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RIASSUNTI ARTI LETTERATURA CURIOSITÀ EVENTI STORICI SALUTE CINEMA BIOGRAFIE AFORISMI Close the sidebar Giovanni PascoliOpere di Pascoliparafrasipoesia Cultura / Letteratura / Poesie / L’aquilone, parafrasi della poesia di Giovanni Pascoli L’AQUILONE, PARAFRASI DELLA POESIA DI GIOVANNI PASCOLI * Stefano Moraschini - 15/04/2021 -------------------------------------------------------------------------------- Quello che proponiamo di seguito è il testo completo della poesia di Giovanni Pascoli, “L’aquilone”. Più sotto forniamo anche la parafrasi della poesia. In un altro articolo di approfondimento è possibile leggere l’analisi e commento alla poesia “L’aquilone”. Foto di un aquilone Approfondimento * L’aquilone, testo della poesia * Parafrasi della poesia * Tutte le poesie. Ediz. integrale (Copertina rigida) L’AQUILONE, TESTO DELLA POESIA C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole. Son nate nella selva del convento dei cappuccini, tra le morte foglie che al ceppo delle quercie agita il vento. Si respira una dolce aria che scioglie le dure zolle, e visita le chiese di campagna, ch’erbose hanno le soglie: un’aria d’altro luogo e d’altro mese e d’altra vita: un’aria celestina che regga molte bianche ali sospese… sì, gli aquiloni! È questa una mattina che non c’è scuola. Siamo usciti a schiera tra le siepi di rovo e d’albaspina. Le siepi erano brulle, irte; ma c’era d’autunno ancora qualche mazzo rosso di bacche, e qualche fior di primavera bianco; e sui rami nudi il pettirosso saltava e la lucertola il capino mostrava tra le foglie aspre del fosso. Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino ventoso: ognuno manda da una balza la sua cometa per il ciel turchino. Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s’inalza. S’inalza; e ruba il filo dalla mano, come un fiore che fugga su lo stelo esile, e vada a rifiorir lontano. S’inalza; e i piedi trepidi e l’anelo petto del bimbo e l’avida pupilla e il viso e il cuore, porta tutto in cielo. Più su, più su: già come un punto brilla, lassù lassù… Ma ecco una ventata di sbieco, ecco uno strillo alto… – Chi strilla? Sono le voci della camerata mia: le conosco tutte all’improvviso, una dolce, una acuta, una velata… A uno a uno tutti vi ravviso, o miei compagni! e te, sì, che abbandoni su l’omero il pallor muto del viso. Si: dissi sopra te l’orazioni, e piansi: eppur, felice te0 che al vento non vedesti cader che gli aquiloni! Tu eri tutto bianco, io mi rammento: solo avevi del rosso nei ginocchi, per quel nostro pregar sul pavimento. Oh! te felice che chiudesti gli occhi persuaso, stringendoti sul cuore il più caro dei tuoi cari balocchi! Oh! dolcemente, so ben io, si muore la sua stringendo fanciullezza al petto, come i candidi suoi pètali un fiore ancora in boccia! O morto giovinetto, anch’io presto verrò sotto le zolle, là dove dormi placido e soletto… Meglio venirci ansante, roseo, molle di sudor, come dopo una gioconda corsa di gara per salire un colle! Meglio venirci con la testa bionda, che poi che fredda giacque sul guanciale, ti pettinò co’ bei capelli a onda tua madre… adagio, per non farti male. PARAFRASI DELLA POESIA C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico: io vivo da un’altra parte, e sento che qui intorno sono nate le viole. LEGGI ANCHE Al cor gentil rempaira sempre amore: parafrasi, analisi e commento Sono nate nel bosco del convento dei cappuccini, sotto le foglie morte che il vento fa turbinare intorno ai ceppi delle querce. Si respira un’aria tiepida che rende più soffice il terreno gelato, e fa visita alle chiese di campagna, circondate d’erba fino all’ingresso. un’aria che proviene da un altro luogo, da un altro mese e da un’altra vita: un’aria primaverile che regga molte ali bianche sospese nel cielo… sì, gli aquiloni! Questa è una mattina in cui non c’è scuola. Siamo usciti tutti quanti tra le siepi di rovo e di biancospino. Le siepi erano riarse, irte; ma c’era ancora qualche mazzo rosso di bacche autunnali, e qualche fiore bianco primaverile; e il pettirosso saltellava sui rami nudi e la lucertola mostrava il capino tra le foglie secche del fossato. Ora siamo fermi: abbiamo di fronte Urbino lambita dal vento: ognuno fa volare da un salto del terreno la sua cometa per il cielo azzurro. Ed ecco che ondeggia, oscilla, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco che piano piano si innalza in mezzo alle grida dei bambini. Si innalza; e tira il filo dalla mano dei bambini, come un fiore che fugge dal suo stelo esile, per andare a fiorire di nuovo più lontano. Si innalza; e porta in cielo i piedi trepidanti del bimbo, e il petto che respira profondamente e gli occhi avidi e il viso e il cuore. Più su, più su: è già un punto lontano, lassù, lassù… Ma ecco un colpo di vento di traverso, ecco un grido acuto… – Chi strilla? Sono le voci della mia camerata: le riconosco tutte improvvisamente, una dolce, una acuta, una tenue… A uno a uno vi ricordo tutti, o miei compagni!! e te, sì, che abbandoni sul braccio il viso pallido e smunto. Sì: pronunciai orazioni su di te, e piansi: ma sei beato tu che l’unica cosa che hai visto cadere al vento sono gli aquiloni! Tu eri completamente pallido, me lo ricordo: di rosso avevi solo i ginocchi, perché pregavamo ingonicchiati sul pavimento. Oh! Felice sei tu che hai chiuso gli occhi sereno, stringendo sul cuore il più prezioso tra i tuoi amati giochi! Oh! Si muore dolcemente, lo so bene io, stringendo la propria fanciullezza al petto, come i candidi petali stringe a sé un fiore non ancora sbocciato! O morto da giovane, anche io presto arriverò sottoterra, là dove dormi sereno e solo… Meglio venirci ansando, roseo, bagnato dal sudore, come dopo una divertente gara di corsa per salire su una collina. Meglio venirci con la testa coperta da capelli biondi, che, dopo che giacque fredda sul cuscino, tua madre pettinò a onde coni bei capelli …delicatamente, per non farti male. Vedere l’immagine più grande TUTTE LE POESIE. EDIZ. INTEGRALE (COPERTINA RIGIDA) Prezzo Di Listino: 14,90 € Nuova Da: 11,92 € In Stock Leggi di più Copyright © 2022 | Cultura Ad