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Cammino San Jacopo
Un piccolo “Cammino di Santiago” tra Firenze e Lucca
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IL CAMMINO DI SAN JACOPO

Nel cuore della Toscana si snoda un piccolo “Cammino di Santiago” che tra
Firenze e Livorno racchiude un eccezionale concentrato di arte, storia e natura
da conquistare, a piedi.




IL PERCORSO

Sulla direttrice della Via Cassia, un cammino jacopeo da Firenze a Livorno,
attraverso la Piccola Santiago, verso Santiago di Compostella o verso Roma.



Il percorso, proposto e ideato dopo approfonditi studi e sopralluoghi da Nedo
Ferrari, all’interno e con la collaborazione della Comunità Toscana Il
Pellegrino di Firenze, riscopre e valorizza una direttrice viaria antica più di
duemila anni, la Via Cassia – Clodia, che collega le città di Firenze, Prato,
Pistoia, Pescia e Lucca, costituendo un tratto del Cammino verso Santiago di
Compostella. La seconda parte del Cammino conduce il pellegrino a Pisa e Livorno
sulla direttrice della Via Aemilia Scauri romana. Il percorso attraversa un
territorio reso unico dalla frequenza di eccezionali testimonianze storiche,
artistiche, naturalistiche e religiose, fra cui sette cattedrali fra le più
famose al mondo. Dal porto di Livorno, come accaduto per secoli sulle rotte
marittime commerciali, ci si può imbarcare per Barcellona e, seguendo i cammini
jacopei catalani e il Cammino dell’Ebro, si toccano i maggiori santuari mariani
spagnoli di Montserrat e della Vergine del Pilar, per poi raggiungere Logroño e
proseguire per Santiago di Compostella attraverso il Cammino Francese.


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LE TAPPE




TAPPA 1 FIRENZE - PRATO KM 27,1 ALTEZZA MASSIMA 190 ML S.L.M - FACILE

Il percorso si snoda prevalentemente su asfalto, in leggero saliscendi, su
tranquille strade murate periurbane, parallele all’antico tracciato della Via
Cassia, per evitare l’ attraversamento dei numerosi centri urbani e le aree
industriali che si susseguono nella piana senza soluzione di continuità fra le
due città più popolose della Toscana. La storicità delle strade percorse è
testimoniata dai numerosi tabernacoli, alcuni dei quali di notevole valore
artistico, che che si incontrano frequentemente lungo le vie in corrispondenza
dei bivi. L’uscita dalla città di Firenze è diretta e l’attraversamento della
periferia è ridotto al minimo ed è valorizzato dal passaggio attraverso
interessanti giardini storici. Anche l’ingresso a Prato avviene su sicuri
percorsi ciclopedonali alberati. Il percorso lambisce le bellissime ville
Medicee nell’area di Careggi-Castello e l’area archeologica etrusca di Quinto,
permette la visita di numerose chiese e borghi, superando i torrenti su antichi
ponticelli pedonali. Una bellissima strada di campagne fra gli olivi permette di
salire alle Cappelle di Settimello, punto più elevato della tappa con i suoi 190
metri s.l.m, per una visione panoramica della piana evitando ancora l’intenso
transito veicolare delle sottostanti strade. Si visitano poi la Pieve e il
Castello di Calenzano, si attraversa la bella area agricola di Travalle e, sulla
pedecollinare pratese, si resta in quota per una suggestiva passaggio allo
storico Cementificio Marchino, monumento di archeologia industriale, da cui
vedere un ampio panorama della città di Prato e del suo territorio prima  di
entrare nel suo bellissimo quanto poco conosciuto centro storico e poter
visitare la città e rendere omaggio alla Sacra Cintola della Madonna.

Clicca qui per visualizzare o scaricare il pdf della tappa 1


TAPPA 2 PRATO - PISTOIA KM 27,1 ALTEZZA MASSIMA 350 ML S.L.M - DIFFICOLTÀ MEDIA

La tappa ha caratteristiche naturalistiche interessanti e si svolge per lunghi
tratti su strade,argini e sentieri non asfaltati. Appena fuori dalle mura di
Prato ci immettiamo sull’argine del fiume Bisenzio, recentemente rinaturalizzato
e popolato da diverse specie avicole e dalle nutrie. Si sale poi alla collina
delle Sacca, dove rimangono i ruderi dell’Ex-Convitto Cicognini e la Villa
Carlesi-Fossombroni, per poi discendere a Figline dove si incontra la bella
chiesa romanica di San Pietro e l’edicola monumentale di Sant’Anna. Si
attraversa poi la particolarissima Area Protetta del Monteferrato, salendo al
punto più elevato della tappa a circa 350 ml s.l.m, da cui si scorge già la
cupola di Pistoia. Si prosegue poi in mezzo alla campagna sulla via Baronese,
praticamente priva di traffico, fino alla Rocca di Montemurlo. Si attraversa poi
il torrente Agna sullo storico ponte in prossimità della villa fortificata di
Smilea e dell’Abbazia Longobarda di San Salvatore in Agna e, attraversato il
centro di Montale ci immettiamo su di un argine e poi in mezzo ai vivai che ci
accompagneranno fino a Pistoia, costeggiando le belle ville pedecollinari fra
cui spicca la Villa di Celle che ospita una famosissima collezione di arte
contemporanea immersa nel verde.  Superati i resti del ponte romano della Cassia
detto delle Sei Arcole, attraverso strade secondarie raggiungiamo direttamente
il suggestivo Bastione San Marco delle mura urbane di Pistoia e ci immettiamo
nel centro storico toccando l’Abbazia longobarda di San Bartolomeo e,
percorrendo la longobarda “Via Domini Regis”, si raggiunge la Cattedrale dov’è
conservata fra i suoi tesori, la Reliquia di San Jacopo (Giacomo) pervenuta a
Pistoia nel 1145 direttamente da Compostella, il cui culto rese famosa la città
in tutta Europa tanto da essere denominata Minor Santiago, “La Piccola
Santiago”.

Clicca qui per visualizzare o scaricare il pdf della tappa 2


TAPPA 3 PISTOIA - PESCIA KM 29,6 ALTEZZA MASSIMA CIRCA 300 ML S.L.M - DIFFICOLTÀ
MEDIA

La tappa è molto varia e alterna tratti pianeggianti ad antichi percorsi
collinari, spesso selciati, che raggiungono interessanti Borghi e Castelli.
Usciti dalla città lungo l’antico percorso della Via Cassia, oggi strada
provinciale, la si abbandona appena possibile per salire sul Colle Lucense (ora
di Giaccherino) dal quale i pellegrini francigeni (jacquaires) vedevano per la
prima volta i campanili e le torri della Piccola Santiago. Si prosegue poi in
saliscendi nella bella campagna oltre la Pieve di Groppoli fino al borgo
fortificato di Serravalle dalle cui torri si può apprezzare il percorso che
abbiamo fatto da Firenze e buona parte di quello ancora da fare verso Lucca.
Scesi a la Gabella si risale la Via di Perticaia per poi costeggiare
l’autostrada A11 fino all’argine del torrente Nievole che percorriamo fino quasi
alla storica Pieve altomedioevale di San Pietro “in Neure”. Continuiamo poi per
attraversare la bellissima zona delle Terme storiche di Montecatini e
attraversando il centro cittadino. Si evita poi il traffico della provinciale
Lucchese attraversando il Parco di Villa Ankuri e salendo al Castello di
Buggiano, il borgo dei giardini e degli agrumi. Si scende poi nuovamente lungo
antichi selciati fino al torrente Cessana che attraversiamo su un ponticello
medievale per risalire poi in collina verso i borghi fortificati di Stignano, La
Costa e Uzzano e le loro belle chiese romaniche. Uzzano, con i suoi 300 ml
s.l.m, è il punto più alto della tappa e ci offre un bel panorama su Pescia e
l’intera Valdinievole fino a San Miniato. Si scende poi rapidamente su antichi
percorsi selciati per raggiungere Pescia con il suo bel centro storico e la sua
Cattedrale dove si venera il corpo di Sant’Allucio, ospitaliere dei pellegrini
medievali.

Clicca qui per visualizzare o scaricare il pdf della tappa 3


TAPPA 4 PESCIA - LUCCA KM 26,3 ALTEZZA MASSIMA 190 ML S.L.M - FACILE

Il percorso nella prima metà è collinare e si snoda  su antiche strade, mentre
nella seconda è pianeggiante ed attraversa la piana lucchese toccando numerose
antiche chiese e manufatti di archeologia industriale. Nel centro di Pescia si
imbocca la Via della Fiaba, un bellissimo antico percorso selciato che ci
conduce a Collodi e al parco della Villa Garzoni, attraversando una natura ricca
di piante esotiche. Visitato il paese di Pinocchio si risale sulle colline
lucchesi per visitare gli antichi borghi di San Gennaro, Petrognano, Sant’Andrea
in Caprile e Segromigno in Monte, con le loro antiche pievi romaniche e
bellissime ville. Si raggiunge poi, in pianura, l’antichissima chiesa di San
Cristoforo prossima a quella altrettanto degna di nota di San Jacopo a Lammari,
collocata sulla Via Lombarda, importante collegamento verso la Garfagnana e il
nord Italia. Ci dirigiamo quindi verso Via dell’Acquacalda, una strada che
costeggia il canale derivato dal Serchio che le dà il nome e sul quale si
affacciano numerosi edifici protoindustriali che dall’acqua traevano la forza
motrice per le loro attività (mulini, frantoi, cartiere, industrie di filati
ecc). Si raggiunge infine il fiume Serchio che ci accompagna in prossimità delle
mura di Lucca che si attraversano alla Porta San Jacopo, presso la quale sorgeva
l’antica chiesa di San Jacopo alla Tomba. Qui si ritrova ancora l’impetuoso
corso dell’Acquacalda, che dà nome a Via del Fosso ed attraversa tutta la città
dopo aver alimentato i fossati esterni alle mura. Lasciamo la Via del Fosso per
entrare nella medievale Porta San Gervasio e raggiungere la Cattedrale di San
Martino per incontrare il “Volto Santo” l’antichissimo crocifisso venerato a
Lucca e mèta di pellegrinaggio, secondo la tradizione, fino dal periodo
longobardo.

Clicca qui per visualizzare o scaricare il pdf della tappa 4


TAPPA 5 LUCCA - PISA KM 28,6 - FACILE

Il percorso esce dalla città dalla Porta Sant’Anna per abbandonare la periferia
su strade secondarie e superare il Canale Ozzeri, realizzato su un antico corso
del Serchio. Si percorre qui , per strade di campagna, un territorio
pedecollinare ricco di piccoli borghi, ville e belle chiese altomedioevali per
poi risalire le pendici del Monte Pisano su sentieri ombrosi e strade selciate
militari che conducono ad antichi eremi, a torri e fortificazioni. Dalla Rocca
di Ripafratta si discende poi al paese e si prosegue in pianura costeggiando
canali e campi coltivati per raggiungere la Ciclopedonale Puccini che percorre a
lungo l’argine del Serchio fino a Pontasserchio. Superato il paese ci immettiamo
ancora su strade fra i campi, in direzione della Torre di Pisa che vediamo
lentamente avvicinarsi, fino a San Jacopo dove un tempo sorgeva l’Ospitale per
pellegrini di San Jacopo “de Podio”, in posizione rilevata sulle paludi
circostanti. Poco dopo si costeggia un canale per dirigersi verso il Santuario
della Madonna dell’Acqua, dove i regnanti di Savoia assistevano alle messe
festive durante il loro soggiorno nella vicina Tenuta Reale di San Rossore.
Oltrepassato l’imponente Cimitero Suburbano attraversiamo velocemente la
periferia della città per trovarsi a ridosso delle mura urbane, superate le
quali ci appare in tutta la sua perfetta armonia la Piazza dei Miracoli.

Clicca qui per visualizzare o scaricare il pdf della tappa 5


TAPPA 6 PISA - LIVORNO KM 35,9 - DIFFICOLTÀ MEDIA

Ci lasciamo alle spalle i capolavori del centro antico di Pisa attraversando il
Ponte di  Mezzo e percorrendo il lungarno meridionale, incontriamo ancora
capolavori inestimabili come la chiesetta gotica di Santa Maria della Spina, la
Chiesa di San Paolo in Ripa d’Arno e, sull’altra sponda, gli Arsenali Medicei e
la Cittadella. Usciamo dalla Porta a Mare e incontriamo subito il Sostegno,
elegante opera idraulica di accesso all’antico corso del Canale dei Navicelli
che collegava e collega l’Arno al porto di Livorno. Seguiamo il Canale lungo il
suo nuovo corso per un paio di chilometri prima di deviare fra i campi verso la
stupefacente Basilica di San Pietro a Grado. Dopo l’emozionante visita al luogo
dove la tradizione vuole sia sbarcato in Italia l’Apostolo Pietro inizia un
lungo tratto di strade sterrate prima fra campi coltivati poi nella pineta
costiera. Finalmente ci appare il mare, dove si può sostare a riflettere o
approfittare di un bagno ristoratore prima di riprendere il cammino nella pineta
costiera che ci accompagna fino al porto di Livorno, dove è inevitabile
attraversare la zona portuale prima di entrare nella bella città. La Dogana
d’Acqua, la Fortezza Nuova, il Quartiere Venezia, la Fortezza Vecchia e la
Cattedrale non ci debbono bastare perché dobbiamo raggiungere la nostra
Finisterrae, la Chiesa di San Jacopo in Acquaviva, sulla riva del mare, dal cui
molo partivano i pellegrini del medioevo per Santiago o Gerusalemme… e per
qualcuno di noi la storia si ripete.

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