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ROVIGNO RICORDA L’OPERA DEL PITTORE ANTONIO TONI MACCHI

1 commento / CULTURA / Di Roberta Ugrin



Venerdì 3 marzo , presso il Centro multimediale cittadino si è svolta, dinanzi
ad un numerosissimo
pubblico, l’inaugurazione della mostra dedicata al talento del grande pittore
rovignese Antonio Toni
Macchi.
La mostra è il risultato del primo progetto congiunto che nasce dopo la firma
dell’Accordo di
collaborazione tra la locale Comunità degli Italiani e l’Associazione artistico
culturale „Giusto Curto“,
rientrando nel ricco programma degli eventi in lista che il sodalizio
organizzerà nel corso dell’anno in
occasione del 75.esimo anniversario della sua fondazione.
Ad aprire il programma della serata è stato il coro misto della SAC „Marco
Garbin“, diretto dal
Maestro Riccardo Sugar, sulle note dell’ „Inno all’Istria“ volendo esprimere il
sentimento
d’appartenenza al territorio d’insediamento storico, percettibile e in perfetta
sintonia con ogni tela
del Maestro Toni Macchi esposta in sala.
A dare il benvenuto al pubblico è stato Matteo Tromba, vicepresidente del
sodalizio rovignese, che
ha voluto ribadire il fatto che il progetto della mostra ha avuto una vivissima
adesione da parte dei
connazionali e delle istituzioni che hanno voluto essere parte attiva
dell’evento prestando i loro
quadri per l’intera durata della mostra, cioè fino al 29 di marzo.
„Il grande contributo di tutti è sicuramente dovuto al fatto che Antonio Toni
Macchi è un nome
presente in ogni memoria famigliare, quasi di ogni casa rovignese. Egli ha
saputo con maestria e
talento, raffigurare i momenti della nostra quotidianità , trasformando i
sentimenti astratti e
intangibili in un’opera d’arte che rappresenta un bene materiale. Possiamo
definirlo come un’artista
che ha saputo, attraverso le sue opere e il suo contributo alla nostra comunità,
mantenere saldo il
nostro essere e renderci ancora più orgogliosi del nostro patrimonio
artistico-culturale e della
bellezza del nostro territorio.“ Ha detto Matteo Tromba.
Riccardo Bosazzi, vicepresidente dell’ AAC „Giusto Culturale“ ha espresso la sua
soddisfazione
dell’inclusione di tutti i connazionali nella realizzazione di questo progetto
vincente al quale si è
lavorato in sinergia, ringraziando le famiglie rovignesi e le istituzioni che
hanno riconosciuto da subito
l’importanza e l’unicità del progetto.
Presenti tra il pubblico pure le autorità, tra cui il vicesindaco rovignese in
quota CNI David Modrušan,
il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana Marin Corva, il
presidente del Consiglio della
minoranza nazionale autoctona della Regione Istriana Gianclaudio Pellizzer,
Eufemia Giuliana Budicin,
consigliera dell’ANVGD e in rappresentanza della Famia Ruvignisa, nonchè i
rappresentanti politico-
amministrativi delle istituzioni cittadine e delle Comunità degli Italiani.
Il giornalista Elio Velan, nel suo emozionante intervento ha trasportato con
maestria e dolcezza il
pubblico nelle tele del Maestro Macchi nelle quali vive ancora lo spirito di una
Rovigno sospesa nel
tempo, con le sue genti umilli, il suo dialetto, la sua musica, i suoi sapori, i
suoi squarci di vita. „Sono
una cinquantina i quadri originali messi in esposizione questa sera, le opere
del Maestro sono sparse
un po’ in tutto il mondo. Dove c’è un rovignese, c’è un quadro di Macchi, che ha
sempre dipinto con il
cuore, con l’anima del rovignese.“ Ha concluso Elio Velan.
Un commento critico dell’opera artistica di Macchi, è stato proposto dal critico
d’arte Marino Baldini,
il quale ha ripercorso la vita e le vicende salienti dell’artista rovignese,
ricordandone gli inizi da
autodidatta, e la seguente formazione che perdurò fino all’inizio del secondo
decennio del
Novecento. Dalle iniziali nature morte, vedute interne, scenografie teatrali per
il teatro cittadino, alla
sua espansione e alla ricerca della pittura metafisica con tracce
dell’avanguardia tipiche degli anni

venti del Novecento, visibili in alcune sue vedute della città natale. Gli anni
quaranta invece portano
Macchi alla realizzazione di importanti affreschi di chiese a Rovigno, a
Visinada, Orsera, Racotole e
Barbana. Va ricordato il suo lavoro artistico ai principali monumenti all’Avana
di Cuba, che ha
segnato, più di ogni altro , la storia dell’arte dell’Istria dai tardi anni
venti all’inizio degli anni Trenta,
rimasto sempre attaccato all’anima della sua amata Rovigno, con i suoi scorci,
le sue piazzette, le sue
contrade, il suo mare.
Lilia Macchi, unitamente ai fratelli, ha voluto ringraziare sentitamnete gli
organizzatori e il pubblico,
ricordando il nonno con tanto affetto e commozione.
A chiudere la serata colma di emozioni, sono stati i canturi della „Giusto
Curto“ con l’interpretazione
di „Sant’Eufemia“ e altri canti della tradizione rovignese.
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno dell’Unione italiana, la Città
di Rovigno, l’Ente turistico
cittadino, la Regione Istriana, Il Consiglio per la minoranza nazionale italiana
autoctona della Regione
Istriana, l’Università popolare aperta della città di Rovigno per la gentile
concessione del centro
multimediale e per il supporto tecnico, Il Museo civico per la collaborazione
professionale
nell’allestimento della mostra, il Centro di ricerche storiche per la
consultazione del fondo
bibliotecario e d’archivio. Il vernissage è stato preparato dalla “Vela al
terzo”. Ai convenuti, a fine
serata è stato offerto un gadget contenente l’e-book della mostra.
La mostra è visitabile fino al 29 marzo nei seguenti orari: dal lunedì al
venerdì dalle 10 alle 12:00 e
dalle 18 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 12.
Roberta Ugrin



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1 COMMENTO SU “ROVIGNO RICORDA L’OPERA DEL PITTORE ANTONIO TONI MACCHI”

 1. Maria Velan
    21 Marzo 2023 di 14:35
    
    La mostra e’ fantastica.Senti piu’ che mai la presenza dello spirito del
    pittore
    
    Rispondi
    


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