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Cronaca


NIENTE PAURA: SUL PONTE DELLA MAGLIANA SI PUÒ TRANSITARE. PAROLA DI ESPERTO

20:14, 16 agosto 2018



PER IL PROFESSOR REMO CALZONA QUESTA STRUTTURA COSTRUITA NEL 1950 HA OGGI
ELEVATE POSSIBILITÀ DI UN CROLLO. "IL RISCHIO DI COLLASSO È NELL’ORDINE DELLE
COSE". MA UNA RELAZIONE DI FEBBRAIO LO SMENTISCE 


Mimmo Frassineti / AGF
Il viadotto della Magliana (AGF)

ponte morandi
genova
magliana

Articolo aggiornato alle 11,30 e alle 20 del 16 agosto 2018 - Abbiamo pubblicato
per errore una foto del ponte Morandi a Roma invece che del ponte della
Magliana. Il ponte oggetto di polemiche è quello progettato da Carlo Cestelli
Guidi che attraversa il Tevere, mentre quello di Morandi costeggia un'ansa del
fiume. Ci scusiamo con i lettori 

Sul viadotto della Magliana si può passare tranquilli. L'impalcato in acciaio
del ponte che attraversa il Tevere, "non presenta problemi di integrità, spalle
e pile non sono instabili. Inoltre non sono stati rilevati ammaloramenti
particolari nel calcestruzzo". L'esito complessivo delle analisi  ha concluso
per la sua "transitabilità". A scriverlo è il professor Franco Braga, ordinario
di Costruzioni dell'Università La Sapienza di Roma, in una relazione
sull'infrastruttura commissionata dal Campidoglio. Il documento, che è stato
consegnato al Dipartimento Simu del Campidoglio a febbraio 2018 e analizza tutte
le parti strutturali più importanti dell'infrastruttura, smentisce i timori
sollevati da un altro esperto, il professor Remo Calzona, per decenni docente di
Tecnica delle costruzioni a La Sapienza, secondo cui la struttura
sarebbe estremamente pericoloso.






BREVE STORIA DI UNA VITA COMPLICATA

Il viadotto della Magliana, progettato negli anni '30 da Romolo Raffaelli ma già
investito via dalla piena del Tevere nel 1937 quando ancora i lavori erano in
corso, fu teatro di episodi bellici tra il 1943 e il 1944 e infine venne
ricostruito dal 1948 sulla base di un progetto di Ignazio Guidi, Cesare Valle
e Carlo Cestelli Guidi.

A marzo ed aprile scorsi il Campidoglio, titolare della manutenzione della
struttura - che non e' stata progettata dall'ingegner Riccardo Morandi come il
vicino ponte di competenza dell'Anas - ha già effettuato un intervento di
manutenzione sulla pista ciclabile e sulle passerelle pedonali. Lo studio
prescrive inoltre la necessita di alcuni lavori di manutenzione, che sono stati
previsti nell'ultimo bilancio dalla giunta M5S di Virginia Raggi per oltre 2
milioni, di cui è in corso la progettazione esecutiva che sarà consegnata nel
mese di ottobre. Successivamente verrà bandita la gara per i lavori.

Quello che Calzona ha detto al Corriere della Sera non preannuncia nulla di
buono: “Questa struttura presenta da tempo gravi difetti. Intanto, non è mai
stata collaudata. Non sono state fatte prove di carico e di tensione. È un ponte
fuorilegge da quando è stato aperto, nel 1950”.



Cosa della quale il Comune di Roma si accorse solo a metà degli anni ’70
quando istituì addirittura una commissione d’inchiesta che al termine della sua
indagine dichiarò il ponte inagibile, una struttura che non andava utilizzata.
Ma la cosa morì lì, il ponte risultava estremamente importante per la viabilità
della capitale, così nessuno lo toccò mai. Continua il professor Calzona. “Il
ponte della Magliana ha oggi elevate possibilità di un crollo. Il rischio di
collasso è nell’ordine delle cose. Ha superato di quasi vent’anni il termine
della vita di questo tipo di strutture, e sono anni che i danni subiti sono
sotto gli occhi di tutti”.

Effettivamente il logorio del ponte è stato denunciato più volte ma senza che ne
seguisse alcuna operazione. E a farlo lo scorso dicembre, nel corso di un
convegno alla Sapienza, fu proprio lo stesso Calzona: “La gravità dello stato di
conservazione e la decadenza delle caratteristiche meccaniche e fisiche dei
materiali, per effetto di fatica, impongono che venga valutata con grande
attenzione la messa fuori servizio dell’opera, questione da prendere in conto
poiché il ponte della Magliana, con i suoi 70 anni di vita, è di 50 anni fuori
dalla vita di servizio prevista dalle norme tecniche attuali“.

Leggi anche: Così si corrode il calcestruzzo di migliaia di ponti italiani
costruiti come il Morandi

E ancora prima di lui, più di 40 anni fa, furono gli stessi tecnici del Comune
ad effettuare una diagnosi inequivocabile: “Dilatazione dei giunti,
«inaccettabile» deterioramento degli apparecchi di scorrimento e appoggio,
corrosione delle superfici metalliche a causa della loro mancata protezione, con
drastica e irreversibile riduzione della resistenza dell’opera”. Eppure ad
aprile, come riporta sempre il Corriere della Sera, i vigili operarono
un’ispezione che si concluse con un nulla di fatto, non rilevando imminenti
pericoli di cedimento; ispezione che comunque spinse il deputato Pd Claudio
Mancini ad allarmare con un’interrogazione parlamentare l’ex ministro
dell’Interno Marco Minniti. E allora che farne ora di questo ponte?

La soluzione per il professor Calzona è una e una soltanto: “Il Campidoglio
dovrebbe immediatamente chiudere il ponte ricordandosi che non è mai stato
collaudato e che presenta da tempo forti segni di rischio crollo. Si tratta
semplicemente di applicare la legge”.  


IL PONTE DI MORANDI (CHE INVECE STA BENE)

A seguito della tragedia di Genova, mentre ancora si cercano superstiti e si fa
il conto dei danni, scatta l’allarme infrastrutture in tutta Italia; particolare
attenzione ovviamente per i lavori svolti da Riccardo Morandi, morto nel 1989
all’età di 80 anni, che mise la firma anche su un importante struttura della
capitale: un ponte sospeso a tracciato curvilineo che costeggia il Tevere
all'altezza del quartiere Magliana Vecchia, percorso ogni giorno da tutti coloro
che provengono o viaggiano in direzione Fiumicino.

Guarda qui tutte le foto storiche di Ponte Morandi alla Magliana

Un ponte, quello sospeso più antico di Roma che, anche se di dimensioni
inferiori a quello ligure, è molto simile per ideazione e uso di materiali. Una
tecnica brevettata dallo stesso Morandi dai costi esorbitanti e dalla continua
necessità di manodopera. Un’opera che - a parte un episodio di crollo di
calcinacci quattro mesi dopo il terremoto che colpì l'Italia centrale - non ha
dato preoccupazioni.


MA QUANTI PONTI CI SONO A ROMA?

Sono 400 i ponti che il Comune di Roma deve tenere d'occhio e per
tutti l'amministrazione esegue un regolare monitoraggio dice in una nota il
Campidoglio.

Per la manutenzione di ponti, strade e gallerie nel Bilancio 2018-2020 sono
previsti oltre 90 milioni di euro. Inoltre sono stati stanziati circa 10 milioni
di euro per servizi di sorveglianza.
Sempre per il 2018 sono stati stanziati circa 5 milioni di euro dedicati a
progettazione e manutenzione straordinaria dei ponti di Roma Capitale, con
interventi programmati su tutto il territorio.



Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

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