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CONTRATTO DI AFFITTO – MODELLO DA SCARICARE




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CONTRATTO DI AFFITTO O LOCAZIONE

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Il contratto di affitto è un accordo tra due parti, il locatore e il conduttore,
in forza del quale quest’ultimo, in cambio del pagamento di un corrispettivo
mensile (cosiddetto “canone”), usufruisce di un immobile di proprietà del
locatore per un determinato lasso di tempo indicato nel contratto stesso.

La legge italiana prevede la possibilità di stipulare diverse tipologie di
contratti di affitto, ma due sono le varianti che risultano essere più
utilizzate. La prima è il cosiddetto contratto a canone libero, ossia il
proprietario dell’immobile ed il possibile affittuario si accordano in maniera
del tutto arbitraria sull’importo mensile e su altre condizioni del contratto,
con l’unico obbligo che quest’ultimo abbia una durata minima di quattro anni più
un eventuale rinnovo per altri quattro.

Tuttavia, esistono alcuni casi particolari in cui l’accordo può essere estinto
anzi tempo, sia per volontà del locatore che per volontà del conduttore, come ad
esempio nel caso dell’eventuale passaggio di proprietà dell’immobile oppure nel
caso in cui vi sia la necessità di effettuare sull’immobile una ristrutturazione
completa. L’altra variante di contratto più diffusa è quella definita a canone
concordato. In sostanza, in alcune città italiane organizzazioni ed associazioni
di proprietari e di inquilini, per venire incontro ognuno alle necessità degli
altri, stabiliscono di comune accordo degli importi standard per gli affitti che
ovviamente vengono differenziati a seconda della tipologia di immobile e del
luogo in cui esso è ubicato. Ovviamente, in tal caso il canone risulta molto
meno oneroso rispetto alla prima variante di contratto ed inoltre include anche
degli sgravi fiscali sia per l’affittuario che per il proprietario. La durata
del contratto di affitto a canone concordato è di tre anni più eventuali due per
i quali è previsto il tacito rinnovo. Tra vantaggi del contratto a canone
concordato, ricordiamo l’obbligo del versamento dell’imposta di registro per un
ammontare pari all’1,4% del canone, rispetto al 2% del canone previsto nel caso
di un contratto di affitto a canone libero.

Per entrambe le forme di contratto di locazione, e più in generale anche per
tutte le altre esistenti, la legge italiana prevede il diritto del proprietario
dell’immobile a chiedere all’affittuario una determinata somma di denaro a
titolo di deposito cauzionale. Il deposito cauzionale è una forma di tutela a
cui il locatore accede per potersi mettere al riparo da eventuali danni
provocati all’immobile da parte dell’affittuario, oppure nel caso in cui
quest’ultimo si mostri inadempiente. Il valore massimo del deposito cauzionale
non può superare la soglia delle tre mensilità, ossia tre volte il valore del
canone mensile pattuito.

Ovviamente, alla scadenza del contratto il deposito cauzionale andrà restituito
all’affittuario nel caso in cui non siano necessarie delle trattenute per i
suddetti motivi. In ogni caso, la restituzione non può avvenire prima del
momento in cui l’affittuario lascia l’immobile e lo riconsegna al locatore, in
altre parole il deposito cauzionale non può essere utilizzato per il pagamento
delle ultime mensilità in caso di scadenza definitiva del contratto, senza
volontà di rinnovo, o di disdetta ad opera del conduttore o del locatore.

Modelli da scaricare:

 * Contratto di affitto concordato
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 * Contratto di affitto per studenti
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 * Contratto di affitto turistico
 * Contratto di affitto cedolare secca
 * Contratto di affitto garage
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