www.fiammanirenstein.com Open in urlscan Pro
46.37.14.125  Public Scan

URL: http://www.fiammanirenstein.com/
Submission Tags: falconsandbox
Submission: On July 27 via api from US — Scanned from IT

Form analysis 1 forms found in the DOM

Name: form1POST search.asp

<form id="form1" name="form1" method="post" action="search.asp">
  <div id="Ricerca_Dx"><a href="#"><img src="images/blog/ricerca_dx.gif" alt="*" width="22" height="24" border="0"></a></div>
  <div id="Ricerca_Cx"><input name="TestoCerca" type="text" id="TestoCerca" value="">
  </div>
  <div id="Ricerca_Sx"><img src="images/blog/ricerca_sx.gif" alt="*" width="5" height="24"></div>
</form>

Text Content

mercoledì 27 luglio 2022, ore 20:36 , utenti connessi :
 
 


  Home page    I libri    Biografia    Video    English    Mailing List
  Stampa      Feed RSS  
 * Home page
 * Biography
 * Video
 * L'ospite del giorno
 * I Libri
 * Links
 * Appuntamenti
 * Rassegna stampa
 * Antologia di lettere
 * Foto
 * English 
 * Mailing list

 * Il Giornale
 * La Stampa
 * Panorama
 * Diario di Shalom

 * Il mio primo giorno in Au...
 * Solidarietà
 * In memoria di mio padre
 * I perché della mia scelta
 * Solo D'Alema crede al dia...
 * Amnesty: una concezione m...

israele non e' uno stato di apartheidk
Brava!Ben scritto.Shalomggc
si dovrebbe far piazza pulita dell'nformazione distorta ma si rischia di
danneggiare chi faa vera informzione. Importante che le[...]
La solita suddivisione ideologica tra "buoni" e "cattivi". Palestinesi buoni ed
israeliani cattivi.Mi viene in mente la "performan[...]
Cara Fiamma,come sempre la tua lucida analisi è da condividere, e come sempre il
popolo ebraico rappresenta nella storia dell'uman[...]


Vai alla scheda




Errore
: -2147012721
Linea: 0/Colonna: 0


Mosca chiude l'Agenzia. L'ira di Israele
martedì 26 luglio 2022 -  commenti
Il Giornale, 26 luglio 2022
 
 
Nella nuova avventura che il mondo, bendato, sta intraprendendo, Israele e
Russia confliggono. Putin ha annunciato la chiusura dell'Agenzia Ebraica in
Russia, l'Agenzia, la "Sochnut"che divenne il primo governo di Israele: nata nel
1923, divenne nel '48 il primo governo di Ben Gurion; tiene insieme nel mondo il
bandolo della diaspora, laica e religiosa, del ritorno in Israele del popolo
ebraico. Paese per paese, città per città, il nesso fra identità culturale e
religiosa delle varie comunità e Israele è là. Il Ministero della Giustizia
russo ha accusato la "Sochnut" di raccogliere informazioni sui cittadini russi,
e questo è illegale. La risposta tecnica è stata lo stupefatto incarico a un
gruppo di legislatori israeliani di partire per Mosca per trovare il modo di far
cessare l'inquisizione, ma per ora il gruppetto aspetta presso il Ministero
degli Esteri e non ottiene il permesso di presentarsi in Russia. L'Agenzia ha
deciso al momento di spostare la sua attività online e a Gerusalemme, una
sconfitta momentanea, accompagnata dalla protesta simile a una vera e propria
minaccia di rappresaglia da parte del Primo Ministro e Ministro degli Esteri
Yair Lapid. [...]
 Continua
Il flop di Biden rafforza lo Zar (ed è un rischio)
martedì 19 luglio 2022 -  commenti
Il Giornale, 19 luglio 2022
 
Ci sono pochi dubbi che la visita di Putin a Teheran per incontrare il Primo
Ministro Ebrahim Raisi e Tayyp Erdogan sia un modo di guardare minacciosamente
negli occhi Joe Biden subito dopo il  tour in Medio Oriente, a Gerusalemme e a
Gedda. Gioco frontale, con l'intenzione di aprire un largo confronto geopolitico
che si somma a quello fatale del faccia a faccia Russia-Occidente liberale. E'
solo la seconda volta che Putin lascia i suoi confini dall'inizio della guerra.
Da questo, si capisce che importanza dia al potere in Medio Oriente dopo
l'isolamento e le sanzioni della guerra. Non ha futuro in Occidente, cerca
spazio altrove, forza energia, territorio, controllo sul mondo islamico,
apertura geografica verso il Sud globale. Grande strategia, nuova storia che gli
americani cercano di fronteggiare in difesa: può portare a scontri immensi, ben
oltre la capacità politica e perfino l'immaginazione dei leader occidentali
attuali. Lo si è visto adesso dalla maniera fragile e sostanzialmente inerte,
nonostante lo sforzo, con cui Biden ha pilotato i suoi incontri a Gerusalemme e
a Gedda. Ha detto: "Siamo in Medio Oriente e non abbiamo nessuna intenzione di
andarcene". Ma non ha convinto. [...]
 Continua
Italian Israeli Journalist Defines Modern Antisemitism in ‘Jewish Lives Matter’
| The Jewish Press
lunedì 18 luglio 2022 -  commenti

 JewishPress.com, July 18, 2022

 

By David Israel
 

For starters, see if you can find yourself in the forward to Fiamma Nirenstein’s
new book, “Jewish Lives Matter – Human Rights and Antisemitism,” published
online today by the Jerusalem Center for Public Affairs.

“More than it is a book, this is an open letter that expresses my utter
bewilderment,” she writes. “I was angry and taken aback while pouring out these
words, surrounded by a heap of scattered papers and books written by myself and
others, who like myself have dealt with antisemitism throughout the years. Years
in which antisemitism should have disappeared, but has instead increased and now
is a huge phenomenon. We have failed!


“My anger is fueled by pain: I have already explained extensively how
antisemitism has turned into hatred of Israel, but this is the first time I see
my own friends falling prey – slowly and without realizing it, because they are
decent people – to an alien antisemitic spirit. A spirit that has worked its way
into their mindset precisely in the name of the good things in which they
believe, that is, human rights.


“I never thought that those whom I deemed friends could have been gripped by
such an instinctive repulsion for the most important manifestation of the Jewish
people, Israel. Instead, this hostility is strong and completely shameless,
which is also a new phenomenon. Therefore, I sat down and wrote in order not
only to respond to the accusations, but also to accuse.” [...]

 

 

 Continua
Jewish Lives Matter: Human Rights and Anti-Semitism
lunedì 18 luglio 2022 -  commenti

In Jewish Lives Matter, award-winning journalist and author Fiamma Nirenstein
poses a blunt question: Why did the May 2021 Gaza war, in which Hamas fired more
than three thousand rockets at Israel’s civilian population, spark a worldwide
uproar of anti-Semitism as Israel was put in the dock for defending itself?

In a powerful, incisive analysis, Nirenstein traces the post-Holocaust emergence
of a new, virulent, Israel-focused, anti-Semitism. She challenges the world at
large – and the human rights community in particular – to remove its blinders
and finally see Israel as a democracy compelled to fight back and as a
fulfillment of age-old Jewish aspirations, and its enemies as aggressors bent on
its utter destruction.

 * Click to share on Facebook (Opens in new window)
 * Click to share on Twitter (Opens in new window)
 * Click to share on WhatsApp (Opens in new window)
 * Click to print (Opens in new window)
 * Click to email a link to a friend (Opens in new window)

 



   Download pdf  

 Continua
Mr. Biden torna a casa
domenica 17 luglio 2022 -  commenti

Mr. Biden torna a casa dal Medio Oriente, e dopo molti baci e abbracci da parte
degli israeliani, non si può dire che il mondo arabo abbia conferito un serto
d'alloro alla dichiarazione di Gedda: "Siamo in Medio Oriente, non abbiamo
intenzione di andarcene da nessuna parte, siamo qui per restare". Una
dichiarazione che rovescia la politica degli ultimi anni, col penoso picco della
fuga dall'Afghanistan e che striscia dai tempi di Obama, con il ritrarsi dalla
Libia e dalla Siria: il ritorno americano, solennemente sancito dal discorso di
Biden nel palazzo reale di fronte ai padroni di casa Sauditi, re Salman e il
principe della corona Mohammed Bin Salman, circondati da altri nove Paesi
invitati al vertice con gli USA, tutti arabi sunniti, ha un significato politico
immediato molto chiaro: siamo qui per formare un'alleanza strategica
infrangibile che impedisca a Russia, Cina e Iran di occupare proditoriamente un
vuoto. Non lasceremo il Medio Oriente nelle loro mani. Ma la risposta è stata
diplomatica: certo, non si rifiuta, coi suoi aiuti strategici, economici e
tecnologici, la prospettiva di costruzione di un fronte unito agli Stati Uniti
quando dall'altra parte il rischio Iran, il nemico sciita ormai vicino all'arma
atomica e sempre più rampante. Ma non una parola da parte araba su Russia e di
Cina; MBS ha parlato solo di alleanza strategica in cui si rispetti ciascuno, e
si evitino svolte atomiche. Niente Nato araba. [...]

 Continua
Incontro Biden-Bin Salman (ma niente stretta di mano)
sabato 16 luglio 2022 -  commenti
Il Giornale, 16 luglio 2022
 
Se qualcuno pensa che volare dall'aeroporto Ben Gurion a Gedda sia soltanto un
nuovo, rivoluzionario percorso più rapido, finalmente, per connettersi da
Israele a tutta l'Asia, all'India, alle Filippine e al Giappone, senza fare dei
giri strani e inutili, afferra solo una parte della verità. La trattativa è
stata lunga e difficile, il divieto di sorvolare i deserti sauditi è stato
superato con tutto l'impegno americano e anche col consenso di Israele
all'Egitto di consegnare ai sauditi due isolette nel Mar Rosso. Il volo,
compiuto ieri per la prima volta dall'Air Force One di Joe Biden dopo la visita
di tre giorni in Israele diretto in Arabia Saudita, è una rivoluzione in tempi
di terremoto mondiale. Chi l'avrebbe detto che Joe Biden, di cui si sorride
quando cade dalla bicicletta o dimentica un nome, avrebbe intrapreso una
ristrutturazione strategica delle alleanze con la ricostruzione del rapporto più
volte ripudiato col Medio Oriente, inserendo nella medesima pagina i due Paesi
che sembravano i più abissalmente lontani, Israele e l'Arabia Saudita. [...]
 
 Continua
Biden alla riconquista di Israele e Arabia Saudita. "Minaccia Mosca-Teheran"
giovedì 14 luglio 2022 -  commenti
Il Giornale, 14 luglio 2022
 
Da Gerusalemme Joe Biden ha intrapreso ieri la strada della costruzione di uno
schieramento mediorentale, arabo e israeliano in contrapposizione all'asse russo
che, nell'area, fa perno sull'Iran. Nel mezzo della nuova Guerra Fredda il
presidente degli Stati Uniti, in visita in Israele da ieri, ha cercato di
combattere l'immagine di una amministrazione debole segnalando determinazione,
ma anche sentimento e sincerità. Biden ha segnalato che in Israele si trova fra
i suoi amici cari, che combatte per la stessa casa democratica. Qui, ha
abbandonato ogni stilema di realpolitik, ma dovrà recuperarlo fra due giorni in
Arabia Saudita andando a visitare e a riabilitare Mohammed Bin Salman, il
principe saudita che aveva espulso dal consesso dei leader frequentabili dopo
l'assassinio di Kashoggi in Turchia. Adesso, gli è necessario rovesciare la
decisione per garantire petrolio ed equilibrio internazionale, e per
controbilanciare il potere russo in Medio Oriente. [...]
 Continua
Putin in Iran per i droni e Mosca alza il tiro 'scontro atomico vicino'
mercoledì 13 luglio 2022 -  commenti

Il Giornale, 13 luglio 2022

 

Se non è Guerra Fredda, ci somiglia. Putin va all'attacco in Medio Oriente e
disegna alleanze alternative a quelle che gli Stati Uniti cercano di cementare
in questi giorni. Mentre Israele chiude le strade centrali e blocca l'intera
capitale per ricevere il presidente americano Biden, Putin impacchetta il suo
potere per volare il 19 a Teheran. Pochi giorni perchè le telecamere si spostino
da Gerusalemme e poi da Riyadh dove Biden farà tappa cercando di cementare un
nuovo bastione mediorientale, e i giornalisti potranno fotografare nella
capitale dell'Iran quello che Reagan avrebbe definito forse come il nuovo "asse
del male"; Putin, Erdogan saranno ospiti di Ebrahim Raisi, un primo ministro che
nel passato ha condannato a morte decine di migliaia di persone a nome del
regime degli Ayatollah. L'occasione è un summit per la pacificazione degli 11
anni di conflitto della Siria, il cosiddetto "Astana Peace Process", ma
difficile pensare che Putin vi avrebbe dedicato la sua seconda visita all'estero
(dopo il Tagikistan in giugno) dall'inizio della guerra in Ucraina senza la
rinnovata azione americana, con la prospettiva di un accordo sul petrolio del
Golfo, il sostegno del rapporto fra Israele e i Paesi arabi di un Accordo di
Abramo allargato, e anche di una "Nato" araba di cui anche Israele farebbe
parte. [...]

 Continua
La missione di Biden in Medio Oriente. Prove di risposta allo strapotere di
Putin
lunedì 11 luglio 2022 -  commenti

Il Giornale, 11 luglio 2022

Se non ci fosse nella sua agenda, fiammeggiante, la guerra russa contro
l'Ucraina, forse Joe Biden non starebbe per sbarcare qui, a Gerusalemme,
mercoledì prossimo; non sarebbe entrata nella sua agenda la clamorosa
conclusione dell'ostracismo dichiarato contro il principe Mohamed Bin Salman, il
tenebroso, affascinante MBS, dittatore e riformatore saudita. Dopo l'assassinio
di Kashoggi in Turchia non avrebbe mai, il presidente americano, messo in
agenda, l'incontro programmato a Riad. Anzi, Biden ha sempre seguitato a
ripetere che non è proprio un incontro, ma un ritrovo quasi casuale in occasione
di un riunione con vari dignitari sauditi.

Ma in Arabia Saudita, si sa bene, comanda MBS. E chi lo sa lo considera più di
Biden, i cui cittadini ormai pagano la benzina 5 dollari per tre litri e mezzo,
e si avviano carichi d'ansia alle elezioni di «midterm», prevedendo un inverno
in cui la rottura con la Russia crea mancanza di energia, inflazione,
disoccupazione. Biden è preoccupato e cerca un successo.

A Gerusalemme si spolvera il tappeto rosso, il nuovo primo ministro (ad interim,
ma entusiasta dell'occasione) Yair Lapid prepara il discorso, si chiudono le
strade, Biden resterà tre giorni: un'eternità per una visita presidenziale
americana, e già tuttavia più che su Israele lo sguardo di Biden è puntato
sull'Arabia Saudita per due ragioni: la prima di affermazione internazionale.
Una presa di posizione di fronte alla forza di Putin: che non creda di dominare
il Medio Oriente, con la presenza aggressiva e catalizzatrice nel porto di
Tartus, con la longa manus dell'Iran, sempre più amico della Russia, che spinge
i suoi armati fino in Yemen, Iraq, Libano, con le sue forze sul mare e in terra
in Siria, che tesse trame profonde con la Turchia e la incita a un doppio gioco
che l'Europa non ha voglia di scoprire, ma che Biden conosce bene.

La seconda ragione è quella della richiesta a MBS di aumentare la produzione
petrolifera e di andarci piano coi prezzi, e di stabilire un rapporto con
Israele che allargando i patti di Abramo dia una larga base di consenso alla
presenza americana. Obama iniziò la sua disastrosa politica di «disengagement»
con l'abolizione della «linea rossa» in Siria e quindi il consolidamento di
Assad; l'Iran ha approfittato per far crescere le sue milizie Hezbollah e Houty
mentre rimpinguava l'arricchimento dell'uranio; Hamas, con i soldi del Qatar e
l'aiuto turco, tutti legati alla Fratellanza Musulmana e almeno temporaneamente
all'Iran sciita, ha scalzato il potere di Fatah fra i palestinesi... [...]

 Continua
LUNEDÌ 11 LUGLIO PRESENTAZIONE DEL LIBRO “JEWISH LIVES MATTER DIRITTI UMANI E
ANTISEMITISMO”
lunedì 11 luglio 2022 -  commenti


LUNEDÌ 11 LUGLIO PRESENTAZIONE DEL LIBRO “JEWISH LIVES MATTER DIRITTI UMANI E
ANTISEMITISMO”

 
 

Nella serata di LUNEDÌ 11 LUGLIO alle ore 21:00 presenteremo, in una conferenza
virtuale alla quale potrà accedere tramite il seguente link:
https://us02web.zoom.us/j/84872836624, il libro “JEWISH LIVES MATTER DIRITTI
UMANI E ANTISEMITISMO” di Fiamma Nirenstein, insieme a:
 
 

 * FIAMMA NIRENSTEIN (Autrice del libro e Giornalista);

 

 * OFIR HAIVRY (Storico);

 

 * ALESSANDRO CECCHI PAONE (Giornalista).

 

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla nostra pagina Facebook.


→ Qui le istruzioni per scaricare la piattaforma Zoom ed effettuare il primo
accesso!

--------------------------------------------------------------------------------

I profili dei nostri relatori.

--------------------------------------------------------------------------------

Il volantino.

--------------------------------------------------------------------------------

Il manifesto.

 

 Continua
Nella "guerra all'Occidente" i primi nemici siamo noi
giovedì 7 luglio 2022 -  commenti

Il Giornale, 07 luglio 2022

 

"The War on the West", la guerra contro l'Occidente, ha avuto una particolare
ventura: il vasto, valoroso libro di Douglas Murray autore di "The madness of
the crowd" (Ed. Broadside Books Harper and Collins) parla della guerra culturale
in corso, del penoso attacco che la cultura occidentale subisce senza veramente
disporre di un muro di difesa, mentre sparano i cannoni veri, quelli Russi,
scuotendo alle fondamenta il nostro mondo. Quei colpi, pur nella confusione
generale, risuonano ovunque, interrogando il mondo politico e culturale; Murray
cerca con evidente furia, passione, senso di urgenza, appena smorzati da un
ironico british accent che smorza il volume, di svegliare il mondo alla crisi
isterica di senso di colpa da cui il nostro mondo messo a fondamentale pericolo
di vita. La guerra al nostro mondo, Murray la esamina soprattutto dal centro
dell'impero, gli USA, e dalla sua Inghilterra. La lente prescelta è quella dell'
ossessione razziale, la cosiddetta "Critical Race Theory" (CRT) che si sviluppa
con l'orrida uccisione di George Floyd da parte della polizia americana nel 2020
e quindi con Black Lives Matter. La CRT prende come una malattia mortale
possesso della società occidentale creando  ramificazioni profonde: la
conseguenza infatti è una forma di senso di colpa ossessivo e definitivo,
racconta punto per punto Murray. La nostra civiltà è stata ridotta dai testi che
riempiono ormai le librerie, i programmi scolastici, determinano le cattedre
delle maggiori università come Harvard, Stanford, Columbia, ispirano le urla di
manifestazioni incongrue e devastanti: vedono la nostra civiltà come un polipo
avviluppato sullo schiavismo e l'odio razziale, dalle fondamenta di Gerusalemme,
la religione, e di Roma, l'ordine della legge. La cultura razziale, secondo la
CRT nullifica tutta la strada verso le uguaglianze la fratellanza umana regolate
dalle regole postcoloniali, dalla legge, dalla democrazia: "Il progresso nelle
relazioni razziali è nella maggior parte un miraggio che oscura il fatto che i
bianchi continuano consciamente e inconsciamente a fare tutto ciò che è in loro
potere per assicurarsi il predominio e mantenere il controllo". Questo scrive,
fra mille che Murray cita, uno degli autori più importanti che ha scritto il
nuovo Talmud del nostro tempo, Derrick Bell. La lista è è lunga, ci troviamo da
Michael Moore che fra l'altro scrive una ser die testi al titolo "Stupido uomo
bianco", a Robin Di Angelo che sostiene che "bianchi buoni non ne esistono", e
una pletora di altre bibbie del nuovo credo. E al seguito, tutti i giornalisti e
i politici a caccia di consenso. Questo, nonostante la sofferta e ben concreta
strada dell'eguaglianza sia ormai lunga due secoli, nonostante l'America abbia
votato Obama per presidente nel 2009, e che il 66 per cento degli americani lo
stesso anno pensi che i rapporti razziali sono"sostanzialmente buoni". Non
importa: l'accademia e di conseguenza l'educazione, i media, la buona creanza
sociale americana si è inventata, racconta minutamente Murray, un intero set di
concetti e termini per cui il bianco, anche i bambini piccoli (Ibram X.Kendi,
How to be an antiracist), sono "suprematisti bianchi". [...]

 Continua
Quei valori eterni dell'ebraismo
mercoledì 6 luglio 2022 -  commenti
Il Giornale, 06 luglio 2022
 
L'ebraismo è una cosa molta seria, molto forte e molto delicata nello stesso
tempo: le sue regole, le sue norme sono sopravvissute a persecuzioni e ad
assedi, mantenendo in vita un senso religioso e nazionale che ha dimostrato il
suo valore oltre ogni umana aspettativa. Questo vale per gli ebrei e per i
laici. Chi non lo capisce, chi vede queste regole, queste tradizioni nel cibo,
nella preghiera, nelle feste comandate come stupidi residui, addirittura come
una recita, un intrattenimento sociale richiesto dal conformismo o
dall'opportunità, fa un grave errore. [...]
 Continua
Israele al voto la quinta volta in tre anni. Scontro infuocato tra Lapid e
Netanyahu
venerdì 1 luglio 2022 -  commenti

Il Giornale, 01 luglio 2022

Sarà lunga: 120 giorni. Sarà dura: due mondi faccia a faccia l'uno contro. Sarà
feroce: Netanyahu e Lapid combatteranno con le unghie e con i denti per vincere
le prossime elezioni. Con la chiusura della Knesset comincia una campagna, la
quinta in due anni, che di nuovo spaccherà amicizie e famiglie in questo Paese,
mentre i nemici, come i Palestinesi e l'Iran, ballano. Yair Lapid gestirà le
elezioni dal ruolo di quattordicesimo Primo Ministro, anche se provvisorio,
dello Stato d'Israele; Naftali Bennet se n'è andato con una benedizione
all'alleato cui lascia il ruolo, annunciando che lascia la politica. Il suo
funambolico portare il partito "Yemina" la destra, in un governo sostanzialmente
di sinistra, ha segnato i confini di quel che è possibile nella politica
israeliana, che comunque cerca stabilità, sicurezza,economia, rapporto con gli
USA e col mondo arabo, esercito pronto a tutto. Ed eccoci di nuovo dunque a due
candidati che anche nella storia personale rappresentano due mondi: Netanyahu,
figlio di Bentzion, grande storico dell'Inquisizione: uno statista più che un
politico, amato e odiato, sicuro della necessità del popolo ebraico di essere
forte di fronte all'Iran e al terrorismo palestinese, e di proclamarlo forte.
Forte di una biografia familiare e personale in cui l'eroismo è di casa (il
fratello Yoni ucciso a Entebbe, lui ferito più volte nell'Unità Speciale Sayeret
Matkal), non religioso ma legato alla tradizione, apprezzato dal mondo religioso
e dagli abitanti degli insediamenti. E architetto dei patti di Abramo e quindi
di un'idea di pace economica e popolare e di difesa anti-iraniana senza limiti
imposti dai palestinesi. [...]

 Continua
Donne vittime della nuova guerra civile
domenica 26 giugno 2022 -  commenti
Il Giornale, 26 giugno 2022
 
Il titolo di "New Republic" ieri recita: "la Guerra per il diritto ad abortire
dovrà violare la legge", è una scelta pesante, dopo gli scontri di massa con
Black Lives Matter nel 2020, ma si può capire. La rabbia è tanta, e così la
voglia di farne un'arma e un bacino di consenso. Chi scrive, in gioventù ha
marciato, parlato, scritto molto per il diritto all'aborto: è sbagliato anche
oggi semplificare con una proibizione un diritto delicato e triste, su cui si
sono impegnati decenni di lotte femministe. Era inevitabile allora e lo resta
oggi, che quando una ragazza arriva a quella drammatica conclusione per
violenza, età, malattia, miseria, la sua volontà non possa essere coercita con
una proibizione, ovvero che il diritto a controllare il suo corpo e l'intero suo
futuro non possa esserle alienato al giorno d'oggi nella società democratica.
Certo, ci sono molte cose che potrebbero essere dette ragionevolmente, come per
esempio che sentenze come la parenthood v. Casey del 1992 sembra avventurarsi
nel regno della crudeltà quando suggerisce che l'aborto è praticabile fino al
settimo mese. I limiti di quella scelta non sono scritti nella roccia, ma è
evidente che siano molto delicati, a volte anche tragici, che il buon senso e la
forza morale oltre all'aiuto della società dovrebbero giuocarvi un ruolo
preponderante. ma la Costituzione, non lo sa. E inoltre, è fastidioso che la
lectio corrente sui giornali indignati della risoluzione della Corte Suprema a
maggioranza repubblicana, sia criminalizzante, ancora una volta, verso i
conservatori: la scelta è legata a un'aria, un clima, una tempesta cognitiva
dovuta a una guerra in corso di cui le donne sono cadute vittima. [...]
 
 Continua
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "Tutti uniti contro
l'accusa di Israele 'Paese di apartheid'"
sabato 25 giugno 2022 -  commenti
Cari amici,
 
il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo
video: Tutti uniti contro l'accusa di Israele 'Paese di apartheid'
 
 
Amnesty International rilancia contro Israele l'accusa di "Paese di apartheid".
Una menzogna per delegittimare lo Stato ebraico sempre più pericolosa.
 
Clicca qui per vedere il video
 Continua
 1  2  3  4  >  »  Ultima » 
  Testi e immagini sono copyright 2022 Fiamma Nirenstein - per contatti:
info@fiammanirenstein.com
Concept & design Fourweb