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BotManager del sito web. Il BotManager rileva, categorizza e compila report sui
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sitoPersistentHTMLPXHp4b16gP_px_nfspPerimeterXUtilizzato nel contesto del
BotManager del sito web. Il BotManager rileva, categorizza e compila report sui
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sito.SessionHTMLPXHp4b16gP_px-ffPerimeterXUtilizzato nel contesto del BotManager
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bot che cercano di accedere al
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sitoSessionHTMLpxsidPerimeterXUtilizzato nel contesto del BotManager del sito
web. Il BotManager rileva, categorizza e compila report sui potenziali bot che
cercano di accedere al sitoSessionHTML_px3PerimeterXUtilizzato nel contesto del
BotManager del sito web. Il BotManager rileva, categorizza e compila report sui
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sui potenziali bot che cercano di accedere al sito.1
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giorniHTTP_biz_pendingAsentry.ioUtilizziamo Sentry, un servizio di analisi dei
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giorniHTTPMUID [x2]MicrosoftUtilizzato per tracciare i visitatori su più siti
web, al fine di presentare annunci pubblicitari pertinenti in base alle
preferenze del visitatore.1 annoHTTPSRM_BMicrosoftMonitora l'interazione
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annoHTTPANONCHKMicrosoftRegistra dati sui visitatori da più visite e su più siti
web. Questa informazione viene utilizzata per misurare l'efficienza della
pubblicità sui siti web.1 giornoHTTPc.gifMicrosoftRaccoglie dati relativi alla
navigazione e al comportamento dell'utente sul sito web - Viene utilizzato al
fine di stilare report statistici e mappe termiche per il proprietario del
sito.SessionPixelSMMicrosoftRegistra un ID utente univoco che identifica il
dispositivo dell'utente durante gli accessi successivi a siti che utilizzano la
stessa rete di annunci pubblicitari. L'ID è utilizzato per consentire pubblicità
mirate.SessionHTTP__mpq_#_#cdn.mxpnl.comUtilizzato per analisi del sito e scopi
operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i nostri siti Web
rimangano attivi e funzionanti.PersistentHTML_cioanonidCustomer.ioUsato per
identificare i visitatore per inviare messaggi email transazionali e profilati1
annoHTTP_cioidCustomer.ioUsato per identificare i visitatore per inviare
messaggi email transazionali e profilati1
annoHTTP__mp_opt_in_out_#cdn.mxpnl.comUtilizzato per analisi del sito e scopi
operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i nostri siti Web
rimangano attivi e funzionanti.SessionHTTP_clckMicrosoftRaccoglie dati relativi
alla navigazione e al comportamento dell'utente sul sito web - Viene utilizzato
al fine di stilare report statistici e mappe termiche per il proprietario del
sito.1 annoHTTP_clskMicrosoftRegistra dati statistici sul comportamento dei
utenti sul sito web. Questi vengono utilizzati per l'analisi interna
dall'operatore del sito.1 giornoHTTP_tt_enable_cookieTiktokUtilizzato dal social
network TikTok per monitorare l'utilizzo dei servizi incorporati.1
annoHTTPmp_#_mixpanel [x2]cdn.mxpnl.comUtilizzato per analisi del sito e scopi
operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i nostri siti Web
rimangano attivi e funzionanti.1
annoHTTP__mp_opt_in_out_cookies_metrics-1MixpanelUtilizzato per analisi del sito
e scopi operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i nostri
siti Web rimangano attivi e funzionanti.107
giorniHTTP__mp_opt_in_out_tracking_metrics-1MixpanelUtilizzato per analisi del
sito e scopi operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i
nostri siti Web rimangano attivi e funzionanti.107
giorniHTTP_mkto_trkMixpanelUtilizzato per analisi del sito e scopi operativi per
il bilanciamento del carico per garantire che i nostri siti Web rimangano attivi
e funzionanti.12 giorniHTTPmp__originMixpanelUtilizzato per analisi del sito e
scopi operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i nostri siti
Web rimangano attivi e funzionanti.5
mesiHTTPmp__origin_referrerMixpanelUtilizzato per analisi del sito e scopi
operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i nostri siti Web
rimangano attivi e funzionanti.5 mesiHTTPsessionidMixpanelUtilizzato per analisi
del sito e scopi operativi per il bilanciamento del carico per garantire che i
nostri siti Web rimangano attivi e funzionanti.8
giorniHTTP_cltkMicrosoftRegistra dati statistici sul comportamento dei utenti
sul sito web. Questi vengono utilizzati per l'analisi interna dall'operatore del
sito.SessionHTMLCLIDMicrosoftRaccoglie dati relativi alla navigazione e al
comportamento dell'utente sul sito web - Viene utilizzato al fine di stilare
report statistici e mappe termiche per il proprietario del sito.1
annoHTTPrefererDocsityMemorizza dati relativi ai siti web visitati
dall'utente.SessionHTTPtdGoogleRegistra dati statistici sul comportamento dei
utenti sul sito web. Questi vengono utilizzati per l'analisi interna
dall'operatore del sito.SessionPixel

Marketing (43)

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NomeFornitoreScopoScadenzaTipott_appInfoTiktokUtilizzato dal social network
TikTok per monitorare l'utilizzo dei servizi
incorporati.SessionHTMLtt_pixel_session_indexTiktokUtilizzato dal social network
TikTok per monitorare l'utilizzo dei servizi
incorporati.SessionHTMLtt_sessionIdTiktokUtilizzato dal social network TikTok
per monitorare l'utilizzo dei servizi
incorporati.SessionHTML__eoiGoogleUtilizzato da Google AdSense per sperimentare
l'efficacia pubblicitaria su tutti i siti web che utilizzano i loro servizi.180
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pubblicitaria su tutti i siti web che utilizzano i loro servizi.3
mesiHTTP_ttp [x2]TiktokUtilizzato dal social network TikTok per monitorare
l'utilizzo dei servizi incorporati.1 annoHTTPc_userMeta Platforms, Inc.Questo
cookie provengono da Facebook. Servono per ottimizzare l'offerta pubblicitaria
su Facebook.3 mesiHTTPdatrMeta Platforms, Inc.Questo cookie provengono da
Facebook. Servono per ottimizzare l'offerta pubblicitaria su Facebook.180
giorniHTTPfrMeta Platforms, Inc.Questo cookie provengono da Facebook. Servono
per ottimizzare l'offerta pubblicitaria su Facebook.3 mesiHTTPooMeta Platforms,
Inc.Questo cookie provengono da Facebook. Servono per ottimizzare l'offerta
pubblicitaria su Facebook.22 giorniHTTPpresenceMeta Platforms, Inc.Questo cookie
provengono da Facebook. Servono per ottimizzare l'offerta pubblicitaria su
Facebook.3 mesiHTTPsbMeta Platforms, Inc.Questo cookie provengono da Facebook.
Servono per ottimizzare l'offerta pubblicitaria su Facebook.15 giorniHTTPwdMeta
Platforms, Inc.Questo cookie provengono da Facebook. Servono per ottimizzare
l'offerta pubblicitaria su Facebook.7 giorniHTTPxsMeta Platforms, Inc.Questo
cookie provengono da Facebook. Servono per ottimizzare l'offerta pubblicitaria
su Facebook.3 mesiHTTPpagead/1p-conversion/#/GoogleUtilizzato da Google AdSense
per sperimentare l'efficacia pubblicitaria su tutti i siti web che utilizzano i
loro servizi.SessionPixelpagead/gen_204GoogleRaccoglie dati sul comportamento
dei visitatori da più siti web, al fine di presentare annunci pubblicitari più
pertinenti. Ciò consente inoltre al sito web di limitare il numero di volte che
un visitatore viene mostrato lo stesso
annuncio.SessionPixelpcs/viewGoogleUtilizzato da Google AdSense per sperimentare
l'efficacia pubblicitaria su tutti i siti web che utilizzano i loro
servizi.SessionPixelcsiGoogleRaccoglie dati sulle preferenze e sul comportamento
dei visitatori sul sito web - Queste informazioni vengono utilizzate per rendere
il contenuto e la pubblicità più pertinenti per il visitatore
specifico.SessionPixel_ga_ER02CH5NW5TiktokQuesto cookie provengono da TikTok.
Servono per ottimizzare l'offerta pubblicitaria su TikTok.13
mesiHTTP_ga_HV1FL86553TiktokQuesto cookie provengono da TikTok. Servono per
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(9 recensioni)


Q&A - ECONOMIA E MARKETING MEDIA AUDIOVISIVI (MODULO 1), PROVE D'ESAME DI
ECONOMIA

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (UNIBO)Economia
Prof. Guglielmo Pescatore
Maggiori info

TUTTE le possibile domande dell'esame a scelta multipla del primo modulo di
Economia e marketing dei media audiovisivi (Pescatore, Innocenti, Rocchi) di
CITEM Unibo (Alma Mater Studiorum) con risposta e spiegazione della risposta.

Tipologia: Prove d'esame

2021/2022
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Caricato il 22/03/2022

ericacoldesina 🇮🇹

4.4

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1. Effetti dell’innovazione tecnologica  aumento delle spese d’aggiornamento
tecnologico per le aziende. La tecnologia consente alle aziende del settore dei
media di
distribuire contenuti su varie piattaforme con qualità migliorata in un ambiente
a banda
larga ad alta velocità, allo stesso tempo richiede investimenti costanti per
stare al passo con
i cambiamenti tecnologici. Per i fornitori di contenuti mediali le spese per la
tecnologie
possono essere catalogate in tre aree principali: infrastrutture, networking e
spese di
distribuzione; spese hardware e software; licenza, talento e altre tasse. Le
nuove tecnologie
possono anche rendere obsoleti i prodotti, come nel caso delle videocassette che
negli anni
’90 sono state sostituite dai DVD.
2. Fonte di ricavi primari per la stampa  pubblicità. Giornali e riviste
determinano la
quantità di contenuti di cui hanno bisogno per compilare le loro pubblicazioni
in
concomitanza con la domanda degli inserzionisti; se gli inserzionisti richiedono
più spazio,
è facile aggiungere pagine, se la domanda diminuisce, il numero di pagine può
essere
ridotto (mentre radio e TV possono programmare solo 24 ore al giorno e quindi i
minuti di
pubblicità all’ora possono essere solo pochi altrimenti gli spettatori e gli
ascoltatori si
allontanerebbero).
3. Gli accordi commerciali tendono a  permettere la libera circolazione delle
merci
all’interno di un blocco geografico. Al centro del commercio globale vi è la
formazione di
blocchi e di accordi commerciali per facilitare il commercio e gli scambi. Dopo
la
formazione del WTO (World Trade Organization) sono nati oltre 500 accordi
commerciali
diversi. I tre blocchi commerciali più importanti sono noti come la “triade”:
Unione
Europea (28 nazioni), North American Free Trade Agreement (Canada, Messico e
USA) e
l’Asia-Pacific Economic Cooperation (21 nazioni).
4. Caratteristica incompatibile con un mercato perfettamente concorrenziale 
monopolio.
La concorrenza è inesistente in un monopolio, ma cresce con l’aumentare del
numero dei
concorrenti. La misurazione della concorrenza è compito delle autorità di
regolamentazione.
5. L’esperienza di fruizione non-lineare è tipica di  consumer media. La
“non-linear
viewing” è una forma di personalizzazione del consumo basata su una fruizione di
contenuti
che non segue l’ordine del flusso televisivo e si afferma definitivamente con
l’affermazione
degli OTT (Over-the-top, come Netflix, Amazon Prime, DAZN).
6. Nell’economia dei media le attività e i comportamenti individuali sono  uno
dei livelli
di attività considerati. I livelli di attività sono: globale, nazionale,
domestico e individuale.
7. Imprese mediali attive in più di una fase della vertical supply chain si
dicono 
verticalmente integrate. Scelta di un’impresa produttrice, confezionatrice o
distributrice di
un certo prodotto di integrare all’interno della propria attività un maggior
numero di
“passaggi intermedi” necessari all’ottenimento del prodotto finito (tentativo di
Hollywood
di integrare nel proprio business le sale cinematografiche).
8. Attenzione alla teoria dell’impresa è tipica della tradizione  applicata. La
tradizione
applicata non è costruita su basi teoriche come la tradizione teorica (di
derivazione
neoclassica), ma esamina argomenti che ruotano intorno alla struttura di varie
industrie
mediali e dei loro mercati, come le strategie del prodotto e le variabili che
descrivono il
comportamento dell’impresa e del consumatore.
9. Cosa sono i network televisivi  un certo numero di stazioni radio o
televisive che si
collegano allo scopo di maggiori benefici economici per tutti.
10. La net-neutrality garantisce  che tutti i flussi in rete vengano trattati
allo stesso modo.
Neutralità di Internet significa che non ci sono privilegi di flussi, ma è un
dibattito
complesso e sfaccettato e c’è divisione tra i fornitori di contenuti (come
Netflix, Hulu,
Amazon Prime Video, Disney) e i sistemi che forniscono il contenuti (Comcast,
Charter,
Verizon).
11. L’Internet of things (IoT) permette di  connettere dispositivi e devices.
L’Internet
delle cose si riferisce alla connessione di qualsiasi dispositivo che può essere
acceso e spento
a internet (oltre a tablet, televisori e consolle), come per esempio un sistema
di sicurezza



domestico, l’illuminazione e gli elettrodomestici, ma anche abbigliamento come
fasce per il
fitness. I limiti dell’IoT sono la privacy e la sicurezza, perché qualsiasi
dispositivo collegato
a Internet è soggetto ad hacking.
12. Dividendi  forma di remunerazione degli azionisti. Rappresentano una parte
degli utili
della società, vengono restituiti agli investitori sotto forma di pagamento
trimestrale o
speciale.
13. In una situazione di oligopolio  il mercato è dominato da un numero molto
ridotto di
imprese. È un’etichetta per un mercato, un oligopolio è costituito da un piccolo
numero di
venditori che dominano il mercato, tipicamente tra i tre e i dieci; i prodotti
tendono a essere
omogenei, i prezzi sono fissati dal leader e le altre imprese ne seguono
l’esempio, di solito
non ci sono grandi differenze di prezzo. In un oligopolio le imprese sono
considerate
interdipendenti e collegate tra loro in termini di pratiche commerciali e di
comportamento
sul mercato, in quanto ogni impresa controlla una determinata quota di mercato e
ogni
impresa vuole mantenere la propria quota. Le etichette di mercato, in ordine di
concorrenza, sono: monopolio, duopolio, oligopolio, concorrenza monopolistica e
concorrenza perfetta.
14. Il gruppo del G20 è composto dai 20 paesi  più industrializzati. Il Gruppo
delle 20
nazione, costituito nel 1999 dal nucleo originario del G7 (Canada, Francia,
Germania, Italia,
Giappone, Regno Unito, Germania, USA), comprende l’Unione Europea e 19 paesi tra
i più
industrializzati al mondo.
15. Il costo di fornitura del servizio televisivo via etere a un cliente
addizionale è quasi nullo. Al
crescere del pubblico  ci sono forti economie di scala. Si parla di economia di
scala
quando all’aumento dei beni prodotti o dei servizi forniti non corrisponde un
amento dei
costi di produzione (bassissimi costi marginali).
16. La possibilità di fare economia di scala è favorita quando  i costi
marginali sono bassi.
Il costo marginale è il costo di un’unità aggiuntiva prodotta.
17. Operatori OTT come Netflix  applicano la propria offerta acquistando
prodotti dalla TV
free to air (FTA). Non necessariamente offrono prodotti di migliore qualità
rispetto alla TV
free to air, né producono in proprio tutti i prodotti offerti.
18. Le industrie creative  massimizzano i talenti ma creano delle strettoie per
la
circolazione. Le aziende esercitano un controllo molto più stresso sulla
circolazione che non
sulla produzione dei testi. Uno dei motivi è la necessità di trovare una
audience per i testi
prodotti.
19. Come si induce la scarsità nell’ambito dei beni culturali  con il copyright
che mira a
impedire la libera riproduzione dei testi (scarsità indotta artificialmente).
Altri mezzi sono
l’integrazione verticale (canali di distribuzione), pubblicità, limitazione
dell’accesso ai mezzi
di produzione. (IC)
20. Prevedere il successo di un prodotto culturale  non si può prevedere. Una
delle
caratteristiche delle industrie produttrice di testi è proprio il fatto che si
tratta di un’attività
rischiosa: le audience usano le merci culturali in modi altamente volatili e
imprevedibili,
così oggetti di moda diventano improvvisamente obsoleti e altri ottengono un
successo
imprevisto. Inoltre, è difficile prevedere come critici, giornalisti, radio ecc.
valuteranno i
testi.
21. Concetto di “estensione al mercato” per Hesmondhalgh  processo a lungo
termine che
ha per oggetto lo scambio di mercato. Si tratta di cambiamenti politici che si
sono verificati
dagli anni Ottanta relativi alla “diffusione dello scambio di mercato come
principio sociale”,
tra i processi vi sono la mercificazione, il crescente uso del denaro come base
dello scambio
e una crescente divisione del lavoro. Le conseguenze furono soprattutto tre:
privatizzazione
delle imprese e delle istituzioni di proprietà governativa, abolizione delle
limitazioni sulle
attività delle aziende ed espansione della proprietà privata come risultato
finale.
22. Impatto di Internet sulle industrie culturali  permette nuove opportunità
per il consumo
selettivo. Inoltre, abbatte le barriere all’ingresso diminuendo i costi di
distribuzione, aiuta
a stabilire relazioni dirette con i pubblici tramite i siti delle organizzazioni
pubbliche e












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Economia Applicata (1 modulo di Marketing territoriale)
Appunti delle lezioni di Economia e Marketing dei Media Audiovisivi
esempi di domande di economia (Citem)
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Economia dei Media TUTTE LE DATE fondamentali - Hesmondalgh e Albarran
"The Media Economy" di Albarran, TRADUZIONE
Appunti ''Economia e marketing dei media audiovisivi''
DOMANDE - Economia e Marketing dei Media Audiovisivi
Slide lezione 1 Economia e Marketing dei media audiovisivi
Economia e marketing media audiovisivi: strategie comunicazione e successo film
Tesina Marketing Media audiovisivi
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Dispensa Economia dei media
Tesina di Economia e marketing degli audiovisivi
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Economia dei media audiovisivi
IL CASO LEGO®: TRA CRISI E MARKETING
Tesina di Economia e Marketing degli Audiovisivi (Citem) - Alma Mater Studiorum
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Laboratorio Marketing dei media
Dispensa Linguaggi e Semiotica dei prodotti audiovisivi (modulo 2)
Appunti modulo 1 e modulo 2 di Comunicazione e Marketing Digitale (Web e Social
Media)
Web e social media/Comunicazione e marketing digitale MODULO 2
Comunicazione e marketing digitale (Web e social media) I modulo
Giurisprudenza Comunicazioni Elettroniche, Media Audiovisivi e Postali
(2019-2020)
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ANTEPRIMA PARZIALE DEL TESTO

Scarica Q&A - Economia e marketing media audiovisivi (MODULO 1) e più Prove
d'esame in PDF di Economia solo su Docsity! 1. Effetti dell’innovazione
tecnologica  aumento delle spese d’aggiornamento tecnologico per le aziende. La
tecnologia consente alle aziende del settore dei media di distribuire contenuti
su varie piattaforme con qualità migliorata in un ambiente a banda larga ad alta
velocità, allo stesso tempo richiede investimenti costanti per stare al passo
con i cambiamenti tecnologici. Per i fornitori di contenuti mediali le spese per
la tecnologie possono essere catalogate in tre aree principali: infrastrutture,
networking e spese di distribuzione; spese hardware e software; licenza, talento
e altre tasse. Le nuove tecnologie possono anche rendere obsoleti i prodotti,
come nel caso delle videocassette che negli anni ’90 sono state sostituite dai
DVD. 2. Fonte di ricavi primari per la stampa  pubblicità. Giornali e riviste
determinano la quantità di contenuti di cui hanno bisogno per compilare le loro
pubblicazioni in concomitanza con la domanda degli inserzionisti; se gli
inserzionisti richiedono più spazio, è facile aggiungere pagine, se la domanda
diminuisce, il numero di pagine può essere ridotto (mentre radio e TV possono
programmare solo 24 ore al giorno e quindi i minuti di pubblicità all’ora
possono essere solo pochi altrimenti gli spettatori e gli ascoltatori si
allontanerebbero). 3. Gli accordi commerciali tendono a  permettere la libera
circolazione delle merci all’interno di un blocco geografico. Al centro del
commercio globale vi è la formazione di blocchi e di accordi commerciali per
facilitare il commercio e gli scambi. Dopo la formazione del WTO (World Trade
Organization) sono nati oltre 500 accordi commerciali diversi. I tre blocchi
commerciali più importanti sono noti come la “triade”: Unione Europea (28
nazioni), North American Free Trade Agreement (Canada, Messico e USA) e
l’Asia-Pacific Economic Cooperation (21 nazioni). 4. Caratteristica
incompatibile con un mercato perfettamente concorrenziale  monopolio. La
concorrenza è inesistente in un monopolio, ma cresce con l’aumentare del numero
dei concorrenti. La misurazione della concorrenza è compito delle autorità di
regolamentazione. 5. L’esperienza di fruizione non-lineare è tipica di 
consumer media. La “non-linear viewing” è una forma di personalizzazione del
consumo basata su una fruizione di contenuti che non segue l’ordine del flusso
televisivo e si afferma definitivamente con l’affermazione degli OTT
(Over-the-top, come Netflix, Amazon Prime, DAZN). 6. Nell’economia dei media le
attività e i comportamenti individuali sono  uno dei livelli di attività
considerati. I livelli di attività sono: globale, nazionale, domestico e
individuale. 7. Imprese mediali attive in più di una fase della vertical supply
chain si dicono  verticalmente integrate. Scelta di un’impresa produttrice,
confezionatrice o distributrice di un certo prodotto di integrare all’interno
della propria attività un maggior numero di “passaggi intermedi” necessari
all’ottenimento del prodotto finito (tentativo di Hollywood di integrare nel
proprio business le sale cinematografiche). 8. Attenzione alla teoria
dell’impresa è tipica della tradizione  applicata. La tradizione applicata non
è costruita su basi teoriche come la tradizione teorica (di derivazione
neoclassica), ma esamina argomenti che ruotano intorno alla struttura di varie
industrie mediali e dei loro mercati, come le strategie del prodotto e le
variabili che descrivono il comportamento dell’impresa e del consumatore. 9.
Cosa sono i network televisivi  un certo numero di stazioni radio o televisive
che si collegano allo scopo di maggiori benefici economici per tutti. 10. La
net-neutrality garantisce  che tutti i flussi in rete vengano trattati allo
stesso modo. Neutralità di Internet significa che non ci sono privilegi di
flussi, ma è un dibattito complesso e sfaccettato e c’è divisione tra i
fornitori di contenuti (come Netflix, Hulu, Amazon Prime Video, Disney) e i
sistemi che forniscono il contenuti (Comcast, Charter, Verizon). 11. L’Internet
of things (IoT) permette di  connettere dispositivi e devices. L’Internet delle
cose si riferisce alla connessione di qualsiasi dispositivo che può essere
acceso e spento a internet (oltre a tablet, televisori e consolle), come per
esempio un sistema di sicurezza domestico, l’illuminazione e gli
elettrodomestici, ma anche abbigliamento come fasce per il fitness. I limiti
dell’IoT sono la privacy e la sicurezza, perché qualsiasi dispositivo collegato
a Internet è soggetto ad hacking. 12. Dividendi  forma di remunerazione degli
azionisti. Rappresentano una parte degli utili della società, vengono restituiti
agli investitori sotto forma di pagamento trimestrale o speciale. 13. In una
situazione di oligopolio  il mercato è dominato da un numero molto ridotto di
imprese. È un’etichetta per un mercato, un oligopolio è costituito da un piccolo
numero di venditori che dominano il mercato, tipicamente tra i tre e i dieci; i
prodotti tendono a essere omogenei, i prezzi sono fissati dal leader e le altre
imprese ne seguono l’esempio, di solito non ci sono grandi differenze di prezzo.
In un oligopolio le imprese sono considerate interdipendenti e collegate tra
loro in termini di pratiche commerciali e di comportamento sul mercato, in
quanto ogni impresa controlla una determinata quota di mercato e ogni impresa
vuole mantenere la propria quota. Le etichette di mercato, in ordine di
concorrenza, sono: monopolio, duopolio, oligopolio, concorrenza monopolistica e
concorrenza perfetta. 14. Il gruppo del G20 è composto dai 20 paesi  più
industrializzati. Il Gruppo delle 20 nazione, costituito nel 1999 dal nucleo
originario del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito,
Germania, USA), comprende l’Unione Europea e 19 paesi tra i più industrializzati
al mondo. 15. Il costo di fornitura del servizio televisivo via etere a un
cliente addizionale è quasi nullo. Al crescere del pubblico  ci sono forti
economie di scala. Si parla di economia di scala quando all’aumento dei beni
prodotti o dei servizi forniti non corrisponde un amento dei costi di produzione
(bassissimi costi marginali). 16. La possibilità di fare economia di scala è
favorita quando  i costi marginali sono bassi. Il costo marginale è il costo di
un’unità aggiuntiva prodotta. 17. Operatori OTT come Netflix  applicano la
propria offerta acquistando prodotti dalla TV free to air (FTA). Non
necessariamente offrono prodotti di migliore qualità rispetto alla TV free to
air, né producono in proprio tutti i prodotti offerti. 18. Le industrie creative
 massimizzano i talenti ma creano delle strettoie per la circolazione. Le
aziende esercitano un controllo molto più stresso sulla circolazione che non
sulla produzione dei testi. Uno dei motivi è la necessità di trovare una
audience per i testi prodotti. 19. Come si induce la scarsità nell’ambito dei
beni culturali  con il copyright che mira a impedire la libera riproduzione dei
testi (scarsità indotta artificialmente). Altri mezzi sono l’integrazione
verticale (canali di distribuzione), pubblicità, limitazione dell’accesso ai
mezzi di produzione. (IC) 20. Prevedere il successo di un prodotto culturale 
non si può prevedere. Una delle caratteristiche delle industrie produttrice di
testi è proprio il fatto che si tratta di un’attività rischiosa: le audience
usano le merci culturali in modi altamente volatili e imprevedibili, così
oggetti di moda diventano improvvisamente obsoleti e altri ottengono un successo
imprevisto. Inoltre, è difficile prevedere come critici, giornalisti, radio ecc.
valuteranno i testi. 21. Concetto di “estensione al mercato” per Hesmondhalgh 
processo a lungo termine che ha per oggetto lo scambio di mercato. Si tratta di
cambiamenti politici che si sono verificati dagli anni Ottanta relativi alla
“diffusione dello scambio di mercato come principio sociale”, tra i processi vi
sono la mercificazione, il crescente uso del denaro come base dello scambio e
una crescente divisione del lavoro. Le conseguenze furono soprattutto tre:
privatizzazione delle imprese e delle istituzioni di proprietà governativa,
abolizione delle limitazioni sulle attività delle aziende ed espansione della
proprietà privata come risultato finale. 22. Impatto di Internet sulle industrie
culturali  permette nuove opportunità per il consumo selettivo. Inoltre,
abbatte le barriere all’ingresso diminuendo i costi di distribuzione, aiuta a
stabilire relazioni dirette con i pubblici tramite i siti delle organizzazioni
pubbliche e 44. Il copyright è  una norma relativa alla proprietà
intellettuale. La principale violazione del diritto d’autore è costituita dalla
pirateria. 45. Qual è il settore dell’industria dei media per il quale è
previsto un maggior aumento della spesa dei consumatori  i videogiochi.
McKinsey stima un CAGR (tasso annuo di crescita composto, crescita percentuale
media di una grandezza in un lasso di tempo) dell’8,9% entro il 2018 (102 mrd
dollari). 46. Il caso Disney è un tipico esempio di  impresa multipiattaforma.
Dal XXI secolo i contenuti dei media sono usciti da un’unica piattaforma, grazie
alla tecnologia digitale e ai nuovi dispositivi di ricezione, e sono approdati
su molte piattaforme diverse contemporaneamente (tradizionali e nuove). Un
esempio è una stazione radio che trasmette in FM, ma anche in streaming, via
podcast e usa i social media per condividere informazioni e fare ricerche. 47.
Concetto chiave della politica del broadcasting  servizio pubblico. 48. Nei
mercati “a coda lunga” sono valorizzati  i prodotti di nicchia. La coda lunga
si verifica quando un prodotto viene utilizzato più e più volte, vi si trovano
sia prodotti di nicchia che di successo, ma fa diventare economicamente
significativi i prodotti di nicchia. Sono prodotti di contenuto multimediale con
valore incrementale a lungo termine. 49. In ambito economico gli studi di
ispirazione marxista appartengono alla tradizione  critica. Questi studi vedono
la produzione mediale come una delle tante produzioni capitalistiche, ossia i
sistemi dei media sono viste come una forma di controllo della classe dirigente
sulla classe operaia. Alla tradizione critica appartengono anche le ricerche
sull’egemonia e sul potere dei media e il determinismo tecnologico. 50. Si parla
di struttura ibrida di mercato quando sullo stesso mercato coesistono 
strutture di mercato oligopolistiche e di concorrenza monopolistica
(monopolistic competition). Si tratta della struttura che si trova nella maggior
parte delle aree dell’economia dei media; si tratta di un piccolo insieme di
imprese che somiglia a un oligopolio che controlla il 70-90% di un mercato, con
un numero di imprese più piccole che somigliano a una struttura di concorrenza
monopolistica che lotta per la restante quota del 10-30%. 51. Caratteristica
delle industrie mediali è la capacità di  collegare il mercato delle audience e
il mercato della pubblicità. È la politica del demographic-thinking (da anni
’70), ossia la divisione dell’audience in categorie riconoscibili e
capitalizzabili, che coincidano a quelle a cui puntano gli inserzionisti. Le
segmentazioni avvengono sulla base di ipotesi dei gusti e dei comportamenti
degli spettatori e possono essere in relazione a diverse variabili (zona,
genere, etnia, reddito). 52. Il conto economico (income statement) di un’azienda
si riferisce a  registrazione dei ricavi e dei costi. Fa parte del bilancio
d’esercizio di un’impresa. Ti Se i ricavi superano le spese, allora l’azienda ha
un profitto; se le spese sono superiori ai ricavi, si verifica una perdita. 53.
La cessione di un monopolio pubblico (poste, telefonia) è un caso di 
privatizzazione. Nella privatizzazione, il governo permette a un’impresa privata
di rilevare ciò che prima era sotto il controllo e la supervisione di un
governo. 54. L’azione normativa si sviluppa principalmente  su più livelli. La
regolamentazione si svolge a vari livelli attraverso i media economy, quindi le
iniziative politiche possono essere di natura globale, regionale (blocchi
commerciali), nazionale e locale. 55. Il sistema a finestre distributive 
massimizza i ricavi derivabili dal controllo dei diritti sui programmi prodotti.
56. Le industrie culturali producono e mettono in circolazione testi  che
influenzano la nostra comprensione del mondo. I testi sono l’insieme delle opere
prodotte dalle nostre industrie culturali (programmi TV, film, riproduzioni
audio, libri, periodici, quotidiani, fumetti). Essi forniscono rappresentazioni
del mondo e contribuiscono a formare la nostra vita interiore, privata, e il
nostro sé pubblico (fantasie, emozioni e identità). 57. Quando si afferma la
logica del broadcasting secondo Colombo-Eugeni  nel periodo 1915-1980. Il
periodo precedente, 1850-1914, è la fase di preparazione e avvio (tecnologia,
urbanizzazione e industrializzazione), mentre quello successivo, 1981-oggi, è la
fase di saturazione (digitalizzazione). 58. Le conglomerate dell’entertainment 
si concentrano sui vari aspetti dell’intrattenimento (per esempio Disney che ci
concentra su hotel e parchi tematici) 59. La persistenza delle piccole-medie
imprese nel mercato culturale è dovuta  alle nuove tecnologie dei media che
abbassano i costi di produzione. Prima che i mercati diventino “maturi” c’è
spazio di manovra per le aziende indipendenti. 60. La pratica del “repurposing”
permette di  distribuire uno show contemporaneamente, o a distanza di poche
settimane, su un network broadcast e su un’emittente cable. Si tratta
dell’aggiunta di un’ulteriore finestra di distribuzione tra la prima
trasmissione e la syndacation. 61. The Wall Street Journal è un caso di 
distribuzione multipiattaforma. WSJ, oltre al sito in cui vi è la pubblicazione
integrale dell’edizione cartacea, offre app, newsletter, podcast e molto altro.
Altri casi sono lo show The Voice della NBC (oltre ai programmi full- lenght
offre canzoni su iTunes, una app, un videogioco e merchandising, tutti modi per
rimanere in contatto con lo show tra una trasmissione e l’altra) e la BBC Radio
(podcast). WSJ non è una transnational media company. 62. La percentuale di PIL
relativa all’industria dei media negli ultimi tre decenni in USA è  in calo.
63. L’economia dei media si occupa di settori industriali  ampiamente
diversificati. 64. Dal XIX secolo ad oggi il copyright ha  costruito le
fondamenta dei prodotti culturali. 65. Il cinema  fa parte dell’industria
dell’intrattenimento. 66. Il branded entertainment  è un contenuto di
intrattenimento sponsorizzato da un’azienda. Si tratta della produzione di
contenuti, solitamente in forma breve, finanziati dagli advertiser e prodotti
dai broadcaster. In sostanza è una combinazione del principio finanziario della
single sponsorship alla formula narrativa del product placement integrato, al
fine di realizzare spot pubblicitari che il pubblico desidera guardare. 67. Caso
esemplificativo di “retorica della qualità” nell’ambito delle serie TV  “The
Wire”. La serie prodotta da HBO introduce uno standard qualitativo che diventa
categoria merceologica: la serie TV quality. Essa punta a un particolare
segmento di pubblico e per raggiungerlo dispiega tropi estetici e narrativi che
innalzano il valore (culturale e di produzione) del prodotto. 68. I termini
“pilota” e “straight to series” fanno riferimento a  modalità di produzione di
serie TV. La nuova modalità di produzione delle serie “straight to series”
prevede l’ordine di un’intera stagione bypassando la fase di produzione e test
dell’episodio pilota. 69. Le regole Fin-syn sono state introdotte per  evitare
integrazione verticale tra i network televisivi. Insieme alle regole PTAR
vengono emanate negli anni ’60 e vietano ai network di fornire alle stazioni
locali programmi da trasmettere nella fascia 19-20, limitano le ore di
programmazione che i network possono produrre tramite investimenti diretti,
impongono l’inserimento nei loro palinsesti di una quota di programmi prodotta
dal settore indipendente e vietano ai network di possedere quote dei programmi
trasmessi e di ottenere una percentuale nella rivendita in syndacation. Dagli
anni ’90 queste regole si indeboliscono e torna dominante il modello
dell’integrazione (verticale, orizzontale e diagonale) tra imprese mediali che
combinano, in un solo gruppo aziendale, attività e interessi inerenti diversi
settori dei media e della vertical supply chain. 70. I risparmi ottenuti
attraverso un’organizzazione multipiattaforma sono esempi di  economia di
scopo. Si parla di economia di scopo quando parti del processo produttivo
vengono utilizzate in altre linee e in altri ambiti produttivi (per esempio da
un libro trarre un film o un audiolibro). 71. La banda larga si riferisce a 
connessioni Internet con velocità di almeno 256 kb/s o superiori. Questo tipo di
connessioni sono diventate accessibili a partire dalla fine degli anni ’90. 72.
Beni di cui se aumenta il prezzo di uno diminuisce il prezzo dell’altro  beni
complementari. Sono beni direttamente collegati, che hanno bisogno l’uno
dell’altro: per esempio l’aumento del prezzo della benzina provoca un
abbassamento dei consumi (elasticità diretta della domanda) che porterà
all’aumento di veicoli elettrici (elasticità incrociata della domanda), che sono
un bene sostitutivo (come il riso per la pasta e viceversa). Nei beni
complementari la variazione di prezzo dell’uno porterà variazione uguale
nell’altro. 73. Tipo di integrazione che può favorire il monopolio 
integrazione verticale. Questo tipo di integrazione rischia di azzerare la
concorrenza e quindi di portare al monopolio. 74. Cosa intende Hesmondhalgh con
“industrie culturali”  si tratta di istituzioni (soprattutto for profit, ma
anche pubbliche e no profit) direttamente implicate nella produzione di
significati socialmente condivisi. Il loro scopo primario è comunicare con
un’audience e creare testi. Non sono l’unico luogo in cui si esplichi la
creatività simbolica, ma le distingue il fatto di essere attività
strutturalmente connesse alla fabbricazione di prodotti che constano
prioritariamente di simboli. Hanno un doppio ruolo: sistemi “economici” di
produzione e produttori “culturali” di testi. 75. C3 e C7 della Nielsen misurano
 time shifting viewing (visione in un secondo momento). Nel 2007 Nielsen
introduce tre nuovi valori che affiancano rating e share: live- plus-same-day
(visioni dello stesso giorno della prima trasmissione, sia in replica
tradizionale sia in DVR), live-plus-three o C3 (visioni entro 3 giorni dalla
prima messa in onda, sia in replica sia in DVR), live-plus-seven o C7 (visioni
entro 7 giorni dalla prima messa in onda, sia in replica si in DVR). 76. Il
termine “boutique television” è relativo a  televisione via cavo. Questa
definizione viene data da Kompare perché le emittenti via cavo abbiano
beneficiato a lungo delle produzioni broadcast da un lato fungendo da ulteriori
finestre distributive delle serie tramite la syndacation, dall’altra attraverso
l’inserimento di contenuti in antologie, in un uso ricombinatorio di frammento
audiovisivi finctional e non-finctional . 77. Per quale network si parla di
cherry-picking  CW. Nasce nel 2006 dalla fusione di CBS e Warner, viene
adottata la cherry-picking per il palinsesto di lancio, ovvero si raccoglie solo
la programmazione prime time più redditizia dei due network, focalizzandosi
sulla fascia 18-34. La strategia di programmazione di CW si sviluppa lungo due
direttrici: focalizzazione e diversificazione. 78. Quale integrazione consente
lo sfruttamento di risorse comuni  integrazione orizzontale. Un esempio è la
fusione di due circuiti di sale cinematografiche. 79. Cos’è l’elasticità di
domanda rispetto al prezzo  quanto la quantità domandata di un bene reagisce
alle variazioni di prezzo. Per esempio, un panettiere aumenta il prezzo di un
pezzo della sua torta di mele da 1,10 a 1,25 euro: prima dell’aumento vendeva 45
pezzi, ora 36. Quindi il prezzo è aumentato del 13,6% e la domanda è diminuita
del 20%. 80. L’estensione del mercato fa definire  l’inclusione dei prodotti
nel mercato. Per Hesmondhalgh si tratta della diffusione dello scambio di
mercato come principio sociale. 81. La pubblicità influenza la scelta di 
brand. 82. Chi è avvantaggiato dall’adozione del modello cost-plus  le
emittenti. 83. Definizione di multiplex  insieme di canali trasmessi sulla
stessa banda di frequenza. 84. Definizione di diritto all’oblio  rimozione di
materiale online dannoso per una persona. La privacy riguarda i dati personali,
ma con Internet è difficile garantirla, anche perché i nostri dati danno un
grande vantaggio commerciale. Google ha istituito un apparato etico che se ne
occupa, ma si tratta di milioni di richieste ed è difficile esaminarle tutte.
85. Gruppo demografico che guarda meno la TV  25-44 anni. Gli uomini passano
più tempo a guardare la TV rispetto alle donne. In generale, le persone sopra i
65 anni di età sono la categoria che passa più tempo a guardare la televisione.


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