggio. Peraltro, in caso di eventuale peggioramento della situazione
epidemiologica, potrebbero essere nuovamente introdotte, ovviamente con legge
ordinaria o con decreto legge, nuove limitazioni, destinate a incidere ancora
una volta sulle libertà e quindi anche sulla privacy.

Il superamento delle misure anti-Covid arriva comunque fuori tempo massimo,
perché la strategia di tracciamento, con conseguente illusoria rincorsa al Covid
zero, ha ritardato la ripartenza delle attività e il ritorno alla normalità, che
altrove è avvenuto già da tempo. Le prenotazioni turistiche per la Pasqua e il
mese di aprile si sono già indirizzate verso mete esotiche nelle quali l’uso del
Green Pass e anche quello della mascherina sono molto più flessibili o sono
scomparsi. Ora bisogna puntare sull’estate, ma intercettando fin da subito i
flussi di vacanzieri provenienti dall’Europa e anche da altri continenti. Se si
continuerà ancora a parlare di possibile ritorno alla pandemia, di prolungamento
dell’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori o, come ha fatto
qualcuno anche ieri, di possibile quarta dose di vaccino per tutti,
difficilmente nell’immaginario collettivo all’Italia si assocerà un’immagine di
meta ideale per le vacanze. Dopo il danno, quindi, rischia di arrivare anche la
beffa.





RUBEN RAZZANTE


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SAN CIRILLO DI GERUSALEMME

18 Marzo 2022

IL SANTO DEL GIORNO

A CURA DI ERMES DOVICO

SEI PRONTO?

Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un
profeta (Mt 21, 45)

SCHEGGE DI VANGELO

A CURA DI DON STEFANO BIMBI








EDITORIALI

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    * 18-03-2022
   
   CAPIRE COS’È L’OCCIDENTE (COME VIA PER LA PACE)
   
   di Stefano Fontana
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    * 17-03-2022
   
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Sono la studentessa tirocinante universitaria del corso di laurea delle
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.... 

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